10-Sensi di colpa

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19 dicembre, 2012

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Il Mandarino comparve di nuovo in Tv con un altro messaggio.

"La vera storia dei biscotti della fortuna" iniziò a parlare rivolgendo un sorriso verso la telecamera "Sembrano cinesi. Hanno un nome cinese. Ma sono in realtà un'invenzione americana" nel mentre apparvero diverse immagini, uomini incappucciati e inginocchiati a terra, " Per questo sono vuoti, pieni di bugie e lasciano un cattivo sapore in bocca" sbatté una mano sul tavolo, "I miei discepoli hanno appena distrutto un'altra mediocre abitazione americana, il Teatro Cinese" ci fu un breve momento di pausa e poi riprese a parlare.

"Signor Presidente, capisco quanto possa essere demoralizzante ma una stagione del terrore sta volgendo al termine e arriverà l'attacco più significativo di tutti, la sua laurea" venne mostrato il video del Mandarino che teneva in mano una pistola, stava sparando alla foto del Presidente.

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Non solo mi svegliai con un nuovo annuncio da parte del Mandarino, ma anche con una cosa al quanto bizzarra sulla mia spalla. Un marchio. Me ne accorsi a causa del forte dolore che mi provocava. Mi ero piazzata davanti allo specchio del mio bagno e una volta tolta la maglietta del mio pigiama, lo vidi. Un corvo nero.

Ma che cazzo sta succedendo.

Collegai quel marchio alla visione avuta la notte precedente. Dio santo, non pensavo potesse succedere una cosa del genere.

Lo sfiora con le dita, provando a curarlo o quanto meno nasconderlo con la magia. Ma nulla. Che fosse una magia superiore alla mia?

Non ne ho la più pallida idea. So solo che papà non deve vederlo.


Quella stessa mattina scoprimmo che Happy era finito in ospedale, a causa dell'attacco da parte del Mandarino. Ancora non mi era chiaro perché si trovasse proprio lì la notte precedente, ma presto l'avrei scoperto. Io e papà ci stavamo dirigendo verso l'ospedale a bordo della sua Mercedes nera. Pepper si stava occupando dei media, Rhodey invece era stato richiamato alla base. Non proferimmo parola per tutta la durata del viaggio.

Una volta arrivati, ci dirigemmo verso la reception che ci indicò la stanza di Happy. Era poco illuminata e il lettino su cui era sdraiato Happy si trovava al centro. Era circondato da macchinari ed era stato intubato. Purtroppo non era ancora cosciente.

"Ciao" la voce di mio padre interruppe i miei pensieri e fece voltare l'infermiera verso di noi. Papà si rivolse a lei, "Può lasciarla accesa?" indica la Tv.
"Si, certo" rispose gentilmente l'infermiera, prima di uscire dalla stanza lasciandoci soli.

The  Witch ✵ 𝘚𝘵𝘢𝘳𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora