Capitolo 2

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Il giorno seguente mi trovavo in treno mi zia mi aveva mandato una lettera con scritto che doveva assolutamente vedermi ed era una questione di vita o di morte.
Pioveva, intanto il finestrino alla mia destra che era attraversato da una miriade di goccioline grigie, un mio sospiro appannò il vetro.
Mi vibrò poi il telefono, mi era arrivato un messaggio da un numero strano era composto solo da tre 6 e c'era scritto: " HELP ME ";
Dopo qualche istante la stanza si fece buia eravamo in una galleria e le luci stranamente non funzionavano, in quei istanti di terrore sentii un urlo acuto e di dolore, che si placò solo quando si fece luce. Ero terrorizzata, davanti a me c'era una vecchietta con un grande cameo rosso e oro, le chiesi se aveva sentito anche lei, ma mise il dito indice sulla bocca ingrinzita e mi guardò male, malissimo, con uno sguardo molto penetrante.
Arrivata a casa della zia ero molto eccitata di incontrarla, mi ricordo ancora quando ero piccola che mi mostrava le foto di quando era giovane mentre mangiavo i cioccolatini sulle sue ginocchia ossute.
Chissà se si ricorda ancora quei momenti di serenità dove lasciavamo lo stress e gli impegni alle spalle...

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