14 gennaio 2020...
Sono qui, in ospedale.
Aspetto quella notizia che vorrei non arrivasse mai ma inevitabile. Manca poco e lo sappiamo tutti. Sono ormai 2 settimane che pensiamo sia l'ultimo giorno ma non è così. Sei mesi fa i dottori ci hanno detto che c'era poco da fare, anzi niente. Mio nonno Luigi ha qualche mese di vita. Mi perdo nei miei pensieri, sono le 22.34 e sto per addormentarmi nella sala d'attesa quando mi squilla il telefono:
Papà💙: Hai due minuti, vai a salutare il nonno prima che sia troppo tardi.
Corro il più veloce possibile in quella fottuta camera d'ospedale piangendo come non mai.
Entro e vedo mio nonno sorridere, con i suoi occhi verdi sempre sorridenti diversi dal solito, erano spenti, tristi, anche loro si stavano preparando al momento. Non reggeva più, si vedeva, non riusciva neanche a parlare, se ci provava rischiava di collassare.
Ma ha deciso di provare a dirmi qualcosa, non sapevo inizialmente come prenderla, sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che sentivo la sua voce è ciò mi faceva tremare le gambe, stavo per cadere a terra , vedevo la stanza più grigia di quanto lo fosse, il letto sembrava si muovesse.
"Alessandro.. non starci male, tutto ha una fine. Fidati di tuo nonno, non abbatterti, vai in vacanza domani, starai bene e ti rilasserai. A breve troverai la persona giusta per te, me lo sento. Tieni gli occhi aperti."
Dopo le sue parole sono scoppiato a piangere, sono entrati gli infermieri e mi hanno detto che avevo non più di 30 secondi.
Mi sono seduto accanto al letto e gli ho preso la mano, ho sentito un brivido lungo la schiena come se mi avesse trasmesso un po' della sua allegria. Gli do un bacio in testa ed esco dalla stanza.
Durante la notte arriva la notizia che aspettavamo da mesi, nonno ci aveva lasciati.
Come ha detto lui, la mattina seguente io mamma e Fede, mia sorella, siamo andati in vacanza, come ogni anno, a Courmayeur.
Dopo circa due ore e mezza arriviamo, affittiamo una casetta per una settimana e subito dopo averci dato le chiavi andiamo a posare tutto. È la stessa ogni anno, una casetta in legno, marrone molto scuro, con tetto spiovente e finestrelle basse, mi fa davvero sentire a mio agio, meglio di casa mia.
Ci avviamo per sciare , mamma e Fede vanno avanti, io rimango indietro ripensando al nonno, alla frase che mi aveva detto: A breve troverai la persona giusta per te, me lo sento.
Cosa significa? Perché me lo ha detto? Come fa a dirmi una cosa simile?
Mentre ci penso mi incammino , mi avvicino ad una panchina per sistemare gli sci e mi accorgo di un ragazzo dai capelli castani, poco più corti dei miei dietro e davanti mentre rasati sopra le orecchie, un mullet insomma, occhi castani che si illuminano a contatto con la luce del sole, pelle chiara e luminosa, senza imperfezioni, e qualche neo sparso per il viso.
Si gira verso di me e mi guarda, sono stato a fissarlo per qualche secondo , il brivido per la schiena è tornato.
"Ho qualcosa suo viso? Ho i capelli scombinati?"
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