Tornai a casa di corsa e abbandonai la borsa all'ingresso.
Stavo cercando di pensare lucidamente sul da farsi, ma la mia testa si rifiutava di collaborare e il mio corpo aveva ripreso a tremare. Che cosa avrei fatto adesso? Eppure, fino a un attimo fa tutto era stato chiaro nella mia mente: andare ad aiutare Toby e portare in salvo Timmy, ma... adesso ero nel panico più totale.
Mi guardai intorno con circospezione, quando i miei occhi si posarono sul fisso di casa. Forse, dovevo chiamare la polizia? No, non era una buona idea... magari, avrei potuto chiamare i vigili o un'ambulanza.
Sollevai la cornetta e composi il numero.
Nulla. Il normale suono che mi aspettavo di sentire quando il telefono iniziava a squillare, non arrivò mai alle mie orecchie. Poi, all'improvviso si udì un crescente rumore di statico e riagganciai la cornetta inorridita.
― Cazzo! ― . Me lo sarei dovuta aspettare, no? Con tutti quei problemi che stavano causando le onde elettromagnetiche nella regione interferendo con le linee telefoniche, le radio, i computer... tutto sembrava essere cominciato negli ultimi giorni; praticamente da quando avevo conosciuto Toby e da quando l'uomo pallido aveva iniziato a darmi la caccia. Il Professor Lars sosteneva che ci fosse un campo elettromagnetico a generare queste interferenze ― iniziai a collegare gli eventi.
In qualche modo, avevano portato qualcosa con loro che era in grado di generare un campo elettromagnetico molto potente... ma cosa?
Non avevo tempo di approfondire la questione e senza tergiversare ulteriormente, andai in cucina a cercare qualcosa che potesse tornarmi utile, qualcosa che avrei potuto usare per difendermi o proteggermi; anche se non avevo bene idea di cosa cercare nella mia cucina. I miei occhi avevano analizzato rapidamente il bancone; ma tra pentole, mestoli e vecchi coltelli smussati, sembrava non esserci nulla che potesse fare al caso mio.
― Forse, sarò più fortunata in garage ― . Finalmente, il mio cervello si era deciso a sputare fuori qualche idea sensata.
Mi precipitai nel garage e iniziai a guardarmi attorno. Da quando mio padre si era trasferito, mia mamma aveva venduto la maggior parte dei suoi attrezzi per il fai-dai-te. Speravo di trovare qualcosa di metallo e di pesante da poter usare come oggetto contundente, quando i miei occhi si posarono su un paio di vecchie cesoie da giardinaggio.
Certo, avrei preferito trovare una grossa chiave inglese o un martello; ma al momento non avevo altra scelta. Afferrai le cesoie e tornai all'ingresso per tirare fuori dalla borsa a tracolla solo quello che mi sarebbe stato utile e riporlo in uno zainetto da spalla. Infilai anche le cesoie al suo interno.
Senza perdere altro tempo, mi precipitai fuori di casa dalla porta sul retro e iniziai a correre verso la foresta.― BANG! ―.
Un altro sparo in lontananza echeggiò per tutto il bosco, facendo reagire il mio corpo con una ulteriore scarica di adrenalina; mentre continuavo a sperare di non arrivare quando sarebbe stato troppo tardi.
[Masky P.O.V.]
Merda...
Quei due stavano di nuovo bisticciando e io non potevo intervenire, fintanto che dovevo portare il moccioso dove l'Operatore l'aveva lasciato l'ultima volta.
Brian lo aveva ipnotizzato, perciò avrebbe potuto continuare a camminare da solo fino alla meta; ma non c'era più tempo. Lo avevo caricato di peso sulle spalle e mi stavo affrettando a portarglielo, dal momento che non sarebbe mancato molto al suo risveglio. Non sarebbe stato un bene se si fosse accorto di quello che Toby aveva fatto.
Tra l'altro, quella umana doveva sparire.
Avevo il presentimento che non le avesse affatto cancellato i ricordi e questo era un male, dal momento che diventava difficile, se non quasi impossibile, eliminarli quando non erano più recenti.
Adesso, lei sapeva anche fin troppo e l'unica soluzione sicura sarebbe stata quella di eliminarla. Non mi andava l'idea di far del male a una ragazza indifesa ed era poco cavalleresco; ma almeno Toby avrebbe imparato che cosa significava responsabilità.
Aveva messo in pericolo il nostro segreto e poco mancava che lei andasse a spifferare tutto in giro, se non lo aveva già fatto su qualche sito o con qualcuno. Di solito, gli umani non parlavano subito e aspettavano qualche settimana prima di denunciare i fatti alla polizia o di cercare qualche risposta su internet. Ad ogni modo, non era suo solito comportarsi così. Quando risparmiava le vittime cancellava sempre i loro ricordi; ma perché non lo aveva fatto anche con quella umana?
Che cosa aveva di così diverso da meritarsi un trattamento speciale?
Dannazione... forse Toby era solo troppo giovane per essere un Proxy e non aveva ancora superato certe fasi adolescenziali. Non doveva esserci altra spiegazione, altrimenti perché avrebbe dovuto mettere tutto a repentaglio per la prima bionda finlandese di passaggio?
«Jin...».
Il marmocchio mugugnò qualcosa di incomprensibile.
Quando mi voltai verso di lui, notai che stava ancora dormendo profondamente e che stava pure sbavando sulla mia giacca di pelle.
― Dannato marmocchio... ―. Avrei fatto mettere in conto anche questo a Toby e lo avrei fatto pent-
![](https://img.wattpad.com/cover/40341504-288-k176083.jpg)
STAI LEGGENDO
Other Lives - Fanfiction su Ticci - Toby di Wicked69Soul
Fanfiction[...] Fino ad adesso ho sempre avuto una vita normale. Non facevo mai nulla di strano e di fuori dall’ordinario. La mia vita, per quanto fosse incasinata, era simile a quella di tante altre ragazze della mia età ed io non mi lamentavo mai di essere...