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I giorni dopo furono la stesa routine: sveglia, scuola, casa, chiamate su Skype con ale e Matteo. Fino ad una mattina. Era il giorno del cambio dei posti, io al primo banco non vedevo l'ora fino a che non sentii: "Monroe vicino a Luca". Ma dico stiamo scherzando? Guardai rassegnata Ale che mi faceva l'occhiolino ridacchiando. Stronza. Mi sedetti di fianco a lui e restammo il restante dell'ora in silenzio.

Al pomeriggio andai a prendere un gelato con Ale, tutto fu tranquillo fino a che non scendemmo dal pullman lasciando i nostri amici: "allora eh" mi disse con sguardo furbo, "allora cosa?" "Beh vicino a Luca" "lasciamo perdere" "non potrà essere così male" non riuscii a risponderle in tempo perché Gigi il gelataio preferito di Ale venne verso di noi "ciao ragazze, il solito?" "Si Gigi" dicemmo. Cono stracciatella e viola, era come un rito per noi due. Andammo al parco e ci sedemmo sulle altalene guardando i bambini giocare. Tra me e Ale non c'erano bisogno di tante parole e il silenzio non era imbarazzante, era come se ne avessimo bisogno di quel piccolo momento dove ci esternavamo da tutto e tutti.

Il pomeriggio passò e andai a fatica tra le risate fino alla panchina della fermata del pullman. Ale rimase con me fino al suo arrivo. Salii e tirai fuori le cuffie insieme al mio iPhone mettendo il cd di ed sheeran. A casa feci una lunga doccia e dopo aver mangiato mi sdraiai sul letto per leggere un po'.

Mi svegliai di soprassalto che erano le cinque emmezza. Controllai un paio di volte la sveglia e decisi di alzarmi. Mi preparai con tutta la calma possibile ed infine uscii di casa. La mia ex compagna di banco mi aspettava alla fermata: castana, capelli lisci e lunghi e occhi piccoli e vispi. "Ehi Ale" la salutai. Sì anche lei si chiamava Alessia. "Ciao" mi disse con la sua solita voce assonnata delle 7:30 del mattino. Arrivammo a scuola con il nostro solito anticipo e raggiungemmo i nostri compagni vicino al cancello. Salutaii tutti ed infine andai da Ale e Matteo.

Mancavano quattro ore alla fine delle lezioni e Luca ancora non parlava. Stavo quasi per girarmi e dirgli la cosa più stupida che mi passasse per la testa piuttosto di stare ancora a sentire quella noiosissima prof di biologia quando " hai per caso la gomma?" Lo guardai per un po',rendendomi poi conto di sembrare ridicola ma insomma mi aveva colta di sorpresa "si si certo tieni". Furono le uniche parole della giornata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 26, 2015 ⏰

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