Capitolo uno

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Quando, come ogni giorno, il sole sorgeva e il cielo passava dal blu scuro all'azzurro, Amaris era già in piedi aspettando solo di mettere piede fuori casa.

Senza fretta stava scendendo la stradina sterrata che portava verso il centro del villaggio, in direzione della piazza, dove tutti si sarebbero incontrati quel giorno. Prima di proseguire dritta però sarebbe dovuta andare in un altro posto.

La casa che si trovò di fronte era un edificio molto rustico: fatto di pietre, con le finestre in legno un po' consumate dagli anni. Si vedeva che quel vecchio rudere aveva fatto il suo tempo, eppure emanava una sensazione di calore e felicità che poteva essere percepito anche a distanza.

Dall'uscio della porta si intravedevano dei lunghi capelli ricci e neri e due grandi occhi, dello stesso colore del mare, che squadravano l'esterno in attesa.

« Finalmente sei arrivata! Iniziavo a pensare che dovessi venire io a prenderti! »

Edith le corse incontro per saltarle addosso: per l'occasione indossava una gonna lunga marrone fino alle caviglie e una camicia di lino bianca, oramai un po' ingiallita dal tempo e che veniva utilizzata solo per le occasioni importanti.

« Riesci ancora a stupirmi dopo tutti questi anni. Non immaginavo, che per l'occasione, avresti sfoggiato tutta questa eleganza. »

Nella sua voce c'era un tono davvero sorpreso, come fosse stata colta alla sprovvista.
Amaris sentii le guance scaldarsi.

Non era chissà che cosa, quella mattina sua madre l'aveva convinta a mettersi gli abiti da festa, ovvero una gonna simile a quella dell'amica solo color blu notte e una camicia, rimasta ancora bianca, grazie al fatto che non fosse mai stata usata prima di quel giorno.
« Lasciamo stare i miei vestiti, dobbiamo iniziare, la maggior parte delle persone saranno già là. »

Si voltò per incamminarsi di nuovo giù per il sentiero. Sentii un piccolo sbuffo e poi dei passi, come dei piccoli saltelli alle spalle. E un angolo della sua bocca si curvò verso l'alto.

Quando arrivarono alla piazza, un grande spiazzo verde circondato da immensi abeti, c'erano già dei ragazzi che ridevano e scherzavano per far passare il tempo.

Tra di loro spiccavano dei capelli corvini, appartenenti ad un ragazzo molto alto che Amaris riconobbe subito, si rese conto che anche Edith lo riconobbe quando, dopo aver alzato gli occhi al cielo e sbuffato, la ragazza fece una risata anche fin troppo rumorosa.

Abbassando di pochi centimetri lo sguardo, accanto al ragazzo, come già si aspettava, vide suo fratello Gabriel.

Suo fratello maggiore, spesso in viaggio, stava via anche per diverse settimane, per vendere il raccolto e quando tornava lei era contenta. Gli raccontava delle persone che incontrava, dei luoghi che visitava, come se la portasse con lui in tutti quei posti diversi.

Quei posti dove lei non era mai stata.

Come la vide fece un piccolo sorriso e alzò la mano in segno di saluto alle due ragazze; lui sapeva che il carattere della sorella non l'avrebbe fatta avvicinare più di quel tanto, come invece era a conoscenza che il carattere della sua amica era il completo opposto e si sarebbe unita al chiacchiericcio generale.

« Gab! Zach! Siete tornati! »
Edith gridò così forte che pure quelle poche persone che, dopo aver sentito la sua risata, non si erano voltate in quel momento lo fecero.
« Eravamo nel villaggio vicino, siamo tornati questa notte, non siamo rimasti a lungo. » specificò Zachary. Sentire la sua voce le fece quasi venire i brividi.

Sapendo che sarebbe finita in quel modo, Amaris lasciò la sua amica a parlare, era a conoscenza di quanto le piacesse stare in mezzo alla gente, così senza accennare un saluto si voltò e iniziò ad incamminarsi verso il bosco. Quando accadde si sentii come se venisse fissata, come se qualcuno stesse tenendo d'occhio i suoi movimenti.

Senza rendersene conto, era già in direzione del suo posto sicuro.

I raggi del sole tiepidi e luminosi battevano sul terreno verde e un aria fredda muoveva i rami degli alberi come fossero immersi in una loro danza. Qualcosa che apparteneva solo ed unicamente a loro. Le foglie cadute e ingiallite venivano spostate da una parte all'altra della vallata come se si rincorressero, come i bambini quando giocano. Il fiume scorreva ad una velocità quasi spaventosa, come se avesse potuto portare via tutta quell'allegria in un secondo, senza dargli il tempo di accorgersene.

Ed eccola lì, a lato di tutto questo bel quadro, il posto che lei più adorava, una grande quercia. Come sempre si ci arrampicò e come prima cosa vide spuntare i libri che nascondeva nell'incavo del grande albero, proprio accanto al ramo su cui ogni giorno rimaneva appollaiata, aspettando il calar del sole osservando quel magnifico paesaggio che la circondava.

Con la voce dei rami che sferzavano l'aria, lo scorrere del torrente che le rimbombavano nelle orecchie e il vento che le accarezzava il viso si addormentò appoggiata con la testa al grande tronco.


Ciao! Ecco a voi il primo capitolo, ci sto mettendo un pò a scrivere questa storia anche perché è tutta una novità e vorrei poterlo scrivere il meglio possibile. Spero vi possa piacere.

- Den 


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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 22, 2023 ⏰

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