La casa era isolata dal centro abitato più vicino, ovvero la cittadina di Pineto Cuneo. Distava da essa circa 500 m. Era una casetta piccola, aveva il muro di mattoni e un comignolo sempre fumante. Le persiane erano tutte rotte e le finestre sporche. Era situata al confine di un bosco, nascosta da un piccolo colle. Un osservatore esterno non avrebbe neanche detto che lì ci potesse essere una casa, se non fosse stato per il fumo del camino. Ma gli abitanti di Pineto Cuneo sapevano bene della sua esistenza e la temevano. I genitori mettevano in guardia i propri figli da quella misteriosa abitazione. Si diceva vi abitasse un vecchio dalla lunga barba grigia che odiava i visitatori indiscreti. Ciò rendeva la casa invitante per i ragazzi desiderosi di dimostrare il loro coraggio. Se osavano prendere in giro il vecchio o disturbarlo, nessuno tentava passare sotto le frasche del bosco. I suoi pini si ergevano maestosi e terrificanti, con le loro chiome scure, i tronchi storti e i rami che sembravano allungarsi per afferrarti. Tutto avvenne in una afosa notte di luglio, quando il
vecchio, con occhi stravolti, vestito di nero, corse per le vie della cittadina gridando triste, inquietato e terrorizzato allo stesso tempo: <<È sveglio! È sveglio nuovamente!!>>
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IL FRUSCIO DEL BOSCO
ParanormalUna casa. Un bosco malato. Un vecchio eremita. Un ragazzo curioso. Un'entità assetata di sangue. Un racconto paranormale su ciò che si potrebbe annidare nei tetri meandri della natura.