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LA CATASTROFE P.3

ormai era sera inoltrata, io e Lou ci eravamo addormentati abbracciati su una delle brandine, mi ero svegliata da poco immaginandomi che era tutto un sogno, ma il sangue che avevo sulle mani mi fece ricordare tutto e così iniziai a rimuginare sui sensi di colpa, stavo piangendo rumorosamente avendo in testa l'immagine della povera poliziotta che moriva guardandomi negli occhi, non avrei sopportato tutto questo, le accuse e il pubblico. chissà se la notizia ora starà girando, a giudicare dagli elicotteri e dalla vastità di giornalisti che si vedono dalla finestra immagino di si. quanto vorrei avere una tv o anche solo un telefono a disposizione per vedere cosa dicono di me, Lou e gli altri. spero solo che non li trovino, ma a giudicare dalla quantità di polizia e dal fatto che nove ragazzi in giro si notano, è un po' improbabile. a causa dei miei singhiozzi continui lou si è svegliato precipitandosi davanti a me, con entrambe le mani sulle mie guance

L:(louis)<<hey andre, tranquilla non è successo niente, lo hai fatto per loro, per salvarli come ho fatto io, se ora ti abbatti li lascerai vincere capito? non lasciare che ti entrino in testa quei figli di puttana.>>

io:<<g-grazie lou, ascolta bene queste parole perché credo che non le ripeterò un'altra volta>>

L:(louis)<<anche tu guarda bene il mio atteggiamento perché credo che non lo rivedrai più piccola Einstein>> so benissimo che io e Lou ci odiavamo però anche se in vista di una condanna per pluriomicidio aggravato quel momento era bellissimo, mi faceva staccare da tutto, io ero rivolta verso la finestra a guardare il cielo illuminato dai lampioni, Lou mi stava abbracciando da dietro con il mento appoggiato alla mia testa, per farvi capire la differenza di altezza tra me e Lou è come paragonare un ramoscello ad un intero albero. stavamo godendo entrambi di spensieratezza e tranquillità però si sa che ogni momento bello ha sempre una fine, due guardie entrarono dentro la stanza d'ospedale insieme a la infermiera che era con noi all'inizio

i:(infermiera)<< signorina martinez, signor owen (Louis), vi prego di staccarvi e avvicinarvi al muro lentamente, uno distante dall'altro.>>

riflettei, se mi allontanavo da lou ci avrebbero sicuramente separati, e avremo affrontato tutto questo da soli, volsi il mio sguardo a lou e un'altra volta capì ciò che stavo pensando. iniziai la mia messa in scena iniziando a piangere e fingendo un attacco di panico continuando a ripetere,

io:<< n-no, no lou no!, non potete per favore.>>

l'infermiera mi guardò preoccupata, lei aveva capito che se non mi assecondano avrei fatto lo stesso gioco che avevo fatto con quella povera poliziotta, avrei dato di matto.

i:<< ascoltatela!, non divideteli per nessuna ragione al mondo, neanche in caso di incendio o terremoto, sono soggetti psicopatici e se li dividete entrambi andranno di matto, capito?!>>

guardia 1 e guardia 2:<< certo >>

i:<<ok, posso chiamarvi con i vostri nomi?>>

io,L:<<s-si>>

i:<<allora, andrea ti devo visitare e reingrassare il braccio, se no rischi un grosso intervento, mentre a te louis dovrei controllare quel taglio che hai lungo lo zigomo, vedo che qualcuno stanotte lo ha disinfettato, ma prima entrambi dovete farvi una doccia, e tu andrea non usare assolutamente il braccio sinistro ok?>> io,L:<<ok, va bene>>

dopo un'ora buona io e lou eravamo puliti e curati, come vesti avevamo due pantaloni di tuta grigi e una maglietta nera (ovviamente delle proprie taglie, io vestivo una xs, lou secondo me con i pettorali e i muscoli che si ritrova una m è troppo piccola, infatti od ogni movimento che fa la maglietta si flette e fa intravedere i suoi muscoli. io, oltre ad avere il polso ingessato avevo pure il tutore a fissarlo, per far stare assolutamente il braccio fermo, per curarci ci hanno trasferito in un'altra stanza dell'ospedale (forse anche per ripulire tutto il sangue che c'era nella stanza precedente) ciò che mi sorprese di più e che presero alla lettera il fatto che noi non ci dovevamo separare, in fatti ci hanno ammanettato insieme e abbiamo fatto la doccia nella stessa stanza, per fortuna la doccia era completamente oscurata, cosicché nessuno vedesse l'altro, siamo ancora dentro questa stanza adesso, ci hanno appena comunicato che le stanze ospedaliere dedicate ai detenuti e i criminali sono singole e ne stanno preparando una per due, degli altri ragazzi non ci hanno detto niente purtroppo, secondo me ci stanno nascondendo qualcosa. guardia 1:<<martinez, owen, alzatevi dalle sedie e dirigetevi faccia al muro>> ci avvicinammo al muro uno fianco all'altro, la guardia ci ammanetta e ci fa uscire dalla stanza, c'erano una quindicina di guardie che ci scortavano, questa determinata ala dell'ospedale era buia e cupa, ci fecero entrare dentro ci smanettano e ci chiusero dentro a questa stanza tutta bianca con due letti d'ospedale uno fianco all'altro, una scrivania grande con due sedie e qualche libro centenario, c'era una piccola finestra con le sbarre fissata in alto su una parete, forse ci arrivava a malapena lou con la mano.

L:<< chissà dove saranno gli altri adesso...>>

ci unimmo in un abbraccio e io risposi.

io:<<chissà, magari sono a berlino ad ubriacarsi a non finire, o forse si sono imbarcati in un cargo>>

L:<<e noi due dobbiamo essere gli unici stronzi a scontare 40 anni in una cella di merda, però almeno siamo insieme e non siamo da soli, che due palle, ti devo sopportare fino alla mia morte martinez!>>

io:<<il pensiero è ricambiato owen>>

io:<<uffa, ho fameee>>

L:<<ma tu sempre al cibo pensi?>>

io:<<beh sempre meglio pensare al cibo che al fatto che morirò dentro ad una cella>>

L:<<ok, è meglio il cibo>>

io:<<chissà quali altri vestiti super stretti ti aspetteranno nell'armadio lou>>

L:<<mi stai prendendo per il culo?>>

ok, forse lo avevo fatto incazzare, o forse imbarazzare.

io:<< wow allora hai un cervello... non me lo aspettavo>> boom bomba sganciata, si, adoro stuzzicare la gente, specialmente louis che fino a poco tempo fa odiavo a morte.

io:<<che c'è lou non hai la capacità mentale di ribattere a questa verità?>>

L:<<ok, ora mi stai facendo incazzare martinez>> lou mi caricò sulle sue spalle e mi buttò su lettino d'ospedale e iniziò a farmi il solletico.

io:<< TI PREGO LOU B-BASTA T-TI P-PREGO AHAHAHAHAHAH... ti prego basta>>

L:<<chiedi scusa per le parole che mi hai affibbiato>> io:<<hahahaha m-ma sai almeno cosa significa a-affibbiato ahahahah>>

L:<< chiedi scusa!>> io:<< O-OK SCUSA>>

my life in the ApocalypseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora