CHAPTER ONE

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Sono entrata. Non posso crederci mi sembra assurdo che dopo tanti sacrifici sono riuscita a realizzare parte del mio sogno. Io sono in stanza con Ludovica e Rita, mi colpisce che riescano in così poco tempo a esprimersi liberamente, io non ci riuscirei mai non mi troverei a mio agio a parlare tranquillamente senza paura in cosi poco. Dopo un po' mentre sto sistemando le cose che erano nella mia valigia entra in camera un ragazzo con capelli rossi e lentiggini <Ei, volevo dirti che la cena è pronta> <Si arrivo subito> dissi con tono di voce sempre basso e appena il rosso se ne andò mi alzi e andai in cucina e mi sedetti all'unico posto libero cioè in mezzo tra Gianmarco, allievo della Celentano, e Samu , allievo di Emanuel Lo, persone con cui non ho mai scambiato una parola ma come anche del resto anche con gli altri non ho parlato molto se non per presentarmi. Finito di cenare con le piadine che aveva portato Cricca lavai ciò che avevo usato io e mi diressi in camera con l'obiettivo di finire di sistemare e poi andare a letto  ma venni fermata da Ludovica <Non pensare di andartene in camera isolandoti da tutto e da tutti vieni fuori con noi , e non accetto un no come risposta> < Ehm, non so se è il caso...> parlai  io piano  <Certo che è il che è il caso, ti troverai  benissimo sono tutte brave persone e super simpatiche> alla fine accettai e mi ritrovai fuori ad ascoltare  il passato delle persone che si trovavano fuori con me. Ad un certo punto Ludo per includermi nella chiacchierata mi chiese<Ale, com'è il tuo passato?> <Non ho una storia così tanto interessante non c'è motivo di raccontarla> tenendo sempre il mio solito tono basso<Non ti credo ma ok> annuì Ludovica.Tempo dieci minuti che decisi di rientrare e andare a sistemare la camera, finito di sistemare mi allungai sul letto pronta a mettermi a letto ma per la seconda volta nella giornata entrò ad interrompere il mio momento di pace il rosso < Come qui tutta sola?> chiese lui <Nulla sono solo stanca e non mi sentivo molto a mio agio a stare lì fuori> risposi io come mio solito in un sussurro < Ma il tuo tono è sempre così basso?> < ......Si diciamo che faccio un po' di fatica ad esprimermi in modo sicuro > <Come mai? Se no sono troppo invadente> <È una cosa mia di cui ora non mi va di parlare>
<Ok...buona notte principessa > a quel soprannome arrossii  <Buona notte anche a te rosso>e se ne andò.

Peter pan-Wax-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora