Capitolo Uno

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Vi siete mai chiesti cosa porta due persone ad incontrarsi e poi amarsi? Cosa porta a sconvolgere le loro vite, ribaltando tutti gli equilibri, fino a non avere più le certezze che ti hanno accompagnato da sempre, fino a non conoscere più nemmeno te stesso?
Io me lo sono chiesta, tante, forse troppe volte, e ho trovato solo una risposta, il destino.
Molti non credono che esista, e devo ammettere che anch'io iniziavo a pensare che fosse così, almeno fino a quando la mia strada, o per meglio dire la mia vita, non ha incrociato la SUA, arrivando a ribaltare quegli equilibri che sembravano così perfettamente allineati ma che poi non si sono rivelati tali, a cambiare tutto di me, per sempre...


Valeria

Un raggio di luce settembrina filtrava dalla finestra colpendo in pieno il mio viso, come a volermi dire che era ora di alzarsi. Socchiusi gli occhi e mi girai su un fianco, cullandomi del fatto che la sveglia non avesse ancora suonato. Neanche il tempo di pensarlo che la guastafeste suonò in quel preciso momento svegliandomi definitivamente, e quindi un po' controvoglia, mi alzai iniziando la mia giornata che prevedeva (ovviamente dopo un buon cappuccino) prima di tutto un breve meeting in studio con la stylist per la quale avevo iniziato a lavorare come assistente da poco più di due settimane e, oltre a ciò, avevo iniziato in contemporanea anche un corso specializzato in questo ambito proprio in un Accademia di Moda qui a Roma, la quale aveva poi messo l'annuncio per il lavoro che attualmente sto svolgendo. Ormai era passato quasi poco più di un mese dal mio arrivo a Roma, tra il sistemarmi nel mio appartamento fuori città, l'inizio delle lezioni e poi il lavoro, ancora non mi sembrava possibile tutto che stesse accadendo davvero! Finalmente io, Valeria Marelli, stavo iniziando a muovere i primi passi per realizzare il mio sogno, ma non sarebbe stato mai possibile senza l'aiuto e il supporto di tutta la mia famiglia.
Ieri Sara, la stylist, ha comunicato a me e il resto del team di lavoro, che in seguito al meeting su un editoriale per un magazine di moda di cui ci stavamo occupando già da una settimana, avrebbe fatto un annuncio particolare, e tutti noi siamo rimasti da subito incuriositi, non vedevamo l'ora di scoprire cosa dovesse dirci con così tanto mistero.
Non appena arrivai in studio salutai i presenti, Roberta, la nostra fotografa, e Marco, l'hair stylist ma poco dopo arrivarono anche gli altri, Francesca la make-up artist, Sara e anche Federica, mia collega di corso e anche di lavoro, ma soprattutto amica. Lo eravamo diventare fin da subito, dalla prima lezione al corso ci eravamo trovate in tantissime cose, eravamo unite da tante passioni in comune. In quel momento sorrisi ripensando alla nostra reazione quando entrambe venimmo scelte da Sara come sue assistenti, urlammo dalla gioia!
Federica mi salutò: "Buongiorno Vale! Come sta la mia collega preferita?" mi disse in modo scherzoso. "Buongiorno Fede, tutto bene grazie! Mi sentirei molto onorata da quello che mi hai detto, se non fosse per il fatto che sono la tua unica collega di corso qui a lavoro", risposi scherzando a mia volta. "Ok va bene, allora come sta la mia migliore amica? Meglio così?", chiese mostrandomi un sorriso da angioletto. "Si, così va meglio dai" risposi, tirandomela un po' e ridendo insieme a lei allo stesso tempo. "A parte gli scherzi, sono molto curiosa di sapere cosa ci dirà oggi Sara dopo questo meeting... cosa potrebbe essere secondo te?", chiesi a Fede "Non saprei, fin da ieri sera mi è parsa molto misteriosa a riguardo, chissà, ma comunque lo scopriremo presto" e infatti fu così, non appena finimmo di discutere dei dettagli per l'editoriale, Sara prese la parola: "Allora ragazzi belli, vi devo dare una notizia che riguarda il nostro prossimo lavoro. Non so se molti di voi conoscono o seguono il calcio italiano o in generale, ma un club di Serie A, ovvero la Società Sportiva Lazio, mi ha proposto di realizzare uno shooting per la loro nuova divisa formale, indossata spesso nel pre-partita o per eventi particolari e speciali. L'idea sarebbe quella di creare una collaborazione che richiami i valori della società, mettendo in risalto nello shooting le divise eleganti che verranno indossate dai giocatori stessi." Sentendo ciò che Sara ebbe appena detto io e gli altri ci guardammo sbalorditi, era una grande occasione per tutti noi, anche perché le fotografie sarebbero poi state pubblicate non solo nei vari magazine di moda e quotidiani sportivi, ma soprattutto sui social media, e per il nostro lavoro le piattaforme digitali sono importantissime per farci conoscere meglio. Sara concluse il discorso informandoci che avremmo iniziato subito ad occuparci di questo incarico dato che lo shooting fotografico si sarebbe tenuto fra pochi giorni.
