1° Capitolo

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"Mati.. Mati mi senti? Mati ti prego svegliati! Ho tantissima paura ti prego.. APRI GLI OCCHI"

Balzo fuori dal letto, non appena sento Agnese urlare.

Corro verso la sua stanza e apro con calma la porta dirigendomi verso il suo letto.

E' ancora notte e rischio quasi di inciampare sulla pila di vestiti che puntualmente lascia in giro.

Mi avvicino a lei e le accarezzo il viso.. ho da sempre bramato i suoi lineamenti. 

Non appena intuisce che sono io, mi stringe forte a sè.. Ed io mi accingo ad asciugarle le lacrime con la manica del pigiama.

"Dormi con me?" Mi dice, mentre i suoi occhi son ancora chiusi. 

Sorrido, "Fammi spazio".

-


E' mattina e a svegliarmi è stato uno spiraglio di luce proveniente dalla finestra.

Guardo l'ora e nonostante siano le 6:45 non ho più sonno.

Decido quindi di alzarmi, lasciando Agnese dormire bellamente mentre abbraccia il cuscino. 

Mi dirigo verso la cucina e nel mentre esploro internet in cerca di una ricetta per i pancakes.

"Mmh.. bene, farina, latte, uova, zucchero e lievito.. Dovrei averceli tutti"

Mi alzo in punta di piedi per cercare di raggiungere lo scaffale più alto e maldestramente faccio cadere a terra la farina. 

"Che idiota" mi dico, mentre cerco di sistemare il disastro appena fatto. 

Una volta riordinato tutto, proseguo con la preparazione dei pancakes e riesco finalmente nel mio intento.

Mentre mangio, ripenso a stanotte.. e al brutto sogno di Agnese.

Se potessi tornare indietro, cancellerei dalla sua mente ogni spiacevole ricordo causato da nostra madre. 

O meglio dire, eliminerei direttamente lei dalle nostre vite, ma non possiamo ancora permettercelo.


-flashback-

Sono a terra supina e non riesco ad alzarmi. 

Provo con tutte le mie forze, ma non ci riesco. 

E' come se una forza invisibile mi tenesse piantata al pavimento.

La vista è completamente offuscata e vorrei lo fosse anche l'udito.

Sento Agnese urlare, piangere e chiedere aiuto, vanamente.

-

Mia madre è tornata per l'ennesima volta ubriaca, sono esausta.

Mia sorella ed io siamo la sua valvola di sfogo preferita, ed io ormai rinuncio a reagire. 

Lo faccio per Agnese, fu' lei a chiedermelo dopo l'ultima lite. 

-

"Mati ti prego alzati, mamma è arrabbiata, ho paura"

"Agne non ci riesco.."

Tendo il braccio verso di lei.. è un modo per farle capire che ci sono e non la lascerò mai sola. 

 -fine flashback-


Ero talmente smarrita nei miei pensieri, da non accorgermi che la porta della stanza di mia madre era aperta.

Agnese ed ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora