Capitolo 4

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La sua risata allegeri l'aria, non mi diede una risposta ed io stavo pensando a tutt'altro, come al fatto che era decisamente diventato bipolare.

Mi portai le mani davanti al grembo, iniziando a intrecciarle tra di loro in modo nervoso ma con lo sguardo verso di lui.

Volevo riempirlo di domande fino all'indomani se fosse stato necessario, volevo urlargli che ero io, volevo piangere e prenderlo a pugni e abbracciarlo nello stesso tempo, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu pormi una domanda, basata sui miei film mentali di quando ero una bambina.
Aveva trovato la sua compagna?

Flashback

Il ramo su cui mi stavo arrampicando scricchiolò e in pochi secondi mi ritrovai con il sedere a terra, notai un rivolo di sangue sulla mano sinistra e in panico iniziai a piangere.
Mio fratello James dall'altro lato del giardino alzò gli occhi al cielo guardando Elijha, che subito mi venne incontro.
"Che c'è bimba?" Mi chiese, abbassandosi sulle ginocchia uno sguardo preoccupato.
"Mi esce il sangue, guarda!" Gli piantai la manina davanti al viso, piangendo ancora di più.
"Non è niente Rosalie, ti passerà presto... proverai dolori peggiori di una goccia di sangue" scoppiò a ridere accarezzandomi la testa.
Si alzò porgendomi le mani per farmi alzare e mi venne una domanda spontanea.
"Come vederti con un'altra sorellina?" Gli chiesi, battendo il palmo non sanguinante sui miei pantaloni.
"Io non sono tuo fratello Rose e no, non accadrà "
"Perché?"
"Te lo spiegherò quando diventerai più grande" mi rispose divertito.

Fine Flashback

"Hai sentito quello che ti ho chiesto?!" Ringhiò, incastrando i suoi occhi nei mei, guardando ogni centimetro del mio corpo con quello che mi sembrò disgusto.

"No, potrebbe ripetere?" Gli domandai con una punta di astio nella voce, sempre incrociando i miei occhi nei suoi.

"Ti ho chiesto perché stavi scappando?" Mi ridomandò infastidito, sedendosi e appoggiando i gomiti sui braccioli della sedia con la testa appoggiata sul palmo della mano destra.

Il mio sguardo si perse per un'attimo sui muscoli delle braccia, sentivo ancora le farfalle nello stomaco e i brividi come tutte le volte che lo vedevo.

Sospirò prima di proseguire
"Sto cercando di sorvolare sul fatto che hai usato un'identità non tua, non te lo perdonerò finché non mi dirai la verità, ho solo bisogno di sapere per quale scopo ti hanno mandata?"

"Stavo scappando e l'avete visto anche voi... se non fossi entrata nel vostro territorio probabilmente mi avrebbero uccisa" sospirai sconfitta.

"Menzogne, sembrava più un bel teatrino, se fossi stata davvero così importante avrebbe superato il confine" sbuffó Elijha, alzandosi e facendo il giro della scrivania per soffermarsi per l'ennesima volta davanti a me.

Scrutandomi con un cipiglio sul viso, come se anche lui notasse che ci fosse un minimo di connessione tra noi, mentre la mia mente viaggiava sul "te lo spiegherò quando diventerai più grande", non so in che senso lo intendesse lui, ma stando chiusa in una cella da sola ne avevo trovato più di uno.
Diciamo che da piccola gli morivo letteralmente dietro, mentre lui ovviamente non era un pedofilo, ma non voleva neanche che fossi la sua sorellina.

"O forse sapeva quanto lo sia stata per voi" dissi di botto.

Lui scoppiò a ridere forte, distruggendo tutti i miei film mentali su una persona che credevo morta.

Inaspettatamente si avvicinò a me, annusò il mio collo chiudendo gli occhi, con una delicatezza disumana mi spostó due ciocche di capelli e quando le sue nocche sfiorarono la mia pelle sentii mille brividi percorrermi tutto il corpo, il suo tocco aveva fatto divampare un'incendio dentro di me.

