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Era la primavera del 1894.
Tutta Londra e tutti gli ambienti alla moda erano rimasti colpiti e sconvolti dallassassinio dellonorevole Brown.
John Liam Brown, era un uomo di 57 anni, alto un metro e settantacinque, capelli corti e grigi, occhi neri e pelle chiara.

La notizia trapelò molto velocemente e nellarco di poche ore tutti ne stavano parlando.

Chiamati dalla segretaria della vittima, la Yard corse sulla scena del crimine e con loro si presentò anche il detective Thomas Wilson, un uomo di trent'anni, alto un metro e ottanta, capelli castano chiaro, occhi castani.
Wilson si trovava a Londra già da due settimane, questo era il primo caso di omicidio che gli veniva affidato e con lui cera anche il suo migliore amico e detective George Evans, che al contrario lavorava lì da qualche anno e conosceva quasi tutto della vittima. O meglio, le informazioni che conoscevano tutti.

George Evans aveva trentaquattro anni, anche lui alto un metro e ottanta, capelli neri corti laccati all'indietro, occhi verdi.

I detective Wilson e Evans interrogarono la vedova Brown e ogni suo collaboratore e amico che frequentava John Liam Brown, dalle informazioni avute sembrava che la vittima fosse un uomo tranquillo e dedito al lavoro, ma questo non convinse i due detective.

In quella settimana i giornali parlarono dellomicidio mettendo foto e articoli in prima pagina.
In breve tempo la notizia della dipartita del senatore Brown diventò il fulcro dei discorsi degli ormai sconvolti londinesi.
Nei negozi, ristoranti e in qualsiasi locale non vi era una notizia più impressionante di quella, Wilson sogghignò amaramente pensando che alla fine non erano che meri pettegolezzi, nessuno di loro conosceva veramente il senatore.
Wilson e Evans interrogarono tutti i suoi conoscenti almeno un paio di volte, ma non arrivavano ad una conclusione e questo stava iniziando ad irritare il detective Wilson che quel pomeriggio come ogni altro giorno, se ne stava nel suo ufficio assieme al suo collega alla ricerca di qualche informazione che gli fosse sfuggita.

E fu proprio allora che a Evans venne in mente qualcuno che poteva dare una svolta alle indagini. La persona in questione aveva già lavorato con lui ad un caso precedente.

George guardò l'amico sorridendo.
"Esiste qualcuno che può aiutarci!" Urlò prendendo il cappotto e uscendo dallufficio lasciando Wilson confuso.

Thomas si portò una mano sui capelli scompigliandoli, nonostante fossero amici di vecchia data faceva fatica a comprendere i comportamenti del collega George Evans.

Era sempre stato particolare, fin da piccolo George aveva avuto un carattere positivo e grintoso.
Ad ogni modo Wilson si limitò a guardare il collega correre fuori dallufficio e decise suo malgrado che per quella notte sarebbe stato meglio lasciar perdere il caso e tornare a casa per riposarsi, si disse che qualche ora di sonno lo avrebbe aiutato a schiarire le idee.

Quando Thomas entrò nel suo ufficio la mattina successiva si stupì nel trovare George parlare animatamente con due giovani donne. Pensò subito che si trattassero di clienti in cerca di aiuto e suoi occhi si soffermarono sulla donna bionda che stava leggendo dei fogli.

"Ben arrivato, amico mio!"Lo salutò Evans.
"E loro chi sono?"Rispose frettolosamente Wilson mentre la ragazza bionda si avvicinava a lui.

un caso per dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora