Capitolo 2

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Il capo ci aveva riunito in una stanza del tutto sconosciuta e pavida, stabilendo che la missione incominciava tra due giorni.

"George, sottintendo che hai un incarico molto importante, vedi di non fallire. Ci sono rischi che potresti incorrere, perciò fai con calma, te lo concedo." disse con voce calda e delicata, sembrava essere una voce di una femmina. Quindi il capo era una donna?

Avevo molta confusione in testa, chissà cosa sarebbe accaduto se mi avrebbero catturato e messo dietro le sbarre.  Beh molto probabilmente avevo un tetto sotto la testa e avevo cibo gratuito, ma vivere in solitudine o in compagnia di un detenuto non era il mio obbiettivo, sarei rimasto sempre di basso rango e questo non doveva accadere.
Il giorno prestabilito era tra ben due giorni, di lunedì mattina, alle 10:30, nell'attendere sembrava che il tempo non passava minimamente.

Durante il giorno mattutino avevo deciso di farmi una camminata veloce nel villaggio, vicino alle mura del castello non dando troppo nell' occhio.
Non c'era quiete lì, tutti pronti a vivere una giornata ripetitiva senza giri di parole o seccature.
Sembrava che il cielo fosse sereno solo per loro, anche nel periodo invernale.
Quell'atmosfera però era piacevole, era come una festa piena di persone per allestire i preparativi.
Nel cuore di Fairy Town era ben diverso dalle coste, dove ad udire era non altro che un rumore più silenzioso e una vista magica, ma la miseria in quelle poche case ancora esistenti sulla spiaggia confinante dava un idea spiacevole e trascurata, facendo cadere la colpa a quelli più benestanti che non agivano a favore di quelle povere persone.

Tra una riflessione e un'altra, arrivato in riva lontano dal paesino, accadde quello che tutti chiamano incontro casuale: lo conobbi senza giri di parole, osservavo i suoi modi di agire invece di proferire parola.
Era un ragazzo, sembrava avere la mia stessa età, forse era anche più grande di me, però a differenza mia lui non era un cittadino qualunque, e lo avevo capito dalla spada che impugnava in mano.
Si era girato come se aveva preso un brutto batticuore e di sfuggita carezzò i miei capelli con l 'arma: stavo per fare letteralmente una brutta fine.
Aveva uno sguardo sorpreso, quasi imbambolato a guardarmi in modo buffo.
In quel momento probabilmente avevamo la stessa espressione che durò proprio 5 secondi contati .

"Oddio scusa, per favore evita di stare alle spalle delle persone quando ti avvicini, certo che mi hai fatto proprio paura.."

"I-i..."

Iniziò lui il discorso, lo avrei ascoltato ancora una volta, forse anche più di due, se non fosse che per il panico ho iniziato a balbettare per poi urlare come una gallina e scappare in modo spedito sperando che non mi avrebbe raggiunto.

"EHI ASPETTA!"

Lo avevo sentito in lontananza che provava a chiamarmi ma l'unica cosa che volevo fare era tornare da Strecatto nella mia stanza, ascoltare i suoi interminabili film mentali con quel 'famoso' ragazzo che gli piace tanto e realizzare di esser stato visto probabilmente da quello che doveva essere un soldato che viveva nel palazzo reale.
Che stupido, perché non ci avevo pensato prima e non me la sono svignata come dovevo?!
La vera domanda era perché era in quel posto isolato nonostante doveva essere in quel momento al fianco del Re.
Arrivato davanti all'entrata agitato con l'affanno nei polmoni che sembravano non funzionare più, ad aprirmi era Paga con uno sguardo poco accogliente guardandomi con espressione seccata, quasi alterata.

"Che hai combinato? Sembra che un gregge di pecore ti abbiano pestato forte e sei corso come una lepre"

"Ho avuto a che fare con qualcuno che non dovevo fare conoscenza..e sono subito scappato"

"Ah.....speravo la situazione con il gregge di pecore-"

"AH AH, poco il simpatico grazie"

A volte Paga sembrava serio e antipatico, tuttavia avevo compreso che era solo ironico, infondo era interessante come persona e non sapeva prendere confidenza comodamente.

"Comunque, vieni dentro che mangiamo qualcosa, ti va?"

"Certo"

Entrati successivamente in cucina speravamo di cucinare qualcosa anche se per colpa mia stavo mandando a fuoco tutto usando il gas e avevamo preparato qualcosa per poi andare finalmente a riposare.
Era finalmente sera, e sia Stre che, mi ha fatto da radio per una mezz'oretta, e sia Paga, dormivano in un sonno profondo arrivando anche a ronfare per la stanchezza.
Io invece non riuscivo a chiudere occhio, stavo pensando ancora al ragazzo goffo che ha provato a chiamarmi nonostante stessi fuggendo allarmato.
Mi domandavo come si chiamasse, perché si trovava in quel posto e se un giorno lo avrei rivisto di nuovo per finalmente parlargli normalmente.
Se viveva nel palazzo significava che lo avrei visto nei paraggi e magari potevamo, in futuro, scambiarci quattro chiacchiere.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma era carino, la sua parte imbranata mi piaceva, probabilmente era anche simpatico; e io come un idiota sono corso via.
Mancava poco al piano, tutto sembrava procedere in modo tranquillo, o almeno credo.. quello che dovevo capire era come presentarmi per entrare come guardia reale pronto all'agguato della corona.

Preso dall'ispirazione, avevo preso un foglio dal piccolo quaderno di Strecatto al quale non avevo neanche chiesto il suo consenso, mi ero appoggiato sul grande davanzale interno della finestra, dove il chiarore della luna era possibile osservare e avevo iniziato a scarabocchiare con la penna d'oca, seppure non avevo una grande dote per il disegno.
Quando anche le cose più complesse mi sembrano difficili, a volte le trasformo in semplici: in questo caso abbozzare in quella pagina bianca; e una delle persone a cui ho fatto ritratto poco strutturato era il giovane che ho incontrato la mattina di quello stesso giorno.
Non era proprio quello il modo che volevo rappresentare, ma lo avevo figurato come pensavo che fosse: carino, buffo e unico.
Affianco avevo deciso di disegnare casualmente anche me: sembrava più malfatto, ma mi piaceva lo stesso.
Finito quel capolavoro sorrisi e avevo stabilito di portarlo con me come portafortuna nel caso fosse accaduto qualunque cosa durante l'incarico di 'guardia reale' per il celebre Re; a quel punto, il sonno arrivò e quel sabato prolungato ebbe fine.

(molto smonco non ho idee sorry😺. -rory)

𝘐𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘪𝘦𝘭𝘭𝘰 || 𝗍𝗁𝖾𝖻𝖺𝖽𝗇𝖺𝗎𝗍𝗌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora