chapter 3 - Perfect

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Ash mise giù il telefono e pensò al fatto che potrebbe iscriversi al corso pomeridiano di batteria. Non aveva fame, quindi decise di andarsi a fare una doccia calda, alla fine a suo padre non importava di lui, anche se non si fosse presentato a cena non se ne sarebbe accorto.
Uscito dalla doccia si mise attorno un asciugamano e si fece delle foto allo specchio, ovviamente mostrando solo la faccia, il suo fisico era una delle sue più grandi insicurezze. Dopo aver messo il pigiama postò le foto fatte poco prima sul suo profilo Instagram. Due o tre notifiche arrivarono subito, like, ed un commento con scritto: Sei proprio bello con i capelli bagnati. Lui guardò chi l'aveva postato, era Henry.

Appena Henry vide il post di Ash lui commentò. Poco dopo gli arrivò una sua notifica, gli aveva risposto: Grazie..<3 . Lui sorrise, anche se il ricciolino non poteva saperlo.  Dopo aver cenato si mise il pigiama e aprì Spotify, aveva voglia di ascoltare Lana Del Rey, quindi fece partire la sua playlist. Passate circa 2 ore in cui ascoltava la musica mentre disegnava, oppure cantava, si tolse le cuffie e andò a dormire.

Il mattino seguente Ash stava preparando il suo zaino grigio chiaro per andare a scuola. Subito dopo uscì dalla sua stanza e vide suo padre che dormiva sulla poltrona, buttò tutte le lattine e bottiglie di vetro che trovò in giro, poi si diresse verso il conservatorio.
Davanti all'entrata vide Henry che prendeva fuori il telefono dalla tasca, gli andò incontro e lo salutò.
"Ciao."
"Ehyy, come stai?" chiese il biondino.
"Abbastanza bene, tu?" rispose.
"Bene dai, com'è andata ieri sera con tuo padre?"
"Le ha accettate comunque..."
"Bene così direi no?"
Ash abbassò la testa.
"No, ceh, intendevo che magari era peggio se non le portavi a casa, chissà magari poteva passare alla violenza... Scusa, mi sono espresso male." spiegò Henry.

Ash si avviò dentro ed Henry lo seguì, poi si fermarono davanti al suo armadietto ed il biondo posò la chitarra. Andarono nella loro classe, si sedettero vicini e fecero lezione. Passate le noiosissime, almeno per alcuni, quattro ore di spiegazione della vita di Beethoven, gli alunni uscirono e andarono a pranzare. Ash si fermò alla macchinetta ma Henry lo fermò prima che spendesse soldi per un Kinder Bueno.
"Ho due panini, vieni con me in giardino?" chiese.
Ash annuì e lo ringraziò subito arrivati al solito tavolino di legno.
"Quindi, hai intenzione di provare la batteria?" domandò Henry.
"Penso di si."
"Okay, dopo allora seguimi."
Mangiarono insieme ridendo e scherzando, Ash finalmente aveva un amico su cui poter contare.

