6.1 Now or never

1.1K 40 5
                                    

Celine's pov
*** song: Mirrors, Justin Timberlake ***

Ci misi un po' per mettere a fuoco il tutto quando mi svegliai

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ci misi un po' per mettere a fuoco il tutto quando mi svegliai.
Avevo il peso della testa di Charles sul petto.
Lo sentivo respirare su di me e il suo braccio si aggrappava saldamente al mio ventre.
Ti prego fa che non sia successo niente ieri notte.

Eppure, non assumendo droghe e non essendomi mai ubriacata, era strano che non mi ricordassi di come ci eravamo finiti abbracciati l'uno all'altra.
Mi divincolai piano da quell'abbraccio perché non era mia intenzione svegliarlo e perché in Bahrein non erano nemmeno le cinque del mattino.
Charles aprì piano gli occhi, ma poi li spalancò quando non mi vide più accanto a se. Riuscì a mettermi a fuoco, ero ancora in quella stanza, semplicemente non ero più a letto con lui, così si girò dall'altra parte e richiuse gli occhi nuovamente.

Volevo farmi una doccia e così feci. Recuperai quei pochi trucchi che mi ero portata e mi diressi bagno.
Non amavo truccarmi molto, ero sempre solita mettere un po' di correttore giusto per coprire le occhiaie, un filo di mascara e il gioco era fatto.
Iniziai a spogliarmi notando nuovi lividi sul mio corpo.
Avevo lividi ovunque e qualche crosta qua e là. Me li toccai piano perché ancora mi facevano male, ma poi quando mi girai di spalle per provare a guardarmi quelli dietro la schiena, notando che erano aumentati, scoppiai a piangere.
Era terribile quello che mi era successo e ancora non riuscivo a spiegarmelo.
Ancora non riuscivo a spiegarmi perché, Peter Hatery, team principal di una scuderia come la rossa, avesse scelto me come sua preda.

Chissà a quante altre ragazze deve aver fatto del male...
Chissà per quanto tempo rimarrà ancora impunito...

Non lo avrei denunciato perché avevo paura. Quando ti metti contro uomini così potenti la sconfitta è dietro l'angolo.
Non c'è mai un finale positivo per cose come queste.
La donna porta delle prove, ma non sono mai abbastanza.
All'uomo invece, viene data un'ordinanza restrittiva.
1 m, 10 m, 1000 m. Puntualmente non vengono mai rispettate.

"Finché non si avvicina ed è su un suolo pubblico, non possiamo fare niente."
Erano frasi di questo tipo che venivano dette a tutte quelle donne che sporgevano denuncia.
E io avrei voluto farlo, solo che mi mancava il coraggio e speravo vivamente che lui non avesse la faccia tosta di tornare in F1 dopo quello che mi era successo.
Dopo quello che LUI, aveva causato.

Charles entrò in bagno, senza bussare.
Doveva avermi sentito piangere e forse non si era addormentato del tutto.

Non mi disse niente, mi guardò soltanto.
Poi si avvicinò e iniziò a tracciare dei cuori sui miei lividi.

Aprì l'acqua calda, e piano piano iniziò a spogliarmi del tutto. Mi sembrava di non aver le forze nemmeno per respingerlo, perciò lo lasciai fare.
Mi aiutò a entrare in doccia dove entrambi ci sedemmo, io nuda e lui in boxer.
L'acqua cadeva sulle nostre teste, bollente.
Avevo la sensazione che il mio cuore avesse ripreso a battere ma che il mio corpo fosse atrofizzato, come quella notte.

SEVENTEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora