Just a little possessive

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James non era mai stato molto geloso delle persone accanto a lui. Non pretendeva che quelle determinate persone parlassero solo con lui o che avessero come migliore amico solamente lui.

Un esempio il quartetto che lui stesso aveva creato e in cui faceva da collante, fin dal primo anno.

I Malandrini.

Insomma chi non li conosceva? Chi non li temeva quando notava come ci fossero dei piccoli sorrisi maliziosi sui loro volti? Chi non li amava uno per uno con i loro caratteri così differenti ma effettivamente complementari?

Quindi, lui non era una persona possessiva okay?

Ma durante gli ultimi anni qualcosa era cambiato. Durante il suo quinto anno aveva come sempre provato a conquistare l'amore di Lily Evans, anche se ormai fosse chiaro come il sole, che non ci sarebbe stato mai niente tra di loro. Tranne un amicizia platonica.

E quando Lily era scoppiata urlandogli addosso, rigida e senza neanche collegare il cervello con la bocca, si era ritrovata un James frastornato davanti e due occhi lucidi a guardarla. Aveva fatto piangere James Potter davanti a tutti nella Sala Grande.

E il grifondoro non si era mai sentito così rifiutato, deluso, dispiaciuto.

("JAMES SMETTILA, NON LO HAI CAPITO ANCORA? SMETTILA. NESSUNO VUOLE AVERE UNA RELAZIONE CON TE. NON VOGLIO STARE INSIEME A TE. NON LO VORRÒ MAI")

Dopo quella lite in senso unico, James non aveva più dato fastidio a Lily, rinchiudendosi in camera. I ragazzi cercavano di farlo staccare dalla tristezza, dalla ferita, che in quel momento sembrava accoltellarlo ancora di più, nonostante sia stato rifiutato dalla rossa molte volte.

Il fatto è che non si sentiva ferito dal rifiuto, da Lily, ma dalla verità che forse era nascosta in quelle parole che gli aveva urlato in viso.

Era così poco adatto a una relazione?

Era così poco adatto a rendere una persona felice in una possibile relazione con lui?

Era così inadatto ?

Non l'aveva mai pensato in quel modo. Oppure aveva cercato di non pensarla in quel modo, per paura di prendere quell'ipotesi e scoprire che fosse una verità amara.

Ma quel senso di essere inferiore e quella poca autostima che ora c'era nel cuore del corvino, Regulus la spazzò via.

Si incontrarono per la prima volta nella torre di Astronomia, sotto le stelle, in una sera in cui nessuno dei due sembrava volesse addormentarsi senza piangere.

Dopo quel primo incontro, James si sentì calamitato verso il più piccolo e allora ogni sera i loro occhi si incontravano come i loro pensieri più profondi. Regulus fu la prima persona con cui James si sentì libero di piangere, non sentendosi giudicato. Non sentendosi obbligato ad essere sempre la persona più solare e dolce del mondo.

(

-non mi hai mai detto il motivo- la voce di Regulus ruppe il silenzio. James si girò verso di lui trovandolo con gli occhi verso le stelle e il mento sulle sue ginocchia strette al petto.

Il cuore di James era incrinato mentre lo guardava, pronto a rompersi ancora di più e a far scappare parole dolci e consolatorie dalle sue labbra, o pronto a chiudere quella piccola apertura e semplicemente continuare a tacere.

-il motivo di cosa?-

-il motivo che ti ha portato la prima notte qui.- rispose ora girando lo sguardo verso il corvino.

Jealousy jealousy // Jegulus OS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora