La libertà non vale nulla se non include la libertà di commettere errori.
Mahatma Gandhi
Taehyung apre a malapena gli occhi. Jin scuote delicatamente la spalla.
"Tea, alzati, cambia in un'ora e mezza.
Lascia un dolce bacio sulla sua spalla.
Dolorosamente chiuso, Taehyung si siede a letto, con la testa insopportabilmente dolorante, per ragioni sconosciute. Mi fa male la schiena quasi spiacevolmente, ricordandomi una mattina tempestosa. Taehyung si alza con una faccia scontenta e nota mentalmente che ha capito perchè Jin non è un ragazzo perfetto dopo tutto. A volte vuoi solo rilassarti ed essere in fondo in modo che qualcuno ti prenda in modo aggressivo e insaziabili come piace a Jin ogni volta. Ma il Jin è troppo morbido per questo. Può solo succhiare. Abbastanza buono, ovviamente, ma non è ancora quello. E dall'alto, naturalmente, può, ma con tutta questa intrinseca tenerezza e cautela, e anche questo non è il caso.
"Puoi morire mentre cambi da un grafico all'altro", borbotta Tae rauco e si ritira in bagno.
Venti minuti dopo, appare sulla soglia della cucina. La sonnolenza si è placata, ma la testa continua a piagnucolare disgustosamente. Sul tavolo fumano uova strapazzate con pomodori, pancetta e altro, accidenti puoi capire con cosa.
Quando lo guardi, lo stomaco per qualche motivo emette un suono di protesta. Taehyung allontana il piatto da lui e beve il caffè dalla tazza.
"Tae, mangia, devi lavorare tutta la notte"
"Come te. Jin-i, grazie mille, ma probabilmente non lo sarò ancora. Al lavoro, mi dispiace, "Mi dispiace, per favore".
Jin sgrana lo sguardo. Recentemente è anche passato al programma notturno e le nottate sono difficili per lui. È tormentato dagli effetti collaterali di cose di cui Taehyung non è a conoscenza. E la testa scoppia a causa dei conflitti che deve risolvere al lavoro, e dagli stipiti che devono essere sempre rastrellati lì, fa anche male freneticamente. E si alzò apposta per avere il tempo di cucinare la colazione per Taehyung.
"Fanculo, mi sono alzato prima", borbotta Jin irritato, allontanandosi dalla finestra.
Non te l'ho chiesto, sai, raramente faccio colazione.
"E raramente passi la notte, e raramente fai molte cose, ovviamente", Jin strappa un sorriso. "Allora finisci di bere e andiamo via insieme?
"Taehyung sente la tensione crescente. L'ultima cosa che voglio ora è scoprire qualcosa con lui.
Sapeva esattamente in cosa si stava cacciando.
"Prenderò un taxi come al solito", senza alzare lo sguardo.
Oh, sì, Dio non voglia, che nessuno veda che sei venuto con me, ora Jin continua, sorridendo quasi con rabbia e si gira per affrontarlo.
Seriamente di che libertà stai parlando costantemente se non riesci nemmeno a fare qualcosa di così poco conto. Pensavo che avessi finalmente capito quello che provo.
Tae gli lancia uno sguardo eloquente. Hai mai pensato che prima o poi mi potrei innamorare di te?
Si Jin é così figo, puoi venire a scoparlo se non c'è opzione migliore, e buttarla di nuovo per cento anni. Tanto poi ritorna sempre.
Taehyung, ho anche la mia vita, e ho anche dei sentimenti, non sono un robot. Sono malato, scapperemo, qual è il problema, non capisco?
Potrei non tornare, perché mi sto stufando, ma poi mi hai chiamato. Avrei sofferto di tutto questo, mi sarei trovato un ragazzo normale molto tempo fa e avrei vissuto felicemente, perché cazzo mi stai versando tutto addosso ora? Ti sei alzato con il piede sbagliato questa mattina?
Taehyung alzò la voce e fissò Jin negli occhi. E se non volessi un altro ragazzo?
Taehyung, tutto ciò è solo una fottuta perdita di tempo ad aspettarti. Sai molto bene come mi sento. È colpa mia se ti senti qualcosa? Avevamo una condizione: solo sesso.
Ancora una volta non ti ho detto nulla per attirarti tranne il mio cazzo. È colpa mia per qualcosa? Sai qualcosa di me oltre a come mi chiamo? Che cosa provi veramente? Non doveva essere solo sesso? Jin lo guarda con risentimento e rabbia non mascherati. Taehyung si alza dalla sedia e non rimpiangendo le parole dette, prende uno zaino con le sua cose dal pavimento ed esce silenziosamente da casa, sbattendo la porta.
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THAT PLACE (You never know what can happed) TAEKOOK
FanfictionMalibu, spiagge, sole, soldi, feste, casinò, la sensazione emergente di un'attrazione impossibile per qualcuno che, sebbene ripugnante, ma che attrae follemente. Jungkook aspettava intrepido un venticinquesimo anno pieno di sfarzi e follie. E, forse...