Capitolo 2 | L'osservatore

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Osservò la casa. Sembrava tutto tranquillo. I muri di mattoni erano lì, il fumo dal camino anche. Le finestre, come al solito, erano chiuse dalle malandate persiane verdi. La casa era circondata da un bucherellata staccionata, utilissima per appostarsi e osservare indisturbati la casa. Stefano si affacciò di nuovo. Il vecchio non era in giro. Marco lo aspettava ansioso steso sulla cima del colle. Lui era quello prudente, diceva. Ma tutte le volte si lasciava coinvolgere dal suo amico, ottenendone spesso seccature. Stefano, dal canto suo, non se ne preoccupava. Si era avvicinato così tanto solo perché pensava potesse esserci qualcosa di diverso, visto che il vecchio pazzo si era messo a urlare in città. Un rumore di passi proveniente dal bosco lo distolse dai suoi pensieri. Col cuore in gola, si girò. Non vide nulla. Fece un cenno a Marco e entrambi si avviarono verso la cittadina.
<<Il ragazzo si fa sempre più curioso - borbottò il vecchio da dietro un albero -potrebbe farsi male...>>
L'eremita pazzo si allontanò, ignaro di essere stato udito. Uno sbuffo. " Provasse a scavare più in profondità" pensò l'essere in ascolto. Si era svegliato da un sonno di 13 anni, e l'unico modo per fermare la sua sete di sangue era darglielo. Si mosse tra i pini, addentrandosi tra le buie frasche. Avrebbe ottenuto la sua preda e il vecchio avrebbe fallito di nuovo. Come 13 anni prima, e altri 13, e così via, l'essere si sarebbe addormentato con la pancia piena.

IL FRUSCIO DEL BOSCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora