3. Falling in love

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Innamorarsi: provare sentimenti profondi per un'altra persona. Principali sintomi: il cuore accelera i battiti, sentire di avere una discoteca nella pancia, la testa si fa più leggera e il pensiero fisso va sempre all'altra persona. Se l'amore provato è puro e sincero, si impara ad accettare anche quei lati del carattere che non rientrano nel nostro ideale ma che fanno parte dell'essere persone reali ed imperfette.

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Taehyung aveva mantenuto la sua promessa e non aveva smesso di scrivergli, non aveva saltato neanche un giorno. Era sempre il primo a mandargli il primo messaggio la mattina, spesso Jimin fingeva di non volergli rispondere, visualizzando ciò che gli aveva detto il maggiore e lasciandolo in sospeso. Odiava il fatto di dover riflettere ore e ore prima di arrivare a comprendere quale sarebbe stata la risposta più corretta da dare.

Taehyung lo confondeva. Lui era tornato a casa a Seoul mentre il maggiore era partito per una crociera e gli aveva fatto sapere tutti i giorni in quali porti era attraccato, scusandosi quando non si era fatto sentire per ventidue ore e tredici minuti dal momento che era stato in navigazione e il telefono non aveva avuto linea. Jimin non aveva assolutamente contato ogni singolo minuto, no, no.

Un giorno gli aveva chiesto di videochiamarlo. Jimin aveva rifiutato. Il giorno dopo gli aveva chiesto se poteva chiamarlo solo per pochi minuti. Jimin si era inventato una scusa e aveva nuovamente rifiutato. Una mattina si era svegliato presto e la prima notifica che aveva trovato sul telefono, era stato un messaggio da parte di Taehyung in cui il riccio gli chiedeva se poteva inviargli una sua foto, una qualsiasi, non serviva fosse recente. Il testo del messaggio recitava parole dolci che avevano fatto sciogliere il cuore di Jimin. Aveva ripetuto quanto gli mancasse, quanto i suoi pensieri ruotassero tutti intorno a lui e a bellissimi momenti che avevano trascorso insieme a Malta. Gli aveva anche scritto che avrebbe voluto baciargli quel piccolo neo che aveva notato sul suo fianco destro, vicino alle ossa del bacino. Jimin non sapeva come avesse fatto a vederlo, voleva dire che lo aveva osservato con molta attenzione quella sera. E a quel punto aveva ceduto, scattandosi una foto mentre faceva colazione e inviandogliela. Taehyung aveva visualizzato immediatamente e aveva preso la palla al balzo per fare partire una chiamata. A Jimin era schizzato il cuore in gola però era proprio ciò che desiderava, non voleva che gli chiedesse il permesso, voleva che prendesse la situazione in mano o lo costringesse a rispondere a quella maledetta chiamata. Erano rimasti al telefono per circa un'ora, relativamente poco. Taehyung gli aveva fatto sapere che erano in aeroporto due ore prima del loro volo, che Yoongi aveva deciso di riposarsi un po' e che avrebbe voluto un po' di compagnia. Jimin aveva realizzato cosa stesse accadendo solo quando il maggiore lo aveva avvisato che avrebbe dovuto imbarcarsi e aveva terminato la chiamata con un -Ci vediamo a Seoul-.

Aveva messo la sua vita in pausa per quindici ore, quelle che erano servite a Taehyung per sorvolare Europa e Asia prima di atterrare ad Incheon. Da quel momento in poi Jimin sentiva di star perdendo il controllo delle proprie emozioni perché ora che erano nello stesso posto, con lo stesso fuso orario e con più o meno gli stessi orari di lavoro e università, moriva dalla voglia di rivederlo.

Love me right | vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora