Il 23 di dicembre, solitamente, Louis lo passava con i lacrimoni agli occhi perché le sue sorelle iniziavano ad essere di una tenerezza disarmante. Quella mattina, Louis era stato il primo a svegliarsi e a sistemare il grande tavolo per la colazione. Marmellate e brioches per le più piccole, uova strapazzate per Lewis, un the con dei biscotti e una fetta di torta per sua mamma - e sua sorella o fratello – del latte e cocopops per lui e Fizzy e frutta per Lottie. Quest'ultima, mangiava fin troppo sano da quando stava con Lewis e quello a Louis non piaceva, era come se stesse cambiando troppo in fretta. Faceva sport, andava alle partite di tennis e calcio - e a lei non piaceva minimamente stare al freddo a guardare sport -, faceva lunghe camminate in montagna e ora addirittura questo. Era passata dai cereali al cioccolato alla frutta e cornflakes. Mark aveva già fatto colazione essendo che l'avevano chiamato d'urgenza in uno studio per un'operazione a un paziente. E no, a quanto pare un dente del giudizio con un ascesso non poteva aspettare. Accese la musica ad un volume non troppo alto, la radio passava una canzone di un nuovo artista, Louis non l'aveva mai sentito ma comunque, sembrava estremamente bravo. Quando finì di apparecchiare, si lavò le mani guardando fuori dalla finestra che affacciava sul loro piccolo porticato. Quella notte era caduta della neve, fuori i rami degli alberi si erano inclinati per il peso, sul marciapiede c'erano delle impronte fresche di qualche animale mentre sulla via di casa di Louis, c'erano solo le strisciate delle gomme dell'auto di Mark. Più in là, invece, con un cappotto enorme, un cappello con un pon-pon, guanti rossi e con dei dopo sci, Harry stava spalando la neve dal suo vialetto. Louis lo guardò per un po' dalla finestra, era abbastanza presto e doveva avere un bel coraggio per uscire con quel freddo. Cioè, Louis non avrebbe mai preso il cappotto, il cappello e i guanti per uscire. O forse sì. Perché si trattava comunque pur sempre di Harry e quindi, senza battere ciglio, si era trovato con un mazzo di chiavi in mano a chiudere la porta e, con un sorriso, a dirigersi verso la casa di quel ragazzo. Più si avvicinava, più poteva notare dei particolari di quel ragazzo. La felpa azzurra a cui aveva legato tra loro i lacci del cappuccio con sopra scritto 'Happy', e sopra la giacca firmata Northface, i pantaloni neri adidas. Dal cappellino, sulla fronte, uscivano dei boccoli schiacciati. 'Ti posso chiedere come tu possa non star congelando con questo freddo?'
'Ciao anche a te, Louis.' E solo la voce calda e profonda del ragazzo lo avrebbero potuto riscaldare per tutta la vita probabilmente. 'Diciamo che sono l'unico che può farlo in questa casa. Mia sorella ancora dorme e non ho voglia di far prendere freddo a mia mamma, non si è ancora ripresa del tutto dalla separazione.' A Louis si riempirono gli occhi di lacrime nel sentire quelle parole, sapeva cosa significava fare il fratello più grande ma non sapeva cosa significasse fare da genitore ai propri. Quando non c'era Mark ed erano solo lui e sua mamma, Louis era troppo piccolo per essere un figlio-genitore e quando era arrivato 'il signore alto , a Louis non era nemmeno passato per la testa di fare la parte dell'adulto. Si, gli piaceva da matti coccolare la sua famiglia ma non aveva mai avuto nulla a che fare con quello che sentiva facesse Harry. 'Vuoi una mano?' Harry si guardò di fronte, c'era ancora la metà del vialetto da cui togliere la neve. 'Non voglio che tu prenda freddo.'
'Ormai sono uscito di casa, se non avessi voluto prendere freddo me ne sarei stato sotto le coperte. E poi se vuoi, puoi venire a fare colazione da me, dopo. Nessuno si è ancora svegliato ed è ancora tutto molto silenzioso in casa mia.' Gli fece notare indicando la casa in cui era ancora tutto spento. Louis aveva acceso solo l'albero di Natale ma le altre luci, sia all'interno che all'esterno non erano ancora accese. 'Insomma, non capita spesso che ci sia questo silenzio.'
Harry ci pensò un attimo continuando a guardare prima casa di Louis e poi la sua. 'Ma magari devi andare a lavoro e non puoi fermarti, insomma lo capirei.' Mise le mani avanti il liscio, a disagio per il silenzio che si era venuto a creare. 'Oh no, oggi la signora Reed mi ha dato il permesso di stare mezza giornata a casa visto che ieri sera siamo stati fino a tardi a fare dolci.'
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Love at first sight - colpo di fulmine a Natale
FanfictionLouis torna a Doncaster, da Manchester, per festeggiare il Natale in famiglia. La casa di fronte a casa sua, che l'estate prima era in vendita, è stata finalmente venduta a una piccola famiglia che Louis non ha ancora conosciuto. Sarà quando andrá a...