Si ritirò quasi se si fosse scottato anche lui, mi diede le spalle e camminò fino la grande vetrata del suo ufficio, non si voltò quando disse: "Portatela nelle segrete, lasciatela senza cibo e acqua fino a che non dirà la verità e chiamate le streghe per capire che sorta di incantesimo le hanno fatto per renderla così.... Reale"

"No, no, ti prego... io sono stata rinchiusa per quasi tutta la vita, non puoi farmi questo Elijha" Lo pregai, mentre  le lacrime iniziarono a percorrere il mio viso.

"Sono l'Alpha per te"

Trent mi prese per scortarmi verso le segrete, ma prima di varcare la porta Elijha aggiunse una cosa.

"Voglio solo che tu sappia che hai riaperto una grossa ferita in me e voglio che tu sappia che sarò io stesso ad ucciderti e lo farò nei peggiori modi possibili" Ringhiò senza mai voltarsi.

La sua aura di potere mi fece venire i brividi, la sua minaccia era carica d'odio e rabbia, dentro di me si aprì una voragine.
La mia vita consisteva nel trovare qualcuno per perderlo, con una leggerezza disarmante.
Sempre da parte loro ovviamente.

Dovevo dimostrargli a tutti i così che Rosalie non è mai morta.

                                ***************
                                       Elijha

"Dovresti darti una calmata?"

Alzai lo sguardo verso Trent, fulminandolo con lo sguardo.
Aveva lasciato la ragazza nelle segrete, aveva opposto un po' di resistenza ma era una cosa normale, presumo.
La sua somiglianza con Rosalie era disarmante, i suoi occhi neri come la pece mi avevano trafitto dal primo istante, insieme al suo odore di frutti di bosco ricoperto dall'odore sgradevole d'umidità e sporcizia, nonostante questi dettagli il mio lupo non la riconosceva come sua, mancava la sua parte più importante, la sua metà e per lui é un dettaglio insormontabile.

"É solo stregoneria" continuava a ripetermi Cole.
"Uccidiamola" continuava.
"É stata mandata dall'Alpha Carl per scoprire cosa stiamo tramando ormai da anni" insisteva Cole

"Sta zitto cazzo" Sbottai, guadagnandomi un'occhiataccia da Trent, mossi la mano con noncuranza facendogli capire di non badare a me.

Sapevo benissimo che aveva portato via la parte migliore di me, sapevo benissimo che il mio branco non sarebbe mai stato al completo, come non lo sarei mai stato io.

Ma James era stato chiaro, lui voleva colpirlo come lui aveva fatto con noi, distruggendo la sua famiglia e per un Alpha era più doloroso della morte, ma se la dea Luna non avesse mai dato una famiglia a uno scarto del genere?

Il mio lupo bramava sangue da anni e più il tempo si prolungava, più lui diventava impaziente.
Si ricordava come se fosse ieri il dolore che aveva provato, il buco nel petto nel sentire il legame spezzarsi sempre di più, il buio che ci aveva avvolto, la sensazione del nostro corpo che si lacerava come se fosse perennemente in trasformazione, la rabbia e la voglia di uccidere qualunque persona si avvicinasse a noi, la voglia di lasciarsi andare e raggiungerla, si ricordava ancora il corpo di lei freddo e inerme nella neve...
avevamo rischiato di perdere anche il nostro branco nei mesi a venire, se non fosse stato per James l'avrei perso, lui si era rialzato con una forza che mai avevo visto nell'arco dei miei 200 anni.

"E se James la riconoscesse?" Chiesi più a me stesso che a Trent.

"James l'avrebbe già uccisa e l'unico che potrebbe riconoscerla sei te, ma guarda caso non l'hai fatto" mi rispose mentre giocava con un filo della sua maglietta, guardandomi con uno strano sorrisetto.

"E sai perché?" Continuò serio.
"Amelia è sparita" borbottò "Andiamo non ha più il suo lupo? Ma che razza di storiella è?" Mi guardò serio, alzando le sopracciglia.

"Ho bisogno di rivederla" Sbottai, dirigendomi verso la porta, ma prima di arrivarci Trent mi fermò.

"Elijha non permetterle di distruggerti ancora"

"Infatti, la torturerò"

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 02, 2023 ⏰

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