Il giorno fissato per lo shooting con i giocatori della Lazio arrivò così velocemente che quasi non mi accorsi di come fosse già ottobre. Sara ci aveva detto che ci saremmo incontrati all'ingresso del centro sportivo del club, ovvero a Formello, una piccola cittadina vicino Roma, e infatti io, Fede e tutto il resto del team arrivammo in perfetto orario proprio davanti l'ingresso del luogo stabilito per incontrarci. Noi tutti eravamo un po' emozionati, sia perché questo sarebbe stato un lavoro importante, sia perché avremmo conosciuto dei calciatori di Serie A.
Dopo un po' di attesa fuori ci fecero entrare al centro, conducendoci all'interno di un edificio dove ci saremmo potuti sistemare e organizzare il tutto per lo shooting e infatti così facemmo. Il lavoro sarebbe stato realizzato in esterna, quindi dovevamo raggiungere il campo scelto per la posa delle fotografie della squadra e fu lì che trovammo pronti ad aspettarci allenatore e giocatori con i quali ci presentammo. Il mister della Lazio, Maurizio Sarri, però ci disse: "Mi dispiace ma dovremo pazientare ancora per iniziare perché manca un nostro giocatore che ha trovato un po' di traffico per strada" ma poco dopo Sarri guardò oltre le nostre spalle dicendo: "Oh eccolo finalmente!" Io e gli altri ci girammo quasi in contemporanea, vedendo arrivare verso di noi un ragazzo alto, moro con un sorriso un po' imbarazzato, e aggiungerei mozzafiato, che metteva in risalto due fossette ai lati della bocca: "Buongiorno a tutti, chiedo scusa per questo ritardo ma il traffico che c'è a Roma credo lo conosciate bene" disse il calciatore con una battuta facendoci ridere. Sarri continuò: "Meno male che sei arrivato, così posso presentare anche te ai nostri ospiti. Lui è Alessio Romagnoli" disse Sarri, indicando il ragazzo appena arrivato "È uno dei nuovi acquisti di quest'anno ed è anche tifoso dei colori biancocelesti da sempre, quindi mi aspetto grandi prestazioni e supporto per la squadra, ho molta fiducia in lui, come in tutti i miei giocatori" concluse il Mister. Il calciatore guardò nuovamente Sarri, con un imbarazzo sul viso che cercò di nascondere, disse: "Grazie per la fiducia Mister, io darò sempre tutto me stesso per la squadra e, insieme ai miei compagni, faremo del nostro meglio per raggiungere i nostri obbiettivi" e finì così questa piccola presentazione, e notai che Romagnoli abbassò subito lo sguardo quasi arrossito in volto, dileguandosi in fretta, come se non gradisse molto tutta quest'attenzione su di lui. Trovai questa sua reazione molto umile e sincera, non mi sembrava uno di quei tanti calciatori che si montano facilmente la testa con la fama e i soldi, anche se le prime impressioni a volte possono essere sbagliate, ma lui, non so perché, non mi dava l'idea di essere una persona del genere.
Non appena i ragazzi si sistemarono al centro del campo iniziammo lo shooting, facemmo qualche prova fotografica di gruppo e poi passammo alle foto ufficiali, dopodiché venne il turno della foto singola di ogni giocatore e vedevo Federica molto emozionata perché le era stato "assegnato" tra i vari componenti della squadra, anche Sergej Milinkovic Savic, per cui lei stravedeva da sempre. Guardandola, mentre gustavo un ottimo caffè offerto dallo staff della Lazio, mi venne da sorridere, e nel voltarmi per andare da Sara a scoprire chi avrei dovuto assistere tra i calciatori per la foto singola, inciampai su un cavo, finendo addosso a qualcuno senza nemmeno vedere chi fosse, e nella caduta rovesciai tutto il caffè: "Scusami tanto, non ti ho proprio visto! Ti sei fatto male?" dissi io, provando una vergogna tale quasi da volermi sotterrare, soprattutto non appena vidi chi avevo investito con il mio corpo: "No tranquilla, non è successo niente, anzi, perdonami tu, ero con la testa da un'altra parte e non ho guardato dove stavo andando" disse Romagnoli gentilmente, aiutandomi ad alzarmi, con un sorriso che quasi mandò in tilt il mio cervello, non facendomi più capire chi ero e cosa stavo facendo lì. "Comunque piacere, sono Alessio" disse porgendomi la mano per presentarsi "Piacere, sono Valeria e scusami ancora, spero che il tuo abito non si sia rovinato nella caduta" risposi io in completo imbarazzo. "No no sembra tutto a posto. Fortunatamente il caffè si è rovesciato nell'erba, quindi puoi stare tranquilla, sono pronto" rispose lui tranquillizzandomi e mostrandomi ancora una volta il suo sorriso, senza distogliere i suoi occhi dai miei e io non potei evitare di notare quanto fossero particolari e profondi... Ferma! Devo tornare in me senza farmi strane idee! Figuriamoci se lui, un calciatore, potrebbe mai guardare una qualunque come me, non sono certo all'altezza delle super modelle con cui si frequenterà abitualmente. Allora io distolsi lo sguardo dai suoi occhi, cercando di non dare a vedere quanto mi avessero colpito e non sembrare troppo imbambolata. Abbozzai quindi un sorriso, sistemando gli ultimi dettagli del suo abito per scattare la foto. Realizzammo tre fotografie per ogni giocatore e il risultato finale fu davvero un bel lavoro, tutti gli scatti erano usciti benissimo.
