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"La voglio nel mio studio alle 8.00 in punto, non si accettano ritardi, intesi?." affermò in tono aggressivo il colonnello Quartich.

Il suo più fidato uomo all'interno della centrale, si affrettò a raggiungere l'ingresso della stanza della ragazza e bussò violentemente quasi rompendo la porta.
"Signorina è pregata di aprire questa porta, ordine del colonnello." affermò sicuro l'uomo armato.

La ragazza sbuffò e alzandosi dal letto, andò ad aprire svogliatamente la porta.
Pose la mano sulla fredda maniglia ma nello stesso istante l'uomo iniziò a bussare alla porta con maggior violenza.

"Si muova." affermò furioso.
La ragazza aprì la porta trovandosi davanti ad un uomo muscoloso, soffermò lo sguardo sulle possenti braccia, la colpirono in particolare i numerosi tatuaggi.

Rialzando lo sguardo verso il viso nascosto dal casco dell'uomo, notò che teneva stretto tra le braccia un fucile.
"Si può sapere cosa ci fai con quello in mano?
Seriamente? Non vi mangio." affermò ironicamente ed incrociando le braccia al petto.

La guardia non rispose alla sua affermazione ed iniziò il suo discorso come d'altronde la ragazza si aspettava che facesse.
"Per ordine del colonnello, domani mattina si faccia trovare alle 8:00 in punto nel suo studio;
Non si accettano ritardi." finì il suo discorso marcando l'ultima frase dettata testualmente dal colonnello.

"Non si accettano ritardi." affermò la ragazza imitando le parole dell'uomo appena dettate a lei, mimando le virgolette in aria.
Roteò gli occhi al cielo e chiuse la porta dando le spalle all'uomo che se ne andò.

Chissà quale altro stupido compito le aspettava, d'altronde suo padre era da sempre stato imprevedibile; poteva aspettarsi di tutto, fatta eccezione l'esplorazione del clan degli Omaticaya e la ricerca del famoso Jake Sully.

Non le importava un fico secco di codesto Sully e ne tanto meno della sua adorata famiglia avatar.
Ma qualcosa le provocava una sete di curiosità, suo padre però, nonostante furono tante le volte in cui la ragazza tentò di avventurarsi nella foresta, le aveva da sempre dato il divieto di allontanarsi dalla centrale.

La mattina seguente la ragazza si svegliò e..."Oh no. Sono in ritardo, mio padre mi uccide adesso!" affermò ad alta voce e balzando in piedi con uno scatto rapido dal suo letto.

Erano precisamente le 7.45 del mattino,l'appuntamento era alle 8.00 in punto.
"Devo darmi una mossa." affermò furiosa con se stessa, si vestì in fretta e furia, corse il più velocemente possibile tra i corridoi della centrale finché non raggiunse esausta la porta dell'ufficio del colonnello.

Alzò lo sguardo e nel tentativo di riprendere fiato, osservava suo padre seduto sulla sua solita moderna poltrona, che tanto moderna non era più a dire il vero.
Entrò all'interno dello studio e il colonnello si voltò nella sua direzione: "Nathalye tesoro, accomodati pure." la invitò a sedersi di fronte a lui, sulla sedia opposta alla scrivania su cui i piedi del colonnello erano poggiati in precedenza.

La ragazza si sedette e fece cenno col capo a suo padre di introdurre il suo tanto atteso discorso.
L'uomo sospirò, voltò il viso nella direzione della grande finestra presente nel suo studio, che permetteva di avere una visione completa della foresta di Pandora.

Nathalye amava Pandora, voleva scoprire di più di ciò che già sapeva di quel luogo.
"Vedi tesoro dovresti fare a papà un piccolo favore."
affermò serio il colonnello, con il volto sempre verso la foresta.

Ad una sola e semplice frase, Nathalye capì tutto.
Non ci poteva credere, stava davvero per chiederle di uscire da questa prigione che lui chiama centrale?

"Uscirai dalla centrale, ti reputo abbastanza pronta e matura per affrontare ciò.
Spider non ci fornisce abbastanza informazioni a riguardo, perciò andrai tu mia cara."

In seguito voltò lo sguardo nella direzione della ragazza, che sembrava ipnotizzata dalle parole del padre.

"Mi sembra scontato dirti che non andrai lì a divertiti con quegli esseri blu, tanto strambi.
La loro era sta per finire ora che tu andrai lì, troverai Jake Sully e me lo consegnerai vivo; fatti accettare dal popolo e impara da quell'inutile ragazzino che ci ritroviamo in centrale.
Devi sapere ogni cosa del loro mondo: i loro movimenti, il loro modo di cacciare quelle luride bestioline che strisciano, corrono o volano, Intesi?." chiese speranzoso alla figlia con un sorriso stampato sul volto.

Nathalye annuì, era al settimo cielo. Non vedeva l'ora di incontrare Spider e imparare ciò che serve a sopravvivere all'interno della foresta.

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