Ella tremò all'udire il suo vero nome; come poteva saperlo?
"Kai, come fai a s-"
Le parole le si smorzarono in gola quando l'uomo le tappò la bocca.
"Zitta. È tutto troppo silenzioso"
-È uno studio psichiatrico, ovvio- pensò lei cercando di fare meno rumore possibile.
Vide che gli occhi di lui si dipinsero dello stesso rosso dei suoi, più forte. Tuttavia erano puri e aveva la sensazione che fossero il concreto di desiderio inappagabile di sangue.
Le venne in mente di chiedergli se fosse un dannato beta o gamma, ma anche stavolta una parte di sé decise di rinunciare.
"Prepara la bacchetta"
Ella annuì ed estrasse l'arma da una borsetta viola perlinata, che poteva contenere l'incontenibile...Dall'altra parte della stanza, l'ala moderna e ricercata, una stramba donna si muoveva per il perimetro, aspettando che i due uscissero dallo studio.
"Padrona, sicura che Potter stia lì dentro con quello della setta?" disse uno dei suoi compagni, piuttosto invecchiato e portante lunghe toghe nere
"Preferirei che stessi zitto se non sai i nomi delle cose; non è una setta, è un'organizzazione amica" ribadì la giovane, accomodata sulla poltrona della, ormai deceduta, segretaria.
"Che?" sibilò un'altra, una dannata appartenente all'angeli congregatio.
"Vogliamo la stessa cosa"Rose ormai aveva capito chi fosse dall'altra parte del muro: colei che uccise James, una donna che l'aveva minacciata al suo secondo anno, a soli dodici anni.
"Kai, vattene, apri la porta" disse allontanando la sua mano dalla maniglia.
"Non posso. Sanno chi sono e non posso, come dire, usare i miei poteri qui."
"Non sono affari miei. Bombarda Maxima!"
La porta divenne cenere e la donna bionda osservò quanto il dolore fosse concreto: Rose ne era la reincarnazione."Che ci fai qui!" esclamò la giovane omega, con la bacchetta puntata contro i tre.
La donna dannata, colei che apparteneva alla maledetta congrega senza un capo, ormai, si inchinò quando comparve Kai.
Rose si voltò e si meravigliò di quanto risultasse angelico fra le rovine, nelle distruzione.
In quell'istante capì; puntò l'arma contro lui, adesso con gli ancor più rossi e colma di collera.
"Cosa vuol dire!"
Lui non rispose, abbassò semplicemente il capo.
"Guarda dietro di te"
Stupidamente si fidò, dando ai suoi occhi una macabra immagine: scritte col sangue.L'erede e il Creatore si ritroveranno alla settima luna del sedicesimo anno.
Sangue o oro pioverà.Delphine rise e si chinò sul sangue.
"Non sembra quello di Diana?"
"Adesso mi hai stancato, strega! Crucio!"
Vide il corpo contorcersi, urlare di dolore, così forte da cedere.
"Rose smettila!"
Lei non rispose, aveva occhi solo per la vendetta.
Non le importava se due mangiamorte le puntavano la bacchetta alle spalle: la voleva morta.
Alzò la bacchetta e si gettò su lei. inerte e dolente.
Una lacrima le bagnava la guancia.
"Non mi vuoi morta"
"Tua madre disse che bastava volerlo; Varia Cor"
Le sue dite strinsero così tanto la pelle da graffiarla, così forte da sanguinare.
Delphini si concesse le urla, il dolore della morte, fin quando l'ultimo battito non cessò.Kezial non aveva mai visto una donna più forte di lui.
Una stupida ragazzina che aveva ucciso così brutalmente colei che assassinò il suo primo amore: le piaceva.
Tutte quelle profezie erano vere allora: il diavolo e l'angelo avevano creato un mostro.
"Vuoi essere il prossimo, Kezial?" gli disse leccandosi le dita del sangue della vittima.
"Andatevene voi!" urlò alle figure impietrite che avevano assistito alla scena.
L'uomo recuperò Delphini, piangente e assetato di vendetta, e si smaterializzò con la compagna."Siamo solo, principessina dei Dannati"
Ora sembrava colmo di collera, addolorato dalla sua minaccia.
Non lo temeva: lui aveva paura di lei.
"È un bene?"
I suoi passi pesanti lo rendevano ancora più attraente, le sue labbra carnose sorridenti la rapivano.
Era questo il prezzo da pagare sull'attrazione: più non puoi avere una cosa, più la vuoi.
"In altre circostanze, direi di sì"
"Pervertito di un angelo" lo schernì avvicinandosi.
Poggiò la mano sul suo petto muscoloso.
Un fremito l'avvolse.
-Mantieni la calma- si disse trattenendo l'adrenalina.
Le poggiò le dita sotto al mento, come prima del suo studio.
"Non osare provare ad uccidermi e potremmo essere grandi amici"
"Non ci conterei"
"Sei hai perdonato il tuo fidanzato, Jonn, come puoi non perdonare me? Ti assicuro, siamo stati ingannati entrambi"
Quel nome; si era completamente dimenticata di Jonn. In realtà era la presenza di Kezial a farle quell'effetto.
"C-cosa intendi?" balbettò lasciando la presa della mano.
Fece una smorfia compiaciuta: stava demolendo il castello d'amore che si era fatta.
"Ti sei mai chiesta perché anche Jonn vede i morti?"
In quel momento realizzò che non si era mai posta forse il quesito più importante.
"Ha un legame con i morti, più di uno"
"Non fare giri di parole"
La carne ardeva dal nervosismo, aveva paura di ciò che stava per scoprire.
"Ti dirò il primo, il secondo non credo che lo sappia neanche lui"
"Parla!"
Indietreggiò e si sedette sui mattoni rotti.
Kezial si accovacciò accanto a lei e appoggiò un braccio attorno le spalle.
"È un dannato delta"
"Ma quanti dannati hai creato!"
"Dovevo pur vincere una guerra!"
Spontaneamente rise, mostrando la bellezza del suo sorriso.
"Ragiona; tu sei un dannato omega, il ponte tra i vivi e i morti.
Se non fosse per la maledizione dei Rèal inflitta dai Peverell, tu saresti un dannato alpha -sempre una condanna- e riusciresti a portare in vita i morti. Per questo Lucius Malfoy è riuscito a portare in vita Voldemort: i doni della morte uniti grazie alla nascita dell'alpha.
"Jonn può comunicare con i morti perché anch'esso è un morto stesso. Un delta è un angelo già dalla nascita.
Anch'io ero un delta, il primo dannato nella storia nato da un maleficio"
Questa confessione fece trasalire Rose.
Perché aveva detto alla sua acerrima nemica che un tempo era solo un umano?
"Jonn è immortale?"
"Jonn è nato morto e per salvargli la vita si è innescato il processo di dannato delta, come me"
Marcava la similitudine, come se fosse la cosa più importante del discorso.
"Quindi Jonn è un dannato che può vedere i morti. Per questo vede James"
"Il tuo ex e il tuo ragazzo nella stessa stanza?"
"Scusa, ma come fai a sapere tutto della mia vita? Togli le mani da dosso!" esclamò tornando in piedi
Kezial rise ancora rincorrendola.
La prese per i fianchi e le sussurrò all'orecchio:
"Io so tutto di ciò che voglio"Sparirono nel nulla.
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𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐚𝐥 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥
ФанфикLa profezia si sta avverando: l'angelo mortale è in guerra con Kezial. I due re malvagi lottano contro il nemico comune, il potere omega. Rose si ritroverà a pareggiare i conti col proprio e oscuro passato; le morti che aveva causato chiederanno giu...