absolut (senza la e)

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i am always so stunned at the fact that i am seen

è la prima notte di novembre e mi fai sedere sul letto e mi tiri un calcio agli ingranaggi per farli ripartire -
- sono io a dover appoggiarmi, per evitare di ritrovare quel dannato pavimento di linoleum premuto sulla testa.

non c'è un prima e dopo, solo un durante assoluto - mentre, immobile, affondo nel copripiumino di qualcun'altro - che mi impedisce di vederti in faccia.

non è il tempo ad offuscare te, e le tue parole, e me, e le mie parole, e le stelle cupidigiamente fisse nel cielo appena dietro le tende.
davanti a me ho un vetro di vodka, il plexiglass con cui i cassieri si difendono durante la pandemia. ho smesso di cercare la bellezza in me, ho lasciato che straripasse dai miei argini e decomponesse rigorosamente l'involucro mio, più stucchevole del contenuto.

(menomale, che la vodka è trasparente, che costa solo la miseria di, tipo, tre euro, quando il rigurgito colpisce il fondo dell'anima.)
sono un mammifero immondo, o immondizia, e va benissimo!, perché lo sei anche tu. rido, non cercando di non piangere, e ci ricordiamo di come tu abbia espirato fumo nella mia bocca un'irrisoria quantità di tempo fa. ci siamo baciate di fronte al ragazzo a cui piacevi, solo dopo esserci assicurate di volerlo, e prima di esserci assicurate di non essere eccessivamente speciali l'una per l'altra. come nessuna di noi due sia sana e comunque, come nessuna di noi due desidera toccarsi o guardarsi da troppo vicino.

poi ho passato il resto della notte a chiedermi quando sarei stata di nuovo amabile.

--...on: fear!

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