1. Finalmente Boston

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"Forza Michelle svegliati, siamo arrivati a Boston finalmente" disse l'assistente sociale.

Senza neanche pensarci due volte aprii gli occhi, la mia vita di lì a poco sarebbe cambiata totalmente: nuova scuola, nuove esperienze e nuove amicizie.
Confidavo molto nella città di Boston, speravo potesse ridarmi ciò che la Florida mi aveva tolto, ma purtroppo non fu possibile: l'amore di mio padre alcolizzato non poteva più ridarmelo nessuno e tantomeno mia mamma.

"Pronto signor Smith? Chiamo dall'ospedale, vorrei informarlo su sua moglie: ha avuto un incidente stradale, è molto probabile che non superi la notte"

Quel giorno me lo ricordo bene e credo di non poterlo mai dimenticare: era una sera di agosto, fuori pioveva, ascoltavo la musica con le cuffiette come facevo ogni notte prima di andare a dormire e nel mentre disegnavo ciò che mi passava per la testa: volti, fiori e paesaggi naturali.
Quando sentii quella voce in linea mi cadde il mondo addosso. Avevo realizzato che non avrei più abbracciato, parlato o semplicemente rivisto la mia cara mamma, colei che mi insegnò ad allacciarmi le scarpe, a farmi la coda alta e ad andare sempre fiera di ciò sarei diventata; l'unica presente tra i due, l'unica su cui potevo contare. La telefonata era destinata a mio padre ma, come ogni sera, era in un pub della città a bere.

"Michelle dobbiamo andare, ci aspettano, a cosa stai pensando?"

In un millesimo di secondo tornai alla realtà, preferivo lasciare il mio passato alle spalle, perché ormai trascorso.
Ho sempre pensato che il passato fosse ormai già accaduto e che nella vita bisogna sempre andare avanti guardando ciò che avverà. Anche la mamma la pensava così, donna dolce, severa quanto basta, carismatica; per lei non esisteva il fallimento, "se cadi ti rialzi" diceva "ti servirà d'insegnamento per le prossime volte" e così fece: sempre a testa alta contro tutti i fallimenti.

"No niente" risposi all' assistente sociale senza esitare.
"Sei pronta a ricominciare da zero la tua vita?"
Quella domanda mi lasciò senza fiato, un nodo in gola difficile da mandare giù e le lacrime si fecero spazio sul mio viso a poco a poco mi resero la pelle umida.
"Certo, quanto potrà mai essere difficile?"
dissi nascondendo tutta la paura che avevo verso quello che mi aspettava.
"Sei capace di affrontare tutto! Dai ora andiamo a conoscere la tua nuova famiglia"
"Si.."

Il mare nei suoi occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora