Regione: Targon
Ruolo: Tiratore
"La nostra fede si dimostra ogni volta che la neghiamo." ~ Alune
Emergendo da armi spianate dall'ombra della luna, Aphelios elimina i nemici della fede immerso in un infinito silenzio: a parlare sono solo la sua mira infallibile e il rombo dei suoi cannoni. Anche se nel suo corpo scorre un potente veleno che l'ha reso muto, può contare sull'aiuto della sorella Alune, che lo guida da un tempio remoto fornendogli un intero arsenale di armi fatte di pietra di luna. Finché la luna brillerà alta nel cielo, Aphelios non camminerà mai da solo.
Biografia
La luna incombe sugli imponenti pendii del Monte Targon, distante ma incredibilmente vicina.
Aphelios e la sorella gemella, Alune, erano nati durante una rara convergenza lunare, quando il satellite era nascosto dal suo riflesso nel reame spirituale, e per questo furono celebrati come figli del destino dai Lunari di Targon.
L'evento celestiale che era stato testimone della loro nascita aveva segnato anche il loro futuro: Aphelios acquisì la robustezza della luna materiale, e Alune la potenza magica della sua controparte spirituale. Estremamente devoti, i due crebbero seguendo una fede fatta di misteri, riflessioni e scoperte, e accettarono l'oscurità non solo come credenza, ma anche come l'unica cosa in grado di proteggerli.
I Solari che dominavano Targon consideravano i Lunari come degli eretici, perseguitandoli quasi fino a cancellarli dall'esistenza. I Lunari si nascosero nelle ombre, vivendo in templi e caverne lontani dagli occhi dei Solari.
La pressione di dover diventare un esempio gravava enormemente su Aphelios. Si allenava con mistiche lame di pietra di luna incessantemente, fino a versare sangue per essere pronto a difendere la sua fede. Tanto ardente quanto vulnerabile, preferì legarsi alla sorella piuttosto che crearsi delle amicizie.
Mentre ad Aphelios venivano affidate missioni sempre più pericolose in difesa dei Lunari, Alune veniva addestrata come veggente e imparava a usare la sua magia per svelare sentieri e verità nascoste grazie alla luce della luna. Alla fine, i suoi doveri la costrinsero a lasciare il tempio in cui era cresciuta con suo fratello.
Separato da Alune, Aphelios sentì la sua fede vacillare.
Alla disperata ricerca di uno scopo, intraprese un viaggio cerimoniale nell'oscurità con cui, secondo le leggende, i Lunari potevano trovare il proprio destino... la propria orbita. Seguì la luce lunare fino a uno stagno in cui dei rari fiori di noctum sbocciavano sotto la superficie dell'acqua. Seppur velenosi, quei fiori potevano essere distillati in un liquido che gli avrebbe concesso i poteri della notte.
Dopo aver bevuto l'essenza di noctum, Aphelios provò un dolore talmente atroce da annullare qualsiasi altra sensazione.
Poco dopo, un antico tempio, il Marus Omegnum, iniziò a emergere dal reame spirituale per la prima volta dopo molti secoli. I Lunari di tutto il monte si riunirono, uscendo dai loro nascondigli per assistere al sovvertimento del potere portato dal cambiamento dei cicli celesti.
A ogni sua apparizione, la fortezza accettava un solo occupante, una persona dotata di straordinari poteri magici. Questo sarebbe stato il destino di Alune, che fu guidata fino al tempio dalla sua orbita. Aphelios, in genere apatico di fronte a ogni cosa, chiese invece di poter assistere all'evento.
Tuttavia, quando la fortezza attraversò il velo in un'eccezionale esplosione di magia, una luce più intensa squarciò la notte. Anche se i cicli celesti volgevano a loro favore, i Lunari erano stati scoperti.
Un esercito di Solari discese su di loro pronto a mondare l'eresia con il fuoco e l'acciaio. Tutto sembrava perduto. Anche Aphelios fu sconfitto. Le sue lame di pietra di luna furono spezzate, e il sangue fluiva dalle sue labbra mentre metteva mano al noctum...
Ma proprio mentre la battaglia infuriava, Alune si addentrò nel tempio e, quando ne raggiunse il centro, il suo vero potenziale venne alla luce. Grazie al noctum, Aphelios riuscì a sentire il potere di Alune che lo avvolgeva... e udì la sua voce. Con un sussurro, Alune inondò di magia le sue mani, forgiando nuove lame di pietra di luna.
Proprio come la luna materiale e il suo riflesso spirituale, l'abilità di Aphelios e la magia di Alune si sovrapposero.
I soldati Solari non videro mai più la luce del giorno.
Mentre il suo potere divampava, Alune spinse il tempio, e se stessa, nuovamente nel reame spirituale, dove sarebbe stato al sicuro dai Solari. Sfruttando la capacità di amplificazione del tempio, Alune capì di poter proiettare la sua magia in qualsiasi luogo, a patto di avere un catalizzatore... qualcosa come il veleno che scorreva nelle vene di Aphelios.
Solo in quel momento i due compresero il loro destino. Aphelios non avrebbe provato più nient'altro che dolore, ma sarebbe diventato un tramite per il potere della luna. Alune sarebbe vissuta per sempre in solitudine nella fortezza, ma avrebbe potuto guidare suo fratello, vedendo attraverso i suoi occhi.
Insieme sarebbero diventati l'arma che i Lunari aspettavano, legata dal dolore e dal sacrificio. Solo divisi potevano essere uniti: le loro anime si sfioravano attraverso il velo, distanti ma incredibilmente vicine, sovrapponendosi in qualcosa che neppure loro potevano comprendere.
Per proteggere i superstiti dell'assalto, che si rifugiavano tra le ombre del monte, le letali capacità di Aphelios furono amplificate dalla magia di Alune: le sue lame adesso erano un arsenale di armi mistiche, perfezionate da Alune nel corso di innumerevoli missioni condotte insieme.
Ora che l'equilibrio del potere di Targon sta cambiando e i Solari hanno scoperto che i Lunari sono sopravvissuti, Aphelios e Alune sono più che mai indispensabili.
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