Prologo

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31 agosto 1976
Dahila era seduta sul davanzale della finestra della sua grande stanza,ad osservare gli elfi domestici dei Rabnott lavorare. Pensava a come si sentissero ogni volta che un membro della sua famiglia li trattava male o li umiliava nonostante tutto il lavoro che fanno per loro. Pensava alla crudeltà a volontà che era posta in tutto il cuore dei suoi genitori. Pensava a come odiava quella casa per tutta la tensione che si respirava ogni volta. Pensava a quanto odiasse l'estate perché ogni volta doveva tornare qui. Pensava a quanto le sarebbe piaciuto ricevere un po' di amore paterno nella sua infanzia,perché ormai è troppo tardi per ricevere affetto,giusto?
Sua madre non è mai stata una persona particolare crudele,è da quando ha iniziato ad assecondare tutti i pensieri del marito che lo è diventata. Le sarebbe piaciuto anche ricevere amore materno,che c'era e non c'era. C'era solo quando l'uomo di casa era in giro per affari di famiglia. Non c'era quando l'uomo di casa era presente,che pretendeva serietà assoluta,dicendo alla figlia che questa mancanza di affetto le sarebbe servita e che,un giorno,lo avrebbe ringraziato. Diceva che la mancanza di affetto la preparerà per il suo futuro,per essere presa seriamente e per essere una vera donna di affari.
Dahila non era mai stata d'accordo,ma ovviamente non ha mai osato dirlo per paura di accrescere ancora di più il sentimento che provano i suoi genitori per lei,faceva di tutto per renderli orgogliosi,faceva di tutto per sentire un siamo fieri di te, che in sedici anni di vita non era mai arrivato,ma lei non si era mai arresa,pur di sentire quella frase uscire dalla loro bocca.
I suoi pensieri furono interrotti dal padre,Edward Rabnott,che bussò alla porta e dopo aver ricevuto un puoi entrare dalla proprietaria della stanza,fece il suo ingresso.
"Devi preparare le valigie,domani torni ad Hogwarts" le disse porgendole la lettere di ammissione per il sesto anno ad Hogwarts. La ragazza annuii.
"E il treno parte alle nove,devi essere pronta alle otto e mezza" la ragazza annuii nuovamente mentre sistemava nel letto.
"Buonanotte" augurò sempre lei,ricevendo la stessa parola come risposta.
Dahila non vedeva l'ora di tornare ad Hogwarts. Lo aveva sempre visto come un luogo di salvataggio,salvataggio dai suoi genitori. Più tempo stava ad Hogwarts più si rendeva conto di quanto amava quel posto. Era solita ad andare in un posto appartato difronte al lago nero,dove passava i pomeriggi a studiare,o dove passava i pomeriggi semplicemente quando voleva stare da sola senza il solito caos della scuola. Nessuno andava lì,e le faceva piacere,non aveva intenzione di condividere il suo posto con qualcun'altro, Dahila era anche una persona molto territoriale.
Non vedeva l'ora di rivedere i suoi amici,in particolare Regulus,Lily,Narcissa e Remus. Regulus era più piccolo di lei,di due anni,infatti frequentava il quarto anno. Invece Narcissa,Lily e Remus avevano la sua stessa età e frequentavano il sesto anno proprio come lei. I suoi genitori non sapevano dell'amicizia di Dahila con Lily e Remus,e non dovevano saperlo,visto che erano entrambi mezzosangue e per regola delle famiglie purosangue non avrebbe dovuto neanche parlarci. Al contrario però,sapevano dell'amicizia tra Dahila e Narcissa e Dahila e Regulus. Molte volte i due si ritrovavano a casa Rabnott per passare il tempo con Dahila durante l'estate. Fortunatamente Narcissa e Regulus erano cugini e andavano d'accordo tra loro,per questo si ritrovavano anche tutti e tre insieme. Ciò però non succedeva molto spesso perché Regulus aveva anche il suo gruppo di amici con cui stare.
Narcissa e Dahila erano amiche fin da quando erano piccole,la seconda ragazza con Narcissa si comportava in modo diverso rispetto a come si comportava con le altre persone. Era più sciolta e con lei era se stessa,senza corazze o diffidenze,semplicemente Dahila. Questo trattamento era riservato solamente ai suoi più cari amici,le altre persone la definivano quasi acida,distaccata e menefreghista.
Con le facce che voleva vedere c'erano ovviamente anche quelle che non voleva assolutamente rivedere,in particolare Sirius Black.
Non capiva perché ogni ragazza pendeva dalle sue labbra ad ogni stupida parola che diceva. Perché niente di quello che diceva aveva un senso logico o sensato. Il suo odio verso di lui era dato anche al fatto che il ragazzo si divertiva particolarmente a punzecchiarla,giusto per ricevere attenzioni da lei,visto che aveva sempre nutrito una strana attrazione verso la ragazza,ma visto che non lo degnava di uno sguardo si era ridotto ad infastidirla.
Regulus aveva sempre notato questa attrazione di Sirius verso la sua amica Dahila,infatti la prendeva in giro dicendo che prima o poi si sarebbero sposati dando vita ad un'intera generazione di Black,ricevendo in risposta un libro sulla nuca.
Dahila era abituata ad essere corteggiata ad Hogwarts,era abituata ad avere tutto sotto controllo e se non era così andava fuori di testa. Era ciò che Sirius le suscitava,la faceva andare fuori di testa quando la infastidiva,perché non riusciva a tenere sotto controllo la situazione,e finendo al centro dell'attenzione perché c'era Sirius Black a parlarle.

