Capitolo 1

110 11 0
                                    


Posai lo spazzolone nello stanzino delle scope e finalmente uscii da quel piccolo bagno puzzolente. Quella settimana era il mio turno di pulirlo, e per fortuna era finito.
Mi diressi verso la mia cabina, la cabina 3, e cambiai quei vecchi vestiti che usavo sempre per fare "i lavori sporchi" del campo, e mi misi la classica maglietta arancione e un pantaloncino corto di jeans.
Uscii e mi diressi verso il punto di allenamento.
Di solito in estate è gremito di semidei che si allenano con spada, arco e frecce, pugnali, lance e tutte le altre armi che voi possiate immaginare.
Ma mancava ancora una settimana all'inizio della stagione estiva, e quest'anno al campo nn era rimasto quasi nessuno.
Trovai solo un Nico Di Angelo ad allenarsi con la spada.
Mi avvicinai a lui e gli dissi :"Ciao Mussolini!"
Senza girarsi mi rispose "Ciao Schiuma di Mare". Questi erano due nomignoli che ci eravamo affibbiati due anni prima, durante la nostra missione per recuperare le medicine per la pressione di Zeus, una lunga storia che forse vi racconterò in seguito. Tornando all'origine dei nomi, io lo avevo soprannominato in un primo momento Mussolini perché la prima volta che lo vidi aveva i pugni sui fianchi e un'espressione uguale a quella del dittatore. Quandok poi seppi che era un reperto che risaliva direttamente alla seconda guerra mondiale, il soprannome divenne suo di diritto.
Il mio Schiuma di mare deriva dal fatto che nella favola della Sirenetta lei alla fine si sciogliesse in, appunto, Schiuma di mare. E visto che la prima volta che lo vidi indossavo una maglietta con la Sirenetta sopra, lui per rispondere al mio "Mussolini" si inventò questo ridicolo soprannome.
Ormai non ci chiamavamo quasi più per nome, lo usavamo solo quando eravamo arrabbiati.
-Che giornata schifo, eh? - dissi mentre alzavo la testa al cielo.
C'era stato un piccolo problema tecnico con il tempo, e adesso non riuscivamo più a scegliere che tempo atmosferico ci dovesse essere, perciò dovevamo accontentarci della situazione esterna. Oggi, anche essendo quasi finito maggio, era una giornata nuvolosa, ma comunque calda.
-Spero che riescano a risolvere presto il problema. - rispose lui.
-Di poche parole oggi, Di Angelo? -
Rispose con un mugugno, smise di agitare in aria la spada e si andò a sedere su una panchina.
-Tutto per te. - indicó il campo con il mento.
-Ma io volevo allenarmi con il mio migliore amico!- dissi, cercando di fare lo sguardo da cucciola.
-Smettila di guardarmi così che sembri una... trota lessa. -
-Sappi che mi hai offeso Muss. E comunque un offesa degna di un figlio di Poseidone. Stima. Allora ce lo vogliamo fare questo allenamento? - Risposi sedendomi vicino a lui.
-No, sono stanco Schiuma. Dai andiamo a vedere cosa combina il resto del campo. -
Mi alzai strascicando i piedi. Iniziammo a dirigerci verso la casa grande, mentre incontrammo una furiosa Clarisse che ne urlava di tutti i colori contro un Will Solace.
-SENTI BELLO MIO! NON PROVARE PIÙ A CANTICCHIARE FUORI LA 5 SE NON VUOI UNA LANCIA FICCATA NEL LUOGO IN CUI NON BATTE IL SOLE! - ecco la sfuriata della figlia di Ares, che un attimo dopo sbatte la porta e si richiuse in casa.
Andammo ridendo verso il figlio di Apollo, che guardava ancora allibito nella direzione in cui era sparita Clarisse.
-Che hai combinato sta volta Will? - chiese Nico
-Passavo qui davanti e...- cercò di rispondere ma io lo fermai prima che potesse finire.
-Ecco il tuo primo errore! Passare davanti alla casa 5 di domenica mattina! Sai com'è Clarisse. I guai te li vai a cercare. -
-Ma come fa a dormire ancora? È quasi mezzogiorno. E io non posso neanche fischiettare? - Mi chiese Will mentre riprendemmo a dirigerci verso la casa grande.
-Senti Will, noi siamo amici, ma ti devo dire che anche se sei un figlio di Apollo, con la musica non ci sai fare. - disse Nico guardandolo quasi in modo compassionevole.
-La smettete voi due a prendermi in giro per questo? Non avete niente di meglio da fare? - detto questo giró i tacchi e se ne andò.
Guardai Nico dicendo:-Penso si sia arrabbiato.
Mi rispose con un "penso Anch'io" e riprendendo a camminare parlando del tempo e del singolo che aveva provato a incidere Afrodite, aiutata da Apollo, ma che, come previsto, provocava un acuto dolore ai timpani, anche a causa degli strani gusti musicali di Apollo. No, quei due non erano proprio una bella accoppiata...

Spazio autrice super meravigliosa!!!!
Come avete visto la mia autostima va a mille...
Allora. Vi dico che è la prima fanfic che scrivo, quindi non linciatemi!!!
Il primo capitolo è corto... Si lo so... Spero di farlo più lungo il prossimo!!!
Allora. Visto che mi devo sbrigare, devo ripetere francese, domani interrogazione su tutto il programma , mi sbrigo e dico solo che spero di avere tanti mi piace e tanti commentini! Mi fareste tanto contenta! Quindi, stelline o pollici in su, e spero di tornare con un altro capitolo il più presto possibile!
Bye! :)

Afrodite e le sue pilloleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora