ℭ A P I T O L O 2

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𝕮 A P I T O L O  2« dove Nevar è sarcasticoma lo è anche Tanithe entrambi hanno una brutta sorpresa »

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𝕮 A P I T O L O  2
« dove Nevar è sarcastico
ma lo è anche Tanith
e entrambi hanno una brutta sorpresa »

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Nevar era un mago nel distrarre la gente e appena quel klarf dalla pelle scura gli fece un gesto al biondo ben conosciuto non esitò ad entrare in azione

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Nevar era un mago nel distrarre la gente e appena quel klarf dalla pelle scura gli fece un gesto al biondo ben conosciuto non esitò ad entrare in azione.

«Ascoltate gente! Chi vuole vedere un ozrasi camminare con le mani?» chiese mettendosi sulla porta che conduceva alle scale per il piano delle stanza private.

Si diffuse una risatina in parte dicertita e in parte isterica. Il ragazzo sfoggiò un sorriso smagliante e fece segno a tutti di lasciargli spazio.

Fece due secondi di riscaldamento e si buttò in una verticale a dir poco perfetta, per poi muoversi in avanti, una mano per volta.

Fece circa un metro poi si ributtò giù sorridendo agli applausi e all'esclamazioni divertite degli spettatori. Sorriso che non si spense nemmeno quando il si sentì una risata di scherno.

«Sempre a metterti in mostra Nevar?» disse una voce femminile. Il ragazzo si voltò a guardare un'ozrasi dai capelli scuri tagliati in caschetto arruffato. Gli occhi bruni erano impregnati di quell'ironia tagliente solita della zimenese. La divisa blu scuro che a tutta l'unità era stato imposto di indossare per il funerale non era per nulla sgualcita come quella del biondo, e il tauaggio a forma di triangolo con un piccolo cerchio nel mezzo che indicava la sua appartenenza allo stesso ordine di Nev contrastava con il pallore classico di Zimenia.

«Sempre a ficcare il naso negli affari altrui, Tanith?» rispose. Lei non disse nulla, ma il sopracciglio destro si alzò con fare sarcastico.

Avanzò fino al bordo dello spazio lasciato dalla folla. Senza dire nulla prese la rincorsa e spiccò un salto. Dopo una capriola in aria atterrò sulle mani, rimanendo qualche secondo in verticale.

Torno a mettere il peso sui piedi con agilità per poi scoccare uno sguardo di sfida al ragazzo. Nevar sbuffò. La solita Tanith che voleva sempre essere la migliore.

«Lo spettacolo ė finito. E' ora di andare a casa ragazzi» disse in tutta risposta il biondo battendo le mani e scoccando ad un nobile dai capelli più scuri sicuramente zimenese della pece un sorrisetto malizioso. Quello lo guardò malissimo e se ne ando con tutti gli altri.

«Problemi a rimorchiare ethiriano dei miei stivali?» lo prese in giro la ragazza.

«Che c'è? Non è colpa mia se voi di Zimenia siete tutti noiosi e timidi» replicò Nevar mettendosi a posto la divisa sgualcita.

«Non è colpa mia se voi ethiriani siete tutti così imbarazzanti e incapaci di restare seri» replicò Tanith a tono. Il ragazzo le fece la linguaccia e lei gli scoccò una di quelle occhiatacce severe che avrebbero fatto scoppiare in lacrime ogni bambino.

«Quanti anni hai? Da come ti comporti sembra una settantina» sbuffò il biondo.

«Solo perchè sono più matura di te non vuol dire che sono vecchia, ma tu non puoi capirlo. I bambini di cinque anni sono più intelligenti di te» rispose con tranquillità la ozrasi, con un'espressione sarcastica stampata sul viso

«E' tutta invidia perchè non sei capace di divertirti» continuò imperterrito lui.

«Almeno io so rimorchiare» gli disse la ragazza con nonchalance. Nevar serrò la mascella. Zimenese schifosa.

Fece per ribattere ma venne interrotto dall'arrivo di un uomo. Alto più di lui, capelli biondo cenere, occhi di un turchese squisito che gli invidiava molto, barbetta ispida e piglio severo. La divisa da Comandante Ozrasi del colore del lutto metteva ben in vista il tatuaggio distintivo sul braccio destro. Era il capitano della loro unità ozrasi, Rikey Anson.

«Signore» lo salutò con quella sua formale serietà Tanith. Quanto avrebbe voluto prenderla a schiaffi quando faceva così, ma voleva arrivare a fine giornata con tutte le dita ancora attaccate alle mani, e con quella lì non c'era da scherzare.

«'Giorno Rik» disse invece Nevar guadagnandosi le ennesime occhiataccia del giorno da entrambi.

«Venite con me» disse l'uomo incamminandosi verso l'ala del palazzo dedicata ai klarf e agli ozrasi.

Dopo qualche occhiata colma di dispetto i due si avviarono dietro il comandante. Nevar guardava di sottecchi la ziminese che tutta impettita seguiva il proprio capitano. Per come la vedeva lui, era solo la solita cocchina del superiore, ma doveva ammettere che era davvero brava in tutto quello che faceva.

Entrarono nella sala riunioni. Era una grande stanza rettangolare con un lato interamente coperto da finestre. Un lungo tavolo d'ebano la percorreva da parte a parte e le sendie con la fodera rossa e oro, i colori di Ethìri, erano tutte vuote.

«Abbiamo un problema» esordì Rikey chiudendo la porta dietro di loro. «E' stato aperto un passaggio immediato da Zimenia al Quarto Pianeta senza licenza»

«E cosa c'è di strano? Succede almeno una volta ogni due mesi, ci abbiamo fatto l'abitudine, no?» disse sospirando Nevar. La ragazza di fianco a lui non lo cobtraddisse. "Strano, verrà a nevicare" pensò il biondo.

«Il fatto è che non è stato aperto con uno degli arteffatti magici che di solito usano i Viaggiatori. E' stato aperto con la magia» disse l'uomo.

«E' impossibile, soltanto i klarf e noi ozrasi possono... oh. Un traditore, quindi?» fece Tanith.

«O una traditrice» aggiunse Nevar. La ragazza lo redarguì con un'altra occhiataccia.

«Sì, oppure un ex ozrasi congedato con disonore» disse il comandante Anson guardando la zimenese.

«Mio fratello? Lorcan è sciocco ma non così tanto...» disse Tanith. Il biondo ricordò la storia del fratello maggiore della ragazza.

Aveva già provato a usare le proprie conoscenze della magia delle stelle per andare a studiare il Quarto Pianeta più volte e alla quinta lo avevano congedato dagli ozrasi a vita.

«E' l'unica spiegazione possibile. Dobbiamo bloccarlo prina che faccia sciocchezze. E vorrei che ve ne occupaste voi» disse serio l'uomo.

«Noi? I-io con... lei?» disse Nevar ridacchiando nervoso. Tanith semvrava altrettanto sconcertata.

«Sì. Qualche problema, ragazzo?» sibilò Rikey. Il biondo fece per replicare, ma Tanith lo bloccò.

«No, nessun problema» sospirò lei

«No, nessun problema» sospirò lei

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22, 2023 ⏰

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