Capitolo Uno

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Vi prego George,
fate sì che almeno questa piccina cresca con voi nell'amore. Non cercatemi, non fareste che privare anche ella del vostro buon cuore.
Vi scongiuro, mio amato, fate come vi dico. Frederick non ne sa nulla e non accetterebbe mai questo mio gesto nei vostri riguardi. Se lo scoprisse, non farebbe altro che rovinarle la vita, come ha già intenzione di fare con l'altra innocente creatura che ho partorito.
Confido in voi.
Perdutamente vostra, Victoria.

Victoria
18 anni dopo

Sono chiusa nella dispensa di questa taverna in attesa di cominciare il lavoro. Mi passo una mano fra i lunghi capelli nero corvino, sfiorando i boccoli che incorniciano il mio ovale.

Ripenso all'ultima volta che Robert, il burbero proprietario della taverna, mi ha fatto notare quanto la mia statura sia notevole per essere una donna. Se non fosse che si è soffermato in modo spudorato a complimentarsi per le mie forme voluttuose e provocanti, mi sarebbe quasi risultato simpatico, ma ormai ricevo così spesso le avances che quando qualcuno mi rivolge una parola gentile comprendo subito che è per un secondo fine.

Nessuno ha mai mostrato intenzioni onorevoli nei miei riguardi o ha presentato a mio padre una formale proposta di matrimonio. Anche se, a onor del vero, devo ammettere che, alla prima avvisaglia di un serio interesse, io stessa rifiuto i baldi giovani, impedendo simili inutili gesta.

Tutto sommato non mi dispiace l'idea di rimanere nubile ancora un po'. Il pensiero di dipendere da un uomo non mi alletta e sono ben felice di passare qualche altro anno con il mio devoto e buon padre.
Abbiamo un rapporto speciale, conduciamo un'esistenza non priva di stenti e sacrifici, ma ci vogliamo un gran bene.

Viviamo presso la tenuta dei signori Mason, dove papà lavora come maggiordomo, ci hanno concesso due camere separate, in un corridoio nel piano seminterrato dove sono adibite le stanze per la servitù, altrimenti non avrei mai potuto segretamente lavorare come cameriera in questa taverna, per ben tre anni.

Avrei preferito un'occupazione nella tenuta, ma le figlie dei signori Mason, a causa del mio aspetto avvenente, sono gelose e non mi hanno mai permesso di lavorare a mia volta nel loro palazzo.
Non sopportano gli sguardi di ammirazione che gli uomini mi riservano, più di un rampollo ospitato in passato in quella casa, difatti, mi aveva omaggiato delle sue attenzioni, così ho dovuto rimediare a modo mio e, quando mio padre crolla esausto a letto, dopo un'intera giornata di lavoro, io sgattaiolo via, dandomi un bel daffare per racimolare a mia volta un gruzzoletto, premurandomi di tornare prima dell'alba.

A lui non farebbe piacere scoprire che lavoro in questo postaccio. È sempre frequentato da gente poco raccomandabile, l'illuminazione è scarsa, rendendo l'ambiente un po' tetro. Serviamo zuppe, bevande calde o boccali di birra, e nella sala principale ci sono grossi tavoli in legno che ospitano anche una decina di persone. Negli orari di piena, soprattutto quando arrivano le navi e si riversano gli uomini nel porto, strabordano di ubriaconi che si azzuffano in continuazione.

Se qualcuno dei miei conoscenti mi scovasse qui, sicuramente distruggerei ogni opportunità di convolare a nozze con un partito rispettabile.
Un nobile, per quanto io sia di bell'aspetto, non sposerebbe mai una cameriera di taverna e allo stesso modo neanche un pover'uomo di un ceto sociale minore sarebbe attratto da una simile idea.
Ecco perché lavoro vicino al porto, lontano dal luogo dove vivo, e cerco di comportarmi in modo gentile e garbato, non dando nell'occhio, anche se non sempre riesco nel mio intento.

All'inizio era molto difficile controbattere, ma col tempo ho conquistato l'affetto del figlio di Robert che, appena nota qualche malintenzionato, è ben lieto di proteggermi, quindi tutto sommato mi sento al sicuro.

Identica e differente (Un piacevole malinteso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora