Ah! Le elementari! Ancora oggi ho un nitido ricordo delle mie amate scuole elementari, che credo non svanirà mai!
Le mia scuola sorgeva al posto di un ex campo profughi, al suo tempo frequentato da spacciatori, zingari, ladri e assassini, insomma, una specie di parlamento, solo un po' più sporco. Gli spacciatori, gli zingari e i ladri, però, c'erano anche quando ci andavo io a scuola, e ogni giorno, prima che il cancello fosse aperto, aspettavano i bambini e, all'occasione, li inseguivano anche fino a dentro la classe!
Appena penso alle mia scuola, mi viene in mente la dolce e cara maestra di matematica. Aveva un alito fetido, impastato di alcol, fumo, cipolla, aglio e calzini sporchi marinati nella benzina per un mese e poi mescolati a organi di pesce putrefatti e salati. Cosa mangiasse a colazione è ancora del tutto oscuro a noi poveri alunni. Fumava come una dannata, specialmente in classe e vicino a noi bambini, anche perché sul suo pacchetto di sigarette c'era scritto: "Il fumo uccide chi ti sta intorno!", che era la sua frase preferita. Aveva un fisico orrendo: era bassa da poter fare il solletico ai vermi, ed era grassa da sembrare perennemente incinta di 20 mesi. Ancora vi sono discussioni tra me e i miei ex compagni sui figli della maestra. La classe era infatti divisa in due, tra chi sosteneva che si fossero suicidati in culla non appena vista la madre e chi sosteneva che non avesse mai avuto figli, mettendo anche in dubbio la sua natura di mammifero e ideandone un'altra di protozoo. Al contrario di noi bambini, (o almeno della maggior parte) che cercavamo di non avere contatti con gli spacciatori fuori scuola e di non acquistare alcunché di gentilmente offerto da loro, la maestra aveva con loro un rapporto splendido!
Spesso fuori scuola la osservavamo parlare con gruppi di loro e prendere da questa gente poco affidabile una polvere bianca che noi, menti innocenti e senza peccato, credevamo zucchero.
Ricordo ancora quando Alessandro Verdi, che era curioso per natura e un esploratore per vocazione, estasiato da uno zucchero così ben incartato e venduto in questi "mercati" così strani, si offrì come volontario per la nostra missione di esplorazione per renderci le idee più chiare...
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Diario di uno studente
RandomUno studente che ricorda e descrive in modo del tutto originale e comico i suoi anni di scuola...