Capitolo 3

19 4 1
                                    


-Luuuuuuuu! Sto qua sottooooo! Scendi!! - mi svegliai di soprassalto con una voce femminile stridula che urlava da fuori la finestra.

Mi alzai ancora assonnata per andare a vedere la causa di tutto quel frastuono. Vidi uscire di corsa un ragazzo dal portone del palazzo di fronte che si dirigeva verso quella ragazza che poco prima stava urlando come una pazza dal marciapiede.

Vidi che la prese delicatamente per il gomito e la accompagnò verso un'auto parcheggiata in doppia fila.

Io accovacciata su una sedia mi stavo godendo la scena dal mio modesto balcone al primo piano, ancora in pigiama mentre l'aria frizzantina di Roma mi faceva svolazzare qualche ciuffo di capelli davanti gli occhi.

Dopo che i due, probabilmente fidanzati, avevano finito di parlare lui sembrò quasi pregare la ragazza di andare via, la quale di tutta rispose aprì la portiera della macchina, salì e partì a tutta velocità, scomparendo dietro la prima curva.

Il ragazzo, che aveva un'aria familiare, ritornò scuotendo la testa verso il palazzo da cui era uscito poco prima, ma prima di rifugiarsi nel portone alzò lo sguardo e mi rivolse un sorriso compiaciuto.

- Oddio!- dissi mentre mi nascondevo dietro la pianta che avevo appeso sulla ringhiera del balcone. Sperai di essere passata inosservata mentre quasi inciampavo su me stessa per rientrare in casa.

Speriamo non mi abbia vista, conciata così. Certo non devo aver fatto una buona impressione al mio dirimpettaio.

Buttai uno sguardo all'orologio erano le 10.00 in punto allora decisi di darmi una mossa e rendere questa mattina il più produttiva possibile. Mi lavai, indossai qualcosa di più carino della tuta della sera prima, ed uscii di casa diretta verso il supermarket che mi aveva piantata in asso qualche ora prima.

Il mio obiettivo era quello di fare una scorpacciata di cibo in scatola a lunga conservazione, perché odio davvero fare la spesa.

Mentre marciavo verso casa, soddisfatta degli acquisti, decidi di scrollare un po' il feed del mio profilo Instagram per vedere se ci fossero altre novità dei miei "amici".

Appena girai nel cortile del mio condominio andai a sbattere contro qualcuno.

-Ahi! Che cavolo, ma sta un po' più atten.. - gridai mentre qualche mela e arancia rotolavano a terra. In un secondo mi resi conto che però quelle cose non appartenevano a me, ma ad una vecchietta che mi guardava con sguardo spaventato.

- Oddio signora! Mi scusi..sono mortificata, le ho fatto male? - mi scusai sinceramente mentre raccoglievo la spesa della povera vecchina che avevo travolto involontariamente.

- No, signorì non si preoccupi, non fa niente, succede spesso, io vado sempre piano piano, e poi non m'avevi visto, stavi concentrata.. - mi disse la vecchietta sorridente con accento romano.

- Signora Maria, tutto bene?- intervenne di corsa un ragazzo che stava ritirando la posta dalla portineria.

Alzai lo sguardo su quel ragazzo, e riconobbi subito il sorriso che era apparso sulla sua faccia. Naturalmente era il ragazzo che stamattina litigava con la fidanzata.

- Ma si si, Lù non ti preoccupà, non me so fatta gnente! - mi sorrise la vecchietta strizzandomi l'occhio.

- Si scusate, io ero al telefono e non mi sono accorta di dove mettessi i piedi.-

- Ma si dai, non preoccuparti, la signora Maria è forte come una roccia, vero?-

-Ma si si, mo vado che mi marito me sta aspetta su casa, buona giornata a tutte e due! -

- Ciao Maria! - disse il ragazzo in modo amichevole.

- Arrivederci! E mi scusi ancora! - Le urlai mentre la vedevo che lentamente si dirigeva verso il mio stesso palazzo.

- Tu stai bene? Sei nuova qui vero? Non ti ho mai vista..fino a questa mattina affacciata al balcone! - Cavolo! Beccata..

-Ehm, si sono nuova, mi sono trasferita ieri ufficialmente! -

- Bene bene, piacere Luca! -

- Veronica! - dissi con troppa enfasi.

- Io ora devo scappare, ciao Veronica è stato un piacere! - mi lanciò un'occhiolino

- Ciao, piacere mio – sorrisi.

E se prendessimo un caffè?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora