Prologo - Call me Ishmael

270 31 7
                                    




1 Settembre 1998




Ancora mi stupisco di come la gente normale non si accorga di quelli che, con enormi carrelli di metallo, sommersi di valige, gabbiette per animali, scompaiono nella colonna che divide i binari 9 e 10. Non fanno caso neanche a me, fortunatamente. Il mio carrello è leggermente più ingombrante e vistoso degli altri che mi passano a fianco. Non è colpa mia se adoro i libri. Beh, probabilmente sì. Anni fa, avanzavo con prudenza in mezzo ai passanti, con la paura che si accorgessero di quello che trasportavo. Ora invece avanzo spedita, sicura di me, e attraverso il muro di mattoni rossi in un batter d'occhio. Il treno nero si presenta di fronte a me, in tutta la sua bellezza. Non so se è una magia che permette a noi maghi di passare inosservati ai babbani, o se sono proprio loro che sono troppo indaffarati per capire quello che succede nel loro mondo.

Magia.

Esatto. Sono una strega e tra poco più di due settimane compirò 20 anni. Non sono una purosangue: i miei genitori sono due semplici dentisti di una piccola cittadina a pochi chilometri di distanza da King Cross. Niente incantesimi, niente pozioni. Una coppia normale con una figlia anormale. Almeno così credevo fino a quando 9 anni fa si è presentata la Mc Grannit alla porta di casa nostra. Nata babbana. Una strega nata da genitori babbani. Ecco che cosa sono.

Per anni ho frequentato la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, assieme ai miei due più cari amici. Non posso dire di essermi annoiata. Oltre a prendere voti sempre molto alti, e aver passato i miei G.U.F.O. con il massimo dei voti, ho preso parte al trio dei miracoli, così ci chiamava certa gente, e abbiamo salvato il mondo, rischiando la pelle. Parecchie volte. Può suonare presuntuoso, da dire, ma è quello che abbiamo fatto, ogni singolo anno. L'ultimo, è stato particolarmente difficile. Abbiamo perso molti amici, compagni di scuola, il preside stesso. E anche chi abbiamo sempre creduto che complottasse contro di noi. Severus Piton. Non credo che l'avrei mai detto, ma mi mancherà.

« Sei sicura di voler partire? »

Mi volto di scatto, e i ricci che sto imparando pian piano a domare seguono il movimento, seppur tenuti fermi dall'elastico alla base del collo. Sorrido sicura al ragazzo più alto di me, dai ricci neri sempre spettinati, e gli occhi verdi nascosti da un paio di occhiali tondi vecchi chissà di quanti anni ricambiano il mio sorriso.

« Sì, » rispondo convinta. Mi avrà posto questa domanda chissà quante volte, nel corso dell'estate e io, in egual modo, ho sempre ripetuto la stessa parola. Il ragazzo si passa infatti esasperato una mano tra i capelli. La cicatrice spunta sulla fronte per un attimo, prima che le ciocche la ricoprano di nuovo. Alcuni bambini, accortosi di quel famoso marchio, lo guardano meravigliati, con le labbra dischiuse e quasi inciampano trascinati dai genitori che apprensivi si muovono verso le entrate delle carrozze. Rido della sua reazione imbarazzata, e le sue guance diventano ancora più rosse.

« Ti dovrai abituare, » gli faccio presente stringendogli una spalla con affetto. Lui fa finta di non aver sentito la mia battuta, e continua imperterrito nel suo tentativo di non farmi salire sul treno. Un paio di minuti e poi partirà.

« Kingsley continua a tenerti quel posto, al Ministero della Magia. Non– » prova un ultima volta. Sbuffo, interrompendolo con un bacio sulla guancia.

« Se alla fine di Giugno, dopo gli esami, quel lavoro sarà ancora libero, allora non lo rifiuterò. Ma davvero, voglio finire gli studi », lo prego.

Lascio il carrello a uno degli inservienti, che lo smaterializza in un pop. Al mio arrivo sarà già nella mia stanza, ai piedi del letto. Una stanza tutta per me: l'unico vantaggio che apprezzo dell'essere caposcuola.

Le sue spalle si abbassano. Si è arreso.

« D'accordo. Hai vinto. » Lo ringrazio con un abbraccio, che lui ricambia con forza.

« Come farò senza di te? » Mugola disperato contro la mia spalla. Rido genuinamente, facendo voltare un po' di matricole. Al loro sguardo sorpreso, mi faccio piccola piccola e arrossisco. Mi hanno riconosciuta. Non mi piace essere al centro dell'attenzione e dunque al fischio del capotreno sono già dentro alla carrozza, sulla porta.

« Ti manderò un gufo, ogni due o tre settimane! » Gli prometto, la mano alzata in ultimo saluto, che l'altro ricambia dalla banchina.

« Ci conto. Stammi bene. » Facciamo entrambi per girarci verso le nostre mete, mentre le porte si chiudono, ma un rumore metallico ci fa voltare entrambi di nuovo, spaventati.

Una mano affusolata e pallida ha bloccato la porta, e il proprietario di questa si issa affannato dentro il treno, forse con un po' troppo slancio. Faccio appena in tempo a scansarmi, prima che questo mi venga addosso e anziché investire me, apre la porta del corridoio della carrozza con impeto, e sparisce dietro di questa, senza degnarmi di uno sguardo. Non l'ho visto in faccia, ma il biondo chiaro dei suoi capelli è inconfondibile. Draco Malfoy, e stava per perdere il treno.

La porta si richiude, stavolta lentamente, e io e il mio amico ci guardiamo perplessi dalla piccola finestrella. Dietro di lui, sono altrettanto inconfondibili le figure di Lucius e Narcissa Malfoy che di filata lasciano il binario 9 e 3/4.

Entro in una delle tante cabine vuote. Mi mette un po' di tristezza, quest'anno sono davvero molte. Non so davvero come le classi dell'ultimo anno saranno gestite. Di certo so che noi di Grifondoro saremmo sei o sette. I Serpeverde, probabilmente ancora di meno. Mi stupisco che Malfoy sia tornato, dopo il modo in cui si era dileguato dalla battaglia di Maggio con la sua famiglia. Non abbiamo più avuto notizie di quei purosangue per tutta l'estate.

Decido di non pensarci troppo. Non sono affari miei in fondo. Chiudo la porta scorrevole, e appoggio la borsa accanto a me. Mi sistemo comoda con la schiena contro la parete del finestrino e i piedi scalzi sulla seduta e apro Moby Dick per l'ennesima volta. Adoro questo libro, e in pochi minuti mi perdo tra le pagine.

Ho scelto di tornare, per completare il settimo anno, sostenere gli esami dei M.A.G.O. e finalmente diplomarmi. Sono tra i pochi ad aver preso questa decisione e per la prima volta in otto anni, il trio dei miracoli si separerà. Come diceva Sirius, sono o non sono la strega più brillante della mia età?

E questa strega, si chiama Hermione Granger.


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 19, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

FAKE.Real - Help me to take my life back. (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora