Il colore del rimpianto

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Luo Binghe non aveva scordato neppure per un'istante che l'uomo che tanto terribilmente amava, colui che gli aveva detto che potevano esistere demoni buoni come cattivi, così come gli esseri umani; lo aveva gettato nell'abisso senza fine a causa del suo sangue da demone celeste e per le prime settimane, aveva sfogato la rabbia che aveva fatto ribollire il suo sangue su ognuna delle bestie che avevano attentato alla sua vita, in una sorta di psicosi che aveva indurito il suo cuore ed annebbiato la sua mente. Forse era stata l'influenza dei suoi istinti e poteri demoniaci prima di allora rimasti sigillati, non avrebbe saputo spiegare la sensazione piacevole che percorreva il suo corpo nell'affondare le mani in quelle creature, in una dimostrazione di forza e superiorità che lo aveva reso euforico, beh almeno fino a quando era riuscito ad entrare in equilibrio con quella parte ignota di sé  e come per magia i suoi pensieri si schiarirono di colpo, come una lama che trancia di netto un arto.

Il ragazzo aveva preso a riflettere ossessivamente su quegli ultimi istanti, alla disperata ricerca di un indizio, un qualunque dettaglio che avrebbe potuto fornirgli anche la minima occasione di giustificare le azioni crudeli dell'uomo che lo aveva cresciuto e aveva il terrore che non avrebbe potuto trovare una scusante. Forse si potrebbe pensare che seguire i passi del romanzo originale sarebbe stato più semplice per l'adolescente, il quale era stato tanto spietatamente buttato nella cosa più simile agli inferi che esista in "fiero immortale cammino deoniaco", tuttavia per quel Binghe che aveva fatto esperienza di un affetto profondo ed incondizionato, di una cura sottile ma sempre presente, accettare di odiare chi lo aveva trattato con tanta gentilezza sarebbe stato estremamente devastante, era certo che senza il ricorordo della preoccupazione che infiammava gli altrimenti glaciali occhi di giada del proprio shizun, sarebbe impazzito, diventando una creatura ferale che viveva solo per il brivido del dominio.

E mentre il tempo scivolava in maniera surreale lì, senza un chiaro riferminento per capire se da un combattimento all'altro fossero trascorsi secondi o ore, il giovane mezzo demone realizzò che non importava quale indicibile e rara creatura gli si fosse parata davanti, la voce calma del suo maestro gli aleggiava nella mente, spiegandogli tutte le sue caratteristiche principali e che erano sospettosamente utili alla sua sopravvivenza. Sapeva perfettamente quale carne avrebbe potuto mangiare o quale avrebbe dovuto evitare, con quali comportamenti solitamente questi nemici attaccavano e come eliminarli nella maniera più semplice e meno pericolosa possibile ed inevitabilmente si chiese se shizun non avesse fatto lezione preparandolo appositamente per quella terribile prova, fu questo dubbio ad evitare che sprofondasse nel risentimento, permettendo alla sua mente di non venir consumata e ridotta a livelli primordiali, ma facendola invece spremere per lavorare in maniera analitica.

Aveva bisogno di capire se questa sua impressione fosse nata dal patetico bisogno di trovare una sola, piccola motivazione per perdonare il leader del picco Qing Jing, o se davvero c'era qualcosa di strano in quello che gli era capitato, dunque in quei pochi momenti di quiete che riusciva a ricavarsi, quando non doveva combattere per sopravvivere, riviveva nel proprio dominio dei sogni il giorno più terribile della sua vita  e mano a mano vedeva sempre più chiaramente dei dettagli che gli tolsero il fiato.

Innanzitutto, il suo amato Shan Qingqiu era parso alquanto contrario alla partecipazione del proprio discepolo preferito alla conferenza dell'alleanza immortale e con l'avvicinarsi della data dell'evento, l'uomo si era mostrato sempre più inquieto e pensieroso, proprio in uno di questi momenti aveva chiesto a Luo Binghe se avesse voluto diventare più forte di qualunque altra persona, non importa quali terribili sofferenze avrebbe dovuto sopportare, come se sapesse che si sarebbe presentata l'occasione dell'apertura dell'abisso senza fine e ancora, divenne evidente la mancanza di sorpresa nel vedere le invasioni di creature demoniache durante la battaglia, o l'apparizione di Mobei-jun ed infine il particolare che impresse a fuoco nella propria mente: shizun aveva lo sguardo pieno di dolore, gli occhi smeraldo tremavano e parve esitare, il momento in cui lo colpì con la punta della propria spada, sulla spalla, dovette ruotare il capo, distogliendo lo sguardo dall'adolescente, comportamento alquanto singolare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2023 ⏰

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