Capitolo 3

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Presi questa collana e la osservai meglio: aveva la catenina dorata e una libellula intrecciata con fili di quercia madre.

La misi al collo e subito mi ritrovai avvolto da una nebbia...<<Eyjwa, tu sei la chiave....Eyjwa...>>

Quando la nebbia scomparí mi ritrovai difronte a casa mia.

<<Takune le maya?(usi percaso il teletrasporto?)>>
Disse con tono schersoso il gufo sfiancato per la volata.
<<Tatayu no lopo(no, magari)>>
Dissi io proseguendo con una risata isterica.

Aprii la porta di quella che una volta era la mia dimora...Il sangue della mamma si era seccato sul legno e polvere,apparentemente di ossa umane, giaceva sul pavimento di casa.
Ad ogni mio passo il legno scricchiolava, come se si stesse per rompere in mille pezzi.

<<Hanal ma tuka?(C'é nessuno?)>>
Ma cosa andavo a pensare, ovvio che non c'era nessuno.

<<Eyjwa....>>
<<Quella voce! Chi sei? Mostrati!>>
<<Tu sei la chiave....>>
La voce candida e femminile riecheggiava per tutta casa.
<<La chiave di che cosa?>>
Dopo il mio appello non ottenei più risposta, solo silenzio.

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