Le settimane, fra gli impegni scolastici e universitari, volarono, e si arrivò presto a Natale.
La loro relazione, se così si può dire, rimase comunque nei binari di un'affettuosa fratellanza; il loro desiderio fisico venne incanalato nei sentimenti e scaricato nell'autoerotismo che, però, non era simmetrico.
Ilaria, non solo era consapevole, ma, come abbiamo visto, diventò persino incoraggiante per quello del fratello; arrivò persino a posare per lui; sia in casa —mai del tutto spogliata, comunque, o in biancheria o con alcuni costumi da bagno che nel frattempo avevano comprato — sia in giro, vestita con abiti che, nel frattempo, si cuciva. Ella, bellissima, si prestava volentieri a fare da modella, le sembrava divertente; sapeva che il fratello usasse quelle fotografie in solitudine, ma non ci dava peso, anzi, lo incoraggiava facendo pose maliziose e un po' glamour; come effetto collaterale dava modo a Marco di esercitarsi a usare la macchina fotografica del padre il quale ne acquisì padronanza. Spesso capitava che alla fine di queste sessioni rimanesse spogliata mentre egli si toccava, era il loro massimo dell'intimità, ma Marco non si arrischiava mai ad avvicinarsi a lei, era solo uno spettacolo visivo, neanche completo; Ilaria però, in quel caso, si bendava e rimaneva così, a disposizione dei suoi occhi, ma senza mai toccarlo o vederlo e, soprattutto, non si toccò mai di fronte a lui.
In questo stava l'asimmetria; lo faceva, ma di nascosto; egli, timido, non le domandò mai se si toccasse pensando a lui, né le propose di farlo insieme, né ella glielo rivelò, lo faceva di nascosto quando Marco era all'università e Irene al lavoro.
Di giorno si metteva a gambe aperte, sul divano, oppure alla sera, chiusa in camera sua, si metteva un cuscino in mezzo alle gambe e si addormentava dondolandosi su di esso e recitando il rosario.
Pregava e chiedeva perdono, ma sentiva la voce che le diceva parole di conforto e che stesse facendo bene nel mantenersi vergine e nel non dare al fratello più di qualche sua immagine, non completa, per tener vivo il suo desiderio; le continuava a dire che c'era ancora molto tempo da aspettare e che nessuno dei due doveva avere altre relazioni fino al Segno stabilito.
Per lei ciò non era un problema, continuava a respingere ogni proposta che venisse da ragazzi, sia della parrocchia, sia nell'ambiente scolastico; non le pesava il confronto con le altre sue compagne, decisamente meno belle, che però, già verso i quattordici, quindici anni, cominciavano ad avere le prime storie con qualcosa in più di un bacio, magari non proprio un rapporto completo, ma quasi. Se le chiedevano il perché non facesse nulla ella rispondeva che aspettava di essere pronta e che si mantenesse vergine per l'uomo della sua vita.
Per Marco, invece, ciò significò isolarsi ancora di più dalle altre ragazze. A ingegneria stava solo con i suoi amici maschi, del resto più numerosi; in mensa evitava Giulia, anche perché ormai aveva il suo ragazzo e le altre ex compagne del liceo, perché non più attraenti e intriganti di una sorella che, a casa, lo aspettava servendolo in tutto, quasi come una moglie. In chiesa se ne stava per i fatti suoi su una panca isolata ascoltandola cantare nel coro. Talvolta uscivano alla compagnia di amici della parrocchia, ma sempre insieme. Se andavano al cinema con gli amici stavano in sedili vicini, così come in pizzeria o al pub, o sull'autobus, sempre insieme, sempre accanto.
Tuttavia, malgrado la loro evidente, quasi simbiotica unione, le dicerie sul loro conto pian piano cessarono perché furono scaltri nel non dar loro alimento; all'esterno sembravano soltanto due fratelli molto affiatati; fisicamente in pubblico, ma anche nel privato, erano arrivati solo a darsi la mano e qualche bacio sulla guancia e, ovviamente, erano tutti ignari del loro autoerotismo asimmetrico. Persino Ilaria non lo confessò mai a Don Giamba; la voce le diceva che non era peccato e che, anzi, dovevano farlo per aspettarsi per il loro Disegno ed ella le credeva.
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
Narrativa generaleUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...