Jimin non cercava l'amore, non ne aveva bisogno, non aveva alcuna intenzione di donare il suo cuore ad un'altra persona. Quando partì per un viaggio per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo insieme al suo migliore amico, credeva che avrebbe finalmen...
Infatuazione - Passione intensa. Principali sintomi: attrazione fisica, pochi pensieri lucidi e razionali, farfalle nello stomaco, tendenza a stare tra le nuvole, fare di tutto pur di rivedere quella persona.
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Jimin si era lasciato convincere dal suo migliore amico Hoseok ad andare a ballare la sera di capodanno. Non gli era mai piaciuto l'ambiente della discoteca, troppi corpi ammassati, troppe persone ubriache, troppo odore di alcool, troppo alta la musica ma soprattutto odiava gli sguardi penetranti di certi ragazzi, il modo che avevano di spogliarlo con gli occhi o il solo modo in cui lo approcciavano per provare a portarselo a letto. Jimin non si sentiva a suo agio in discoteca però lui e Hoseok erano a Malta, avevano affrontato un volo da quattordici ore solo per fare qualche giorno all'estero per capodanno e voleva divertirsi, voleva ballare, voleva bere qualcosa e sentire la testa più leggera. Era l'ultimo giorno del duemila e ventidue, per lui era stato un anno molto difficile, aveva perso delle persone per lui importanti, era stato bocciato ad un paio di esami perché non era riuscito a star dietro a tutte le lezioni e a tutto il materiale da studiare, si sentiva soffocare. Sentiva di aver perso più di quanto aveva guadagnato durante quell'anno ormai giunto alla fine e così, quando Hoseok gli aveva proposto un viaggio per capodanno, lui aveva immediatamente accettato. Così come aveva risposto affermativamente quando il migliore amico gli aveva chiesto se gli andava di andare a ballare per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo.
Ed eccoli lì, due ventiduenni a Paceville, il quartiere di San Giuliano più popolato da locali, bar, pub, ristoranti e discoteche. Jimin era rimasto scioccato dalla quantità di persone che si erano riversate in quella zona per festeggiare, anche perché molte delle ragazzine che giravano mezze nude, con letteralmente il seno o il culo al vento, non sembravano essere neanche maggiorenni. E quando notò alcune affissioni fuori dai locali con su scritto che l'accesso era permesso a tutti coloro che avevano dai sedici anni in su, comprese che no, non tutti erano maggiorenni.
«Entriamo qui?» Gli chiese Hoseok, avvicinandosi al suo orecchio perché pur essendo per strada, la musica era talmente alta da rendere complicate le comunicazioni.
«Perché questo?»
«Mettono musica commerciale. Almeno balliamo su canzoni che conosciamo.»
«Sei sicuro?» Lo strattonò per il braccio, attirando l'attenzione del migliore amico. «Sembra affollato.»
«Sono tutti affollati, Jimin.» Hoseok rise.
«Hobi...quando siamo stati a Lisbona-»
«Non accadrà di nuovo.»
«Ah no? Non mi lascerai lì da solo mentre ti limoni uno di fronte ai miei occhi?»