1 settembre 1976
Il mattino seguente fu svegliata dall'elfo domestico che,gentilmente,le aveva riferito che c'erano i suoi genitori che l'aspettavano per la colazione.
Dahila si era data una sistemata ai capelli legandoli in una coda disordinata,per poi scendere di sotto e sistemarsi sulla sedia posta davanti ai suoi genitori.
Gli elfi domestici avevano preparato dei cornetti ripieni di cioccolato accompagnati da una caraffa di the freddo.
Alla sola vista dei cornetti i suoi occhi brillarono,cosa che fece ridacchiare la mamma,Angelina Martin,che smise subito dopo aver ricevuto l'occhiataccia del marito.
"Quindi,sei felice di tornare ad Hogwarts?" chiese proprio lui mentre addentava il suo cornetto.
"Non sai quanto,aspettavo questo momento da tutta l'estate" rispose lei.
"Bene,perché questo sarà un anno importante per te,e per tutta la famiglia"
"Come?" domandò confusa Dahila,non capendo cosa dovesse fare.
"Quest'anno incontrerai altre famiglie purosangue,e incontrerai il Signore oscuro. Non sei contenta?" Quando Edward pronunciò l'ultima frase,la accompagnò con una risata che esprimeva tutto tranne felicità.
"No,in realtà non voglio unirmi a lui" Dahila aveva sempre pensato che tutti gli ideali di Voldemort fossero sbagliati,che non avesse senso uccidere degli innocenti solo perché non erano purosangue.
"Stai scherzando forse?" disse l'uomo di casa sbattendo le mani sul tavolo,a questo gesto le due donne sobbalzarono.
"No padre,non stavo scherzando,non voglio essere complice di una persona che uccide gente innocente solamente per la purezza del sangue" e per la prima volta in sedici anni,Dahila aveva trovato il coraggio di ribellarsi agli ideali dei genitori,principalmente del padre,perché in realtà la moglie lo seguiva in tutto.
"Allora farai bene a cambiare idea signorina,nella nostra stirpe non vogliamo traditori" disse Edward afferrando con forza la figlia dal retro del capo, dopo ciò Dahila scappò in camera per non continuare quella conversazione, ignorando il pensiero che le ripeteva ogni momento che prima o poi quell'argomento doveva essere affrontato.

Opposites - Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora