Il sedicesimo compleanno

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I due ragazzi si allenavano e il tempo passava veloce, ma le loro convinzioni erano totalmente diverse tra loro e la cosa più difficile era lavorare insieme ed essere una squadra, poichè ognuno era convinto di pensar meglio dell'altro.

I mentori s'impegnavano affinché i ragazzi non litigassero fra loro, infinite volte gli ripetevano che se avessero litigato la loro intera galassia poteva essere distrutta ma non sembrava volessero capirlo. A volte i mentori erano costretti a ricorrere a delle tecniche del sonno, per far sì che i ragazzi perdessero le energie e crollassero fino all'allenamento successivo.

Questo ben presto diventò inutile perché i ragazzi diventavano sempre più forti crescendo e le tecniche dei mentori iniziavano a non funzionare più. Per fortuna i ragazzi, crescendo, imparavano a controllare gli istinti che li portavano ad andare uno contro l'altro. La paura che tutto sarebbe finito se non avessero collaborato, li spingeva ad essere responsabili e rispettosi l'uno nei confronti dell'altro.

In uno dei loro allenamenti abituali i due ragazzi si scontrarono in un modo diverso dal solito, i mentori non riuscivano a capire cosa stesse succedendo: in un attimo sembravano perfettamente sincronizzati, non stavano lottando, sembrava quasi una danza e due fasci di energia s'innalzarono verso il cielo. Due energie completamente diverse: una bianca e l'altra  nera; si intrecciavano tra loro convogliandosi in un punto distante molte galassie da dove si trovavano. La loro energia si convogliò in uno spazio ancora vuoto dell'universo, a cinquemila galassie di distanza, e una grossa esplosione susseguì al termine della loro "danza divina".

Mentre i due ragazzi cadevano al suolo privi di qualsiasi forza, una nuova galassia era stata creata.

Nel preciso momento in cui la galassia iniziò a formarsi scattò il sedicesimo anno di entrambi i ragazzi, Enac li fece per primo, Ybod dopo poco. i mentori chiamarono Aretan e gli spiegarono subito l'accaduto. Gli dissero inoltre che i ragazzi erano cambiati dopo quel momento, adesso erano perfettamente adulti, non eccessivamente muscolosi ma estremamente potenti, avevano entrambi i capelli azzurri, e i loro occhi sembravano fatti di luce, contornati da un filo di oscurità, anche solo guardarli giacere per terra privi di sensi incuteva timore.

-Aretan:

Ferbido ascoltami, i ragazzi sono pronti, ora devono solo imparare a controllare il loro immenso  potere alla perfezione, poi saranno pronti ad assorbirci. 

Ferbido mi senti? Fratello mio rispondimi!

Un'altra divinità rispose al posto di Ferbido.

-Kaiak:

Non può sentirti, mi dispiace, diciamo pure che sta prendendo parte a un banchetto energetico ahahah...

-Aretan:

E tu chi saresti? Perché puoi parlarmi senza starmi vicino? Non ti ho creato io e non sei nemmeno mio fratello.

-Kaiak:

Sono Kaiak il figlio del tempo, quella parte di tempo che si è staccata quando tu e tuo fratello siete nati. Adesso è arrivato il momento della vostra fine! Tutto quanto finirà e risveglierò i vostri genitori per assorbire anche la loro energia, per distruggere tutto, io sono ovunque e da nessuna parte. Sono parte di tutto e so tutto ciò che riguarda voi Dei o come vi fate chiamare. Nei millenni sono rimasto nell'ombra ad osservare, conosco tutto di voi e adesso so anche che vi state indebolendo. E' il momento giusto per me, per assorbire voi due e poi...ah sì, i vostri super figli! Sento la loro energia dal giorno in cui sono nati e quella dell'universo che hanno creato. Loro hanno una energia unica, che mi renderà invincibile una volta assorbita.

-Aretan:

Bastardo, ti troverò e per te sarà finita.

Kaiak:

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