hendcanon 7_3 - Valdangelo

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Nico Di Angelo aveva un'amico.
L'amico in questione si chiama Leo Valdez, o almeno si chiamava, visto che da qualche giorno gli era caduta la casa in testa.
La madre era morta, ma di lui non si sapeva niente, non avevano trovato nemmeno il corpo.
Nico era diventato più triste del solito perché, solo ora che il suo amico messicano era saltato in aria, aveva capito quanto fosse importante per lui.
Forse gli piaceva... Ma poco... Poco molto... Ok gli piaceva TANTO. Ma ormai era sparito quindi anche se avesse voluto non avrebbe più potuto dirglielo.

Si sedette al solito tavolo, insolitamente vuoto. Solitamente Leo, con tutto il suo egocentrismo, lo riempiva tantissimo.
Gli lacrimarono gli occhi, ma ricacciò indietro le lacrime. Lui era Nico Di Angelo, non poteva piangere, ne sarebbe andato della sua reputazione.

Alla fine delle lezioni Nico uscì dalla scuola, come sempre fissato dalla maggior parte delle ragazzine della scuola.
Nico era un bel ragazzo e faceva di tutto per negarlo. Non poteva, però, nonostante i vestiti smunti e la pelle pallida, non fare effetto su quelle ochette, che bisbigliavano su di lui

<Guarda com'è bello...> Mormorò una
<Sembra un dio greco...> Altro sussurro
<Sposami!> Disse un'altra. Questo era più un'urlo ma ok.

Si fece largo fra la folla e uscì dal manicomio.
Camminava lentamente, e, talmente era assorto dai suoi pensieri non si accorse che un'altra figura, alta più o meno quanto lui, gli si era avvicinata.

<Ehi Death Boy> solo sentire quel soprannome gli fece male. Gli ricordava Leo.

<Non chiamarmi-> iniziò il moro, ma fece l'errore di voltarsi.
Un sorridentissimo Leo Valdez lo guardava con aria di sfida, ridacchiando e giocherellando con una graffetta. Dio sapeva solo quanto era iperattivo.

Nico gli mollò uno schiaffo
<Tre. Dannatissimi. Giorni. DOVE CAZZO ERI FINITO?> Nico esplose.
E Leo si fece improvvisamente serio.
<Scusa. Io-> Nico non lo lasciò finire, poggiò le labbra sulle sue. E non gli importava di quanta gente ci fosse, non gli importava nemmeno di tutta la gente che li guardava male.

Leo rispose al bacio, colmando il vuoto che si era formato dentro di lui.

Appena si staccarono, Nico ringhiò: <Sparisci di nuovo e ti faccio ingoiare tutti i miei anelli. Lo giuro sullo Stige.>

A quelle parole, gli occhi di Leo si riempirono di lacrime, annui e diede un'altro bacio a Nico.

Oggi capitolo lungo 🙂
Sono molto soddisfatta del capitolo, e a voi piace?

Humor&One-Shot ~ PJ+HPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora