The Infamous Rut ~ a BakuDeku Omegaverse story

XI

E, proprio come previsto, il suo viso e le sue orecchie, coperte leggermente dai suoi capelli verdi arruffati, divenne immediatamente rosso, come la foto spiccicata di un peperone.

Quella frase doveva averlo messo talmente in imbarazzo che smise anche di muoversi, guardandomi con gli occhi praticamente spalancati, portandosi dopo pochi istanti le mani sulla faccia per coprirsela.
Anzi, mi correggo, una mano era sulla sua faccia da pomodoro, mentre l'altra la stava agitando davanti al mio viso, con tanto di "Kacchan ma che dici" e cose simili, come una ragazzina di qualche anime stupido.

Sospirai, il momento "sexy" che stavamo avendo era ormai passato dopo quella sua reazione fin troppo innocente visto il comportamento che aveva avuto fin ora.
Mi appoggiai sui gomiti, restando col petto leggermente sollevato, mentre lui ancora cercava di coprirsi le guance che stavano per andare a fuoco.
Sorprendentemente, non fui scazzato da quella cosa, intendo il super cockblock che aveva messo in scena, quando in realtà lo sarei stato più che ragionevolmente in un'altra situazione, con un'altra persona.
Sicuramente, se qualcuno che ci avesse prima provato spudoratamente con me si fosse poi tirato indietro con quella stessa reazione, l'avrei lasciato/lasciata lì dov'era, mandandolo/a a quel paese.
Ma in quel momento, con lui, era diverso.
Okay, il cazzo duro lo avevo lo stesso, e non è che ci potevo fare più di tanto. Però anche quella sua reazione così...così stupidamente da lui, non riuscivo a non essere divertito, o compiaciuto, o qualsiasi altra cosa fosse.
Inclinai il viso di lato, osservando ancora quell'ammasso di parole ed imbarazzo che si trovava ancora seduto su di me, e di nuovo mi passai la lingua sui denti.

«Oi, Deku»
Al mio richiamo si fermò dal parlare e dall'agitarsi, come se avessi detto una parola magica, aprendo poi le dita che aveva sul viso per potervi guardare attraverso.
Mi misi seduto, e spostai le sue mani, sorprendendomi lievemente nel constatare la facilità con cui me lo fece fare, e poi portai le mie stesse mani sulle sue guance, avvicinandolo a me, e premendo le mie labbra sulle sue.

E fu...

...diverso.

Non era un bacio come quelli del giorno prima, no, non era pieno di voglia, pieno di sesso. Era quasi il contrario.
Non è che non ci fosse voglia, c'era qualcos'altro.
Era come star tenendo tra le labbra un petalo di rosa bianca, caduto da un fiore che era cresciuto su un lago di acqua cristallina.
Era come se quel petalo, vellutato e morbido, accarezzasse le mie labbra più e più volte, ma in modo lento, ed in modo delicato.
Era quasi come se quel petalo fosse diventato cristallo delicatissimo, ed io lo stavo sfiorando e assaggiando con la mia bocca.

E poi lo sentii, ancora una volta, forte e rimbombante nella mia testa: badum badum badum badum.

Il mio cuore martellava nel mio torace, eppure mi sentivo calmo, estremamente calmo, nonostante credessi di star avendo un principio d'infarto.
Ma le sue labbra, i movimenti della sua bocca e della sua lingua, quelli mi tenevano calmo, mi facevano sentire sicuro.
Le sue mani finirono dietro al mio collo, mentre le mie accarezzavano le sue guance, prima che spostassi le dita per portarle dietro la sua schiena e stringerlo a me..

...per abbracciarlo.

Io, Bakugo Katzuki, stavo abbracciando, e baciando, Midorya Izuku.

E in tutto l'universo, non desideravo fare altro.

...

«O-O-Oddio.. O-oddio scu-scusate! Buon dio ma vi state baciando?!»

Eeeeed ecco qua, era finita la pacchia.
Ci immobilizzammo, io aprii un occhio, Deku entambi, mentre le nostre labbra erano ancora attaccate e le nostre lingue si erano fermate l'una contro l'altra.
Ma poi Deku si staccò subito, ricadendo di lato al mio corpo, avendo capito di chi fosse la voce che aveva parlato, del suo mentore e grande idolo. E se prima pensavo che fosse la fotocopia sputata di un peperone, adesso era dello stesso colore delle fiamme di Endeavor, anzi, forse avrebbe anche preso fuoco di li a poco.