13-Che cosa succede a Rose Hill (parte I)

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"[...] dice che parlare ad alta voce ci aiuta a normalizzare anche i pensieri più strani, tenersi tutto dentro serve solo a generare dei mostri."

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Rose Hill, Tennessee

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Rose Hill, Tennessee

Non so esattamente da quando stiamo camminando. Ma finalmente siamo in luogo abitato, credo. Siamo arrivati nella piccola cittadella di Rose Hill, rifugiandoci in un capannone. È esattamente ciò di cui avevamo bisogno. Le mie mani e le mie dita sono intorpidite mentre con i miei poteri apro la serratura della grande porta rossa.

Papà mi costringe a lasciarlo passare per primo. Il piccolo capannone è a dir poco disordinato , con un vecchio camion parcheggiato di lato e attrezzi casuali e altre cose sparse in giro. Papà fa un leggero cenno del capo, dopo essersi assicurato che è tutto apposto. Facciamo fatica a far cadere l'armatura su un vecchio divano.

"Mettiamoci comodi," Papà sistema le mani dell'armatura e io sto al gioco in silenzio, sistemandogli il collo, "Sei felice adesso?" Mi allontano da entrambi, ridendo un po' del suo sarcasmo. Papà si volta, sedendosi leggermente sul divano e indicandomi: "Adesso tu".

Non parlo, ma mi irrigidisco quando mi tocca con cura i capelli, sfiora la gemma. Il suo viso si contorce e un altro dolore mi attraversa per quello che sta guardando. Il sangue che prima gocciolava incostantemente ora ha quasi smesso. Ritira la mano macchiata dal mio sangue. Sembra fare fatica a deglutire, i suoi occhi si alzano per incontrare i miei e io faccio tutto il possibile per evitare il suo sguardo. Alza le dita macchiate e sposta indietro il mio mento così che sono costretta a guardarlo. Combatto contro il fremito del mio labbro inferiore mentre alzo con riluttanza i miei occhi per incontrare i suoi.

"Hai avuto un'altra visione?" la sua voce suona piatta mentre me lo chiede, quasi come se già lo sapesse ma non volesse crederci.

Rimango in silenzio. Dovrei smetterla di mentire. "N-No," faccio un respiro lento e corto.

"Alex," la sua espressione e la sua voce si induriscono simultaneamente.

"Alex," la sua espressione e la sua voce si induriscono simultaneamente

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