Una volta che lo shooting terminò raggiunsi gli altri per aiutarli a sistemare i nostri strumenti di lavoro e Federica si avvicinò a me: "Non riesco a credere che ho avuto Milinkovic così vicino da poterlo toccare!" mi disse con aria sognante e io scossi la testa sorridendo. "Ma ho visto che tu avevi il bell'Alessio Romagnoli! Lo stavi letteralmente mangiando con gli occhi, fin dal suo arrivo oggi" mi disse la mia amica con fare allusivo "Ma che dici? Non è assolutamente vero" mentii io, "Si sì certo, come no! Ti faccio notare che non sono ancora così stupida da non accorgermi di certi sguardi, li ho anche io gli occhi sai? E loro sanno cos'hanno visto", continuò lei atteggiandosi a grande maestra di vita "E sentiamo, cosa avresti visto di così speciale nel poco tempo che siamo rimasti vicini?" chiesi io, alzando un sopracciglio "A parte che lui ti guardava in continuazione mentre eri indaffarata e tu lo guardavi con altrettanta aria sognante quando lui era girato o impegnato a parlare con qualche compagno? Niente, assolutamente niente direi!" esclamò lei sarcasticamente. "Fede non dire assurdità", continuai io "Mi hai vista bene? Se anche fosse come dici, il che è molto improbabile da parte sua, non avrei alcuna possibilità con lui, neanche in un altro universo, siamo così diversi, veniamo da realtà molto distanti tra loro... è impossibile che si possa interessare a me, una qualsiasi, quando può avere le più belle ragazze di questo mondo". Ma Federica mi fulminò con lo sguardo, alzando poi gli occhi al cielo "Ma perché dici sciocchezze? Sei una splendida e bellissima ragazza, non solo fuori ma soprattutto dentro, sei un tesoro e sei speciale Vale" mi disse lei, facendomi commuovere "Ma tu sei la mia migliore amica, non vale detto da te" dissi, cercando di alleggerire il discorso. "E invece è la verità, non lo dico solo perché tu sei amica mia, la migliore ovviamente, ma perché è così" io allora emozionata da ciò che la mia amica mi disse, ma convinta della mia idea, le sorrisi ringraziandola di ciò che aveva detto e concludemmo lì il discorso.
Una volta che io e Fede raccogliemmo e riordinammo tutto ci avvicinammo a gli altri che stavano salutando la squadra, lo staff e Mister Sarri e facemmo lo stesso anche noi. Quando arrivò il mio turno di salutare tutti arrivai per ultima da Alessio, il quale con il suo ormai solito sorriso e gentilezza, mi porse subito la mano che io strinsi di rimando, e nel momento esatto in cui le nostre mani si toccarono, sentii qualcosa di diverso, come un brivido che fece accelerare il battito del mio cuore, spingendomi a guardare immediatamente il suo volto, cercando di capire se anche lui avesse sentito lo stesso effetto. Lui mi guardò e per un momento mi sembrò di vedere quella sensazione nei suoi occhi castani, ma poco dopo Alessio distolse lo sguardo da me e allora capii che era stata solo una mia illusione. D'altronde come poteva essere diversamente? Dentro di me risi amaramente, pensando che la mia idea sul fatto che un ragazzo come lui non avrebbe mai potuto provare un qualcosa del genere per una come me fosse stata appena confermata e quanto Federica questa volta si sbagliasse di grosso su ciò che "i suoi occhi avevano visto". Lasciai la mano di Alessio guardandolo per un ultima volta e mi voltai, consapevole che non lo avrei più rivisto e mi incamminai insieme a gli altri verso l'uscita del centro sportivo, senza riuscire a togliermi dalla mente quel brivido provato poco prima ma che avrei dovuto cancellare immediatamente.

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