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"Sei pronto Marine?." chiese Nathalye togliendo le manette che avvolgevano duramente i polsi di Spider.
"Dovresti smetterla di chiamarmi in quel modo." rispose con sguardo di sfida.

"Tu credi che lo farò?." chiese lei ridendo.
Il giovane sbuffò "No, non credo lo farai Nat."

Una volta slegato uscirono insieme dalla centrale dove li attendeva il colonnello Quartich, ma ad un passo dall'uscita Nathalye bloccò dal polso il giovane.

"Dove pensi di andare così?." chiese la ragazza incrociando le braccia al petto. "Cosa?." chiese stranito Spider

"Oh giusto, la maschera, quanto pagherei per poter respirare la vostra aria senza questo stupido aggeggio infernale!"affermò ironicamente e mettendosi la maschera sul volto facendo ridere l'amica al suo fianco.

"Tempo, tempo!." urlò il colonnello subito dopo averli avvistati uscire dalla centrale.
"Questa è l'ultima volta che accetto un ritardo, intesi?." affermò in tono rigido il colonnello una volta che i due furono davanti a lui e loro annuirono.

Quartich sospirò e voltò il viso verso la figlia: "Comportati bene, hai tre mesi di tempo per integrarti al meglio, gestisci il tuo nuovo corpo non è un giocattolo e soprattutto.."

Fece una breve pausa per riprendere fiato "Non combinare nulla che sia al di fuori dei nostri accordi, chiaro Nathalye?."

La ragazza annuì e di conseguenza il colonnello spostò lo sguardo verso Spider.
"Riguardo a te marmocchio, vedi di comportati come tale se non vuoi che ti mangi gli occhi come se fossero giuggiole."

Il ragazzo ringhiò mostrando i denti e ciò provocò una risata maligna da parte del colonnello che si voltò nella
direzione opposta, rientrando in centrale seguito dai suoi uomini.

Passarono dei giorni in cui Nathalye esplorò assieme all'amico la foresta ormai distrutta di Pandora.

Spider le aveva insegnato a cacciare, le aveva insegnato ogni movimento e comportamento che una vera Na'vi cacciatrice doveva possedere e a dirla tutta, Nathalye imparò molto in fretta.

"Ora che hai il tuo Ikran, voleremo assieme e andremo alla ricerca di Jake." affermò Spider poggiando la schiena contro un tronco di un albero.

"Quando partiamo?" chiese curiosa la ragazza
"Ora." rispose deciso l'amico iniziando a correre verso l'albero dove erano custoditi gli Ikran.

Nathalye sorrise entusiasta e iniziò a correre dietro a Spider.
Una volta recati nel luogo desiderato, la ragazza chiamò l'Ikran che giunse in fretta davanti a loro.

Con un agile salto, Nathalye salì in groppa all'Ikran "Hai intenzione di rimanere a guardare o vieni con me Marine?" chiese accennando ad una risata sincera.

A quel nome Spider assunse un'espressione quasi offesa e sbuffò. "Ci vengo solo perché non voglio rimanere bloccato qui."

Entrambi volarono per ore, erano esausti e Spider fece strada a Nathalye per raggiungere il luogo desiderato:

"La terra dei Metkayna, eccola!." affermò con gioia la ragazza, indicandola con un dito della mano.

Spider sorrise, era al settimo cielo.
Allargò le braccia in aria, chiuse gli occhi e si fece cullare dal dolce vento freddo che punzecchiava la sua pelle chiara.

Nathalye lanciò un urlo di gioia ed atterrò sulla spiaggia.
Entrambi scesero dall'Ikran e la ragazza avanzava verso il villaggio ma venne bloccata dal polso dall'amico.

"Stai qua, ci penso io." affermò sicuro, e Nathalye scocciata, osservò per infiniti minuti l'amico allontanarsi e quando fu abbastanza lontano, risalì in groppa all'Ikran e volò verso Spider.

L'Ikran emise un verso acuto che arrivò alle orecchie dell'amico e di tutti i membri del clan, che si voltarono verso di esso.
"Ti avevo detto di aspettare, se non ci parlo io non ti accetteranno!" Spider rimproverò Nathalye una volta atterrata al suo fianco.

"Non ti accetteranno neanche a te se prima non cerchi Sully." rispose decisa Nathalye e scendendo dall'Ikran.

Un gruppo di Metkayna si avvicinò a loro con fare curioso, finché poi non vennero accerchiati da quasi tutto il popolo.

"Sei proprio una testa dura." esclamò Spider sottovoce e Nathalye sorrise compiaciuta.


Lo'ak entrò nella capanna ansioso, il suo sguardo saiettò prima da suo padre, poi da sua madre.
"Padre, Madre c'è Spider! ed è in compagnia di una ragazza."
Neytiri si alzò "È umana?." chiese preoccupata.

"No. Sembrerebbe di no." rispose insicuro Lo'ak
La famiglia Sully uscì curiosa dalla capanna e raggiunsero la cerchia di Metkayna.

"Spider!" affermò Kiri vedendo il suo amico dopo due lunghi mesi dal suo rapimento.
"Kiri!" disse lui correndo ad abbracciarla.

Nathalye analizzò attentamente Kiri e alzando lo sguardo notò in mezzo alla folla Jake; stette per avvicinarsi a loro quando qualcuno la prese per i capelli da dietro le spalle, facendole toccare terra.

"Tu chi sei?" chiese al suo orecchio una voce profonda.
Nathalye alzò lo sguardo e notò che quello era Tonowari.

La ragazza non rispose e il capo le puntò un coltello alla gola. "Di il tuo nome sconosciuta!" gridarono divertiti dei Metkayna.

"Allora?" chiese poi Tonowari incoraggiandola a proferire parola.
"Nateywa." rispose lei con un filo di voce e gli occhi puntati sul coltello.

Spider si separò dall'abbraccio con Kiri e si voltò verso l'amica in balia di Tonowari.
"Fermi! non uccidetela!" gridò correndo verso di lei.

"La prego,non le faccia del male, lei viene in pace." lo supplicò Spider.

A quelle parole Tonowari gettò l'arma e con violenza fece alzare Nateywa.

"Lei mi ha aiutato." affermò Spider al capo clan "Accoglieteci come fratelli vostri, impareremo da voi Tonowari." aggiunse l'amico.

La cerchia di Metkayna se ne andò per ordine del capo clan che accettò diffidente all'interno del clan Spider e Nateywa.

"Bro, hai visto quella? è proprio carina." esclamò entusiasto Lo'ak
Neteyam non rispose, era incantato ad osservare la giovane ragazza ancora nelle mani di Tonowari.

"Bro?" chiese Lo'ak dandogli una spallata che lo fece risvegliare dai suoi pensieri.
"Mh cosa?." chiese voltandosi verso il fratello
Lo'ak rise scuotendo il capo "Nienre bro, andiamocene."

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