Capitolo 3

68 9 0
                                    

3 cap.
Io, Nico e Chiara ci trovavamo seduti su un muretto, vicino all'entrata del campo, ad aspettare qualcuno che qualcuno arrivasse, muniti di palloncini e spille che dicevano "Viva il campo, e soprattutto viva Dionisio!" Ovviamente non era stata una nostra idea. Il dio del vino aveva finito la sua punizione, e questa sarebbe stata l'ultima estate in cui lo dovevamo sopportare. Peccato che per quest'anno aveva deciso di fare le cose in grande. Ciò significava che noi poveretti che avevamo passato li tutto l'anno, dovevamo anche regalare palloncini, travestirci da dei (per fortuna questo compito non era capitato a me) per accogliere la gente che passava qua l'estate.
Fino a quel momento erano arrivati solo due figlie di Afrodite, un figlio di Apollo e una di Ermes. E ne sarebbero arrivati molti altri, visto che Dionisio aveva mandato a tutti un messaggio iride preregistrato in cui ci obbligava a venire tutti al campo il primo giorno della sessione estiva, pena essere trasformati in delfini. Beh, non una punizione orribile, del resto sarebbe meraviglioso restare tutto il giorno sott'acqua, no? O forse lo pensiamo solo noi figli di Poseidone?
Tornando a noi, le persone che volevo vedere non si facevano vive.
-Che palle! Ma questo posto è sempre così scocciante?- si lamentò Chiara.
-In estate no. -Rispose Nico.
-E allora per il resto dell'anno siete solo voi quattro? Che scocciatura! - si lamentò di nuovo Chiara.
-Ma non hai una famiglia alla quale tornare? Così smetti di rovinare questa giornata. - disse Nico. In effetti la ragazza aveva passato tutta la giornata a lamentarsi.
Lei mise il broncio e disse sotto voce:-Antipatico.-
-A dire la verità - iniziai a spiegare mentre mi arrotolavo tra le dita una ciocca dei miei capelli biondi -questo posto non è scocciante nemmeno in inverno. Di solito siamo molti di più, ma quasi tutti sono andati ad una mostra che si teneva sull'olimpo e Jason è andato a passare una settimana con la sua ragazza, Piper e il padre. È un'attore famoso con un villa superenorme. -spiegai, pensando sognante alla villa con vista sul mare dove una volta ero andata a passare un weekend
Chiara smise di fare la finta arrabbiata e mi guardò.
-Chi è questo Jason? - chiese.
-È un nostro amico, figlio di Giove. - spiegò Nico.
-Due anni fa io e Nico ci abbiamo fatto una missione insieme- continuai io.
La mia coetanea mi guardò di traverso. -Cos'è una missione?- chiese.
-Alcune volte gli dei affidano a noi semidei delle missioni da compiere. Di solito si parte in tre. - spiegai.
-E cosa dovevate fare in questa missione? - chiese di nuovo Chiara.
Come tirarsi fuori da questa situazione...? Quella missione era un'argomento Top-Secret, assolutamente vietato parlarne! Nico fortunatamente mi tolse il problema, facendo un cenno con la testa verso l'entrata del campo. -Laura ad ore 12, schiumetta. - mi disse.
Io mi girai e vidi la mia migliore amica arrivare al campo, sulle spalle un piccolo zaino grigio con dei gufetti sopra. Era una figlia di Atena, con i classici occhi grigi dei suoi fratelli, ma con i capelli neri e molto boccolosi. Quanto avrei voluto averli io così, invece avevo degli "spaghetti" (come diceva Percy per prendermi in giro) biondi che mi arrivavano quasi al bacino.
Mi fiondai subii ad abbracciarla, facendola quasi finire a terra e strozzandola.
Lei cercò di staccarmi di dosso, dicendo con voce fintamente spezzata:-Staccati, mi stai uccidendo! -
Mi allontanai da lei ridendo (rido quasi sempre, è un mio tratto distintivo) e dicendo:-Non sai quanto sono felice di vederti! -
Ci avvicinammo agli altri, e vedendo Nico con dei palloncini in mano, e chiara con una scatola piena di spille mi sembrarono davvero ridicoli e non aspettai a farglielo notare.
Dopo avermi lanciato delle occhiatacce, diedero un palloncino è una spilla a Laura.
-Piacere, sono Chiara- si presentò la ragazza.
-Piacere, Laura. - disse la ragazza stingendole la mano.
-Annabeth è arrivata? - disse Laura, chiedendo della sua sorella preferita. -No, lei e Percy non si sono ancora fatti vedere- risposi io.
Lei alzò le spalle e scrollò la testa. -Vabbè, vado a posare le mie cose in cabina, a dopo!- disse salutandoci.
Restammo lì altri dieci minuti quando vedemmo arrivare una bimba di circa sette anni che si buttò a peso morto sopra a Nico, urlando "Fratellone!" Io intanto mi tuffai a prendere i palloncini che Nico si era lasciato scappare, riuscendone a prendere solo uno, e cadendo anche per terra, dopo che qualcuno mi aveva spinto. Mi girai incavolata e dietro di me vidi un bambino riccioluto mordere la gamba di Chiara. Lo presi da dietro le gambe e lo staccai dalla ragazza. -Flavio! - lo riproveranno nello stesso momento io e nello stesso momento lo fece un altra persona. Mi voltai e vidi un ragazzo con una zazzera di capelli neri e due grandi occhi verdi che guardava arrabbiato Flavio. Questa volta fui io a correre verso qualcuno a gridare "Fratellone"!
-Siete arrivati!- dissi staccandomi dall'abbraccio e guardando Percy e la sua fidanzata Annabeth.
