Era notte fonda quando sentii dei passi avvicinarsi alla mia cella, iniziai a muovermi nervosamente sul materasso, nonostante la mia permanenza qui fosse del tutto inutile vivevo col costante terrore che la quiete della mia cella potesse finire da un momento all'altro.
Non ho mai capito perché si ostinassero a tenermi dentro queste quattro mura, non potevo dare niente a loro che non avessero già, non ero neanche una persona importante.
L'unica cosa che so è che sono qua dentro da quando avevo sedici anni, dal giorno della mia prima trasformazione.
Con il tempo mi sono posta mille domande, senza mai riuscire a dargli una risposta, fondamentalmente ero una lupa normalissima e ad oggi innocua.
La mia lupa non era più presente da ormai due anni, da un giorno all'altro era completamente sparita, forse, anche per lei questi anni di solitudine senza poter mutarsi e senza stimoli erano troppo da sopportare.
Mi faceva maledettamente soffrire, ero rinchiusa qua da cinque anni e lei era l'unica che mi fosse rimasta al mondo, lei nei primi tre anni rinchiusa qui era il mio mondo.
I passi si avvicinavano e il mio cuore perse un battito quando vidi una persona incappucciata che trascinava dietro di sé un corpo che a primo impatto sembrava senza vita, lo teneva dal polso incurante del dolore che potesse provocargli considerando che sembrava un'uomo di stazza massiccia.Con la stessa delicatezza con cui lo trascinò per il corridoio lo sbatté all'interno della cella accanto alla mia.
"Da oggi avrai un po' di compagnia bambina" mi disse la voce rauca e spaventosa che solo Marcus poteva possedere.
Feci finta di non sentire accovacciandomi su me stessa, un silenzio assordante alleggiava tra le mura dei seminterrati, rendendoli ancora più cupi.
"Sto parlando con te abominio" mi disse avvicinandosi alla mia cella, appoggiando le mani sulle sbarre, vidi le sue dita stringersi intorno alle sbarre con forza, pensai subito che se ci fossi stata io tra quelle mani sarei già spezzata.
Mi morsi la lingua, facendo finta di non sentirlo, non potevo permettermi di rispondere e rischiare di essere torturata o peggio uccisa, anche se dentro di me avrei voluto veramente strozzarlo.
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Lost
WerewolfRinchiusa dalla notte in cui hanno ucciso la sua famiglia, Rosalind è stata incapace di realizzare il suo unico desiderio: vendicarsi per tutto ciò che le hanno tolto, per chi le hanno tolto. Ora, ha trovato il modo di liberarsi, ma non sa che ques...