Mia madre forse aveva ragione. Ero davvero sotto a un ponte. Non scherzo. Mi trovavo sotto ad un anonimo ponte nella periferia Londinese, a 200 metri dai campi verdi bui e desolati... così decisi di fare una passeggiata in riva al torrente che passava sotto al ponte, per schiarirmi le idee. Mentre camminavo mi sentivo osservata, perciò iniziai a camminare più velocemente, sempre più velocemente fino ad iniziare a correre. Corsi e corsi fino ad arrivare al bosco, dove sbattei contro un albero.
-ouch! Al diavolo la passeggiatina tranquilla...!- dissi. La sensazione di essere scrutata sparì e mi convinsi fosse solo la mia stupida immaginazione che mi giocava brutti scherzi; decisi di passare la notte nel campo in mezzo alle margherite selvatiche, e mi addormentai con la luce della luna che mi illuminava lievemente il viso.
Alla luce del mattino, tutto fu più chiaro; ero sola, con una piccola borsa, pochi soldi, qualche mela ed un vestito di ricambio. Inoltre mi trovavo a Londra, città frenetica ed esclusivamente per le famiglie dei ricconi eleganti. Presi una decisione: sarei andata a mendicare per le strade, perdendo ogni briciolo di dignità e diventando "una tra le tante"; la prima cosa che feci fu prendere un giornale da un bidone dell' immondizia trovato in un angolino della strada.
Cercai tra le pagine qualche novità o scandalo che potesse attirare la mia attenzione, ma non trovai nulla... fino a quando non vidi una cosa molto intrigante; un libro sul significato dei fiori. Quell'annuncio così anonimo agli occhi degli altri attirò subito la mia attenzione; decisi di recarmi all'indirizzo riportato sotto l'articolo e mi trovai davanti ad un piccolo negozio che apparentemente vendeva cianfrusaglie. Non mi lasciai ingannare dalle apparenze ed entrai; era un posticino piuttosto caotico, con dei libri sparsi qua e là, scaffali disordinati, piante che ornavano gli angoli della stanza, un grande telescopio in mezzo al disordine ed un bancone alla fine della sala. Fu una presenza ad attirare la mia attenzione: un ragazzo alto, ben vestito si ergeva in tutta la sua statura sembrando totalmente a suo agio, pur apparendo completamente fuori posto in quel posticino ai confini del mondo; analizzai i suoi capelli castani, molto chiari, morbidi, i suoi vestiti da Lord che gli calzavano a pennello, sembravano fatti su misura per lui; vidi che aveva delle mani molto grandi, anche curate... e... mi immobilizzai a guadarlo. Quando me ne resi conto, mi "risvegliai dalla mia trance" e cercai qualcuno a cui chiedere informazioni;
-Buongiorno ragazzi! Ditemi, cosa cercate? Oh cielo Aiden! Quasi non ti riconoscevo!- esclamò improvvisamente un figura affianco a me.
-Mh? Oh, ciao Marie-Antoniette, stavo giusto osservando questo libro sull'astronomia. Molto interessante.- disse il ragazzo girandosi, rispondendole con un bel sorriso. Cielo la sua voce, era così...così bassa, ma dolce come una caramella per chi l'ascoltava; poi aveva dei bellissimi occhi azzurri, profondi come il mare. Restai lì sentendomi di troppo, sperando di uscire al più presto...
- OH CAVOLO! CIELO CARA PERDONAMI MA NON TI AVEVO VISTA!- esclamò la signora girandosi verso di me; mi resi conto in quel momento che lei aveva un lieve accento francese, i capelli ricci, biondi, e gli occhi color mogano. Doveva essere una signora sulla quarantina, vedendo la corporatura, le piccole rughe sul viso e i vestiti.
- Dimmi pure! Cosa ha catturato la tua attenzione?- mi chiese gentilmente, riprendendosi.
- Umm, sa, avevo visto un annuncio sul giornale riguardante un tale "Manuale sui fiori"- le risposi io
- Certo! Te lo porto subito! Aspettami qui.-.
Notai che il tale Aiden mi aveva guardata per tutto qual tempo, ed io arrossii lievemente.
-Sai, sembri proprio uscita da un dipinto- disse lui quasi sospirando, senza togliermi gli occhi di dosso.
Iniziò ad avvicinarsi, ed io mi chiesi se sarei riuscita ad uscire dalla porta prima che mi raggiungesse; ma non feci in tempo, oramai eravamo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra, con la sua mano che lentamente si avvicinava alla mia testa, e che con estrema calma mi toglieva qualcosa dai capelli.
- Mmm... margherita selvatica... e profumi di... erba fresca...quindi oggi pisolino all'aperto?- la sua voce mi faceva tremare, ma piacevolmente; cercai di rimanere impassibile, ma a quella affermazione risi leggermente. Lui sorrise e si allontanò di qualche passo, tenendosi la margherita.
- ECCOMI ECCOMI QUI CON IL LIIIIBRO~~~- annunciò la signora. Io mi riscossi e la ringraziai, pagandole quanto dovevo.
- Ah e tesoro, ti volevo fare i complimenti: sei davvero bella!- disse sorridendo Marie-Antoniette. Io la ringraziai arrossendo vistosamente sta volta, mentre Aiden se la ridacchiava in un angolo illuminato dal sole di mezzogiorno.
- Cosa c'è, non sei d'accordo?- esclamammo all'unisono io e lei, con due espressioni totalmente diverse. Lei era corrucciata, quasi come una mamma; io invece sorridevo, facendo la finta offesa;
scoppiammo tutti a ridere, io salutai la signora ed uscii.