-No, guarda Cecilia, siamo ancora a Nuova Roma. - disse Percy prendendomi in giro facendo una faccia che si potrebbe benissimo riassumere in: -.-.
-Percy, hai fatto tutti morire dalle risate. - disse Annabeth, con voce quasi rassegnata. Io alcune volte non lo sopportavo, e lo vedevo solo in estate. Non voglio immaginare lei che lo vedeva tutti i santi giorni. E soprattutto lei era "programmata" per un tipo di intelligenza diversa, ad un quoziente intellettivo più alto del 75 percento, che era quello di Percy.
-Posso sapere cosa ci fai con un palloncino in mano cece? - mi chiese Percy guardando con aria interrogativa il palloncino che avevo in mano.
-Ah, questo lo dovremmo dare a quelli che arrivano... Ce n'erano molti di più, ma Caterina ha fatto volare via gli altri... - spiegai.
Mi diressi verso la bimba castana che stava facendo vedere a Nico il dentino caduto e le diedi in mano il palloncino. -Ah! Che bello un palloncino giallo! Come il sole! O come l'oro. O come il pus che esce da una persona in decomposizione. - mi rispose tutta sorridente.
-Il pus che esce da una persona in decomposizione? Che schifo Caterina! Come ti vengono certe cose? - le disse Nico.
-Cece, ma lo volevo io quel palloncino! - si lamentò Percy.
-NO! Lo voglio io! - Flavio saltò addosso a Caterina e cercò di strapparle il palloncino di mano.
-Non fare il bimbo cattivo! È il mio palloncino. - rispose a tono Caterina mentre tirava i capelli al piccolo semidio.
Iniziarono a volare pugni a destra e a manca, come accadeva sempre quando Flavio, piccolo figlio di Marte, si trovava nei paraggi. Caterina, che oltre a essere una figlia di Plutone era una peste, rispose anche lei con calci e pugni. Cercai di staccarli con le buone, dicendo loro di fermarsi, ma non mi ascoltarono. Allora (per puro caso) l'acqua di una fontana lì vicino arrivò ad inondare i due semidei, che finalmente si staccarono.
-Non cominciamo da subito! Dovete fare i bravi! - li rimproverai.
Era da due anni che conoscevo  Flavio, e l'anno scorso era stata riconosciuta anche Caterina. A quanto pareva ero l'unica che Flavio non picchiava appena la vedeva e l'unica che Caterina ascoltasse. Quei due bambini erano degli angeli... Solo con me.
Guardarono a terra dispiaciuti, mormorando uno scusa, ma vedevo da come si guardavano che ne avevano in mente una delle loro. Dopo che ci fummo tutti salutati, e presentati nel caso di Chiara, a dovere, le due pesti se ne andarono per il campo, dicendo che andavano a salutare Clarisse, sorella di Flavio.
Rimanemmo in cinque davanti all'entrata del campo.
-Abbiamo dovuto portare a forza Flavio e Caterina, volevano venire assolutamente al campo... - disse Annabeth
-E poi si sa, qua è molto meglio del Campo Giove per due bambini! La sono tutti così... Seriosi! - continuò Percy.
-Vabbè, tanto sono sempre i benvenuti, anche se distruggeranno tutto come al solito. - disse Nico.
Io sfoggiai un enorme sorriso e diedi a Percy e ad Annabeth due spille, e dissi:-Allora ci vediamo dopo, quando abbiamo finito di fingere da "comitato d'accoglienza"! -
Se ne andarono, mentre noi tre restammo li, sempre con le spille ma oramai senza palloncini. L'unico che era all'inizio stato salvato, ora si trovava a terra, scoppiato durante la rissa tra i bambini.
Il tempo passò e si fece quasi l'una. Arrivarono i ragazzi del campo regolari che erano andati a fare la gita sull'olimpo e anche Jason e Piper.
Propio mentre decidemmo di andarcene perché ci erano finite le spille, ecco arrivare due ragazze che mi abbracciarono con forza. Riconobbi subito chi erano: le altre mie due sorelle, Sky ed Elisabeth. Erano gemelle, ma non erano uguali. Una con i capelli biondo scuro e l'altra con i capelli castani. L'unica cosa c'è avevano in comune erano gli occhi, verdi, come i miei e quelli di Percy. Sembrava essere una caratteristica comune nei figli di Poseidone. Conoscevo Sky da quando ero piccola, avevamo fatto tutti glia anni di scuola insieme. Elisabeth un po' meno, lei era stata sempre in classi diverse, ma comunque era una mia buona amica. Quando l'anno scorso seppi che erano mie sorelle rimasi a bocca aperta. Ma devo dire che è stata una bella sorpresa. -Ciao Cecilia! Ciao Nico! E ciao te che non conosco!- disse Elisabeth salutandoci.
-Sono Chiara, piacere di conoscervi. -
Sky sorrise -Piacere nostro! Adesso, io avrei un po' fame. Ne abbiamo fatta di strada per arrivare qua da Miami! -
Sentii il mio stomaco brontolare :-si, direi che è ora di andare a mangiare.-

Angolo autriceeeee!
Eccomi! Sono tornata prestissimo, per vostra sfortuna! Ecco qua il terzo capitolo, in cui vediamo arrivare ancora nuovi personaggi! Che ne pensate di quelle due piccole pesti? Sono così anche nella realtà! E delle mie sorelle? Della mia migliore amica? Non dimenticate queste tre, ne combineranno delle belle! 
Comunque questo è solo un capitolo di passaggio, soprattutto per introdurre un po' i nuovi personaggi...
Vabbè, vi lascio e mettete tanti stelline e ditemi che ne pensate!
A presto,
La vostra scrittrice mezza pazza! (O meglio dire completamente.)

Afrodite e le sue pilloleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora