Simone nella sua vita si era dilettato poche volte in lavori manuali che non fossero gli origami, un po' perche non ne aveva avuto modo e un po' perché non si riteneva affatto in grado di costruire o decorare qualcosa partendo da zero come invece sapeva fare Manuel. Ma mentre erano sotto al ciliegio a bere caffè come sempre, il maggiore si era lasciato andare ad una confessione che aveva fatto prendere a Simone la decisione di provare, per la prima volta, a dedicarsi ad un progetto non proprio semplice.
"te ce l'hai mai avuto 'n desiderio che pe ovvi motivi non hai mai potuto realizza'?" Simone poggiò la tazzina sul prato per sdraiarsi con la testa sulle gambe del fidanzato e, solo dopo averci pensato qualche secondo, annuì.
"volevo sempre fare la festa in piscina al mio compleanno" ridacchiò.
"a fine marzo? Volevi tutti con la polmonite?" lo prese in giro guadagnandosi una botta sul petto.
"guarda che la voleva pure Jacopo"
"ah allora, stamo a cavallo"Manuel afferrò il braccio che per la seconda volta si era alzato con l'intento di colpirlo, rise quando vide Simone trattenere un sorriso e poggiò piano le labbra sul palmo della mano per poi lasciarla andare. Non rimase troppo sorpreso quando, anziché poggiarla sul proprio petto, Simone la poggiò sulla sua guancia accarezzandone la barba leggera. Non sapeva se si sarebbe mai abituato a quell'amore dirompente che sembrava riuscire a trattenere a stento nel petto, lo vedeva brillare negli occhi di Simone e sperava solo di riuscire a trasmetterlo anche lui tramite i suoi, per fargli capire che se lo meritava e che si sarebbe sempre impegnato per essere all'altezza, alla sua altezza.
Portò anche lui una mano tra i suoi ricci e districò qualche ciocca mossa dal leggero venticello.
"io ho sempre voluto na casetta sull'albero ma non c'ho mai avuto un giardino" ridacchiò, facendo brillare ancora di più gli occhi di Simone, perché il suo desiderio non era poi così irrealizzabile ora e la soluzione era proprio intorno a loro.
Così per Simone era iniziata la ricerca sfrenata di una soluzione che non comprendesse un crollo precoce di tutta la struttura, ma, cosa più importante, la ricerca di una soluzione per tenere Manuel lontano dal loro giardino fino al termine della costruzione. Aveva messo a conoscenza tutta la sua famiglia delle intenzioni che aveva e, dopo attimi di perplessità, si erano offerti di aiutarlo per far filare tutto liscio.
In un primo momento per Simone la scelta dell'albero era stata scontata, ma appena presa consapevolezza del fatto che un ciliegio non avrebbe retto la struttura, oltre e rovinarsi completamente, aveva spostato la scelta su un abete ai confini della proprietà, da cui si vedevano tutte le loro piante nel giardino.
La soluzione per non far uscire il maggiore in giardino era stata quella di dirgli che, fondamentalmente, si sarebbe occupata delle pianete Virginia per una settimana. Ma nonostante questo Manuel ormai frequentava assiduamente la casa a prescindere dal suo lavoro, quindi il resto della famiglia doveva cercare di intrattenerlo mentre Simone si rimetteva in sesto per raggiungerlo all'interno della casa.
«Simo' me pare de sta a nasconde er sacro graal, quanto ce metti a finì sta cosa?»
Jacopo sbucò sotto l'albero su cui era Simone, che in quei giorni era riuscito a montare un pianale stabile che sarebbe stato il pavimento della casa. Guardò il gemello che stringeva un avvitatore in maniera impacciata ed era in evidente affanno per quel progetto che ormai gli stava prosciugando qualsiasi energia ma che non aveva intenzione di abbandonare.
«Ja' ci vuole il tempo che ci vuole, è arrivato?»
«seh, ma sta a parla' de filosofia co papà, c'hai tempo» Simone annuì, posando l'avvitatore nella cassetta del attrezzi e sgrullando via la segatura che si era attaccata alla sua maglia. «non potevi sceglie qualcosa de più semplice pe te?»
«lui voleva questo» rispose semplicemente.
«io lo sapevo che saresti stato n sottone, ma così non l'avrei mai immaginato» Appena toccò terra Simone si premurò di spintonare suo fratello che per non cadere si aggrappò a lui, ricambiando la spinta.
«sapevo saresti stato un sottone» lo scimmiottò. «te pe Nicole te venderesti nonna, stai zitto»
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Rosso ciliegia. | missing moment.
Fanfiction«che stai a combina' lì fuori?» «niente» «e te dovrei crede?» «potresti far finta di credermi»