Dopo aver pranzato Henry accompagnò il riccio in sala prove e gli fece vedere la batteria.
"Se vuoi iscriverti dobbiamo parlarne con la preside." disse il biondo.
"Va bene, andiamo."
"Sei sicuro? Poi la devi suonare per tutti e cinque gli anni."
Ash ci pensò qualche secondo, però alla fine annuì ed insieme andarono dell'ufficio di Miss. Harrison. Bussarono.
"Avanti." si sentì una voce anziana dall'altra parte della porta.
I due entrarono e furono accolti dalla signora.
"Moore, Smith, prego, entrate."
Entrambi si sedettero sulle due sedie davanti all'enorme scrivania.
"Di cosa volevate parlarmi?" chiese.
Il riccio ed il biondo si guardarono e poi Ash decise di parlare:
"Volevo iscrivermi al corso di batteria."
"Uuh, che bella scelta. Certo, ti do i documenti e siccome sei ancora minorenne devi farli firmare da almeno un genitore." disse lei.
Il moro guardò Henry come per dire Come faccio?  . Henry subito chiese alla preside:
"Miss. Harrison, avrei una dubbio. In caso un alunno non abbia a disposizione la firma dei genitori, i documenti li può far firmare eventualmente da qualche altro parente, ad esempio zii?"
Lei sorrise porgendo ad Ash i fogli per l'iscrizione, e rispose:
"Ma certo, dovete solo dirmi nome e cognome."
"Ah, ehm... i miei sono in vacanza, quindi io sono da mia zia, potrei farli firmare da lei?" chiese il moro.
"Si, nome e cognome?"
"Emily Turner."
La preside cercò nel registro il suo nome.
"Va bene, puoi farli firmare da lei." disse.
"Grazie mille Miss. Harrison." Ash sorrise, e vedendolo, anche Henry lo fece.
I due ragazzi uscirono, Ash disse che sua zia abitava lontano da quella città, quindi gli chiese se nel weekend magari poteva accompagnarlo da lei, così da poter far firmare i documenti dell'iscrizione. Henry gli disse che doveva prima trovare una scusa per poter chiedere il permesso a sua madre, poi gli faceva sapere su Instagram il giorno stesso.

Si incamminarono verso gli armadietti ed Henry, prendendo fuori la sua chitarra chiese ad Ash:
"Resti qui, o torni a casa?"
"Se resto mi fai sentire qualcosa?" chiese sorridendo il riccio.
Il biondo alzò gli occhi al cielo e rispose:
"Uff, va bene." gli scappò una risatina.
Tornarono in sala prove ed Henry prese una chitarra classica. Ash lo guardò confuso.
"Sai suonare anche quella?"
"Si, circa. E' comunque una chitarra." rispose il biondo sorridendo.
"Cosa suoni? O canti?" chiese il riccio.
"Un classico"
Henry cominciò a suonare.

"I found a love, for me
Darling, just dive right in and follow my lead
Well, I found a girl, beautiful and sweet
Oh, I never knew you were the someone waiting for me"

Ash prese uno sgabello e si sedette davanti a lui. Aveva capito di che canzone si trattava, anche se non gli piaceva la musica, come faceva a non conoscere questo pezzo?

"'Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
But darling, just kiss me slow
Your heart is all I own
And in your eyes, you're holding mine"

Il ricciolino era incantato dalla sua voce. Sorrideva mentre lo guardava cantare con tanta passione.

"Baby, I'm dancing in the dark
With you between my arms
Barefoot on the grass
Listening to our favourite song
When you said you looked a mess
I whispered underneath my breath
But you heard it
Darling, you look perfect tonight"

Henry si fermò vedendo Ash che continuava a fissarlo incantato.
"Okay, basta, sennò ti perdo." disse.
Lo sguardo di Ash diventò confuso.
"Ho visto come mi fissavi, ricciolino." sorrise.
"Ah, ehm..." il moro non sapeva cosa dire, era alquanto imbarazzato.
Henry si alzò dalla sedia e mise giù la chitarra, poi entrambi uscirono da scuola, non c'era nessuno in giro e stava diluviando. Né Henry né Ash avevano un ombrello. Entrambi proseguirono per la strada, finché non arrivarono al punto in cui di solito si separano.
"Lo sai, canti veramente bene." disse il riccio.
"Grazie..." sorrise il biondo.
I due erano faccia a faccia.  Ash abbassò lo sguardo, poi di scatto baciò Henry. Si staccò da lui velocemente e disse impanicato:
"Scusa, ehm, non so cosa mi è preso..."
"No, non scusarti, è solo che non me l'aspettavo..." rispose il biondo "Tranquillo, non è niente."
"Mh, adesso devo tornare a casa, ci sentiamo."
Ash non gli diede neanche il tempo di salutarlo che già aveva girato l'angolo.
Henry era confuso, ma allo stesso tempo... felice?






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