Capitolo 2

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Palazzo Reale
Città di Kur

La città alta si stendeva a perdifiato sotto il palazzo reale.

Dalla camera della principessa si scorgeva limpidamente il mare in fondo, la zona portuale, perfino alcune fattorie oltre la cinta muraria.
Ma lo spettacolo migliore era la Città Alta.

Grandi strutture, decorate con oro e argento, circondavano il Palazzo Reale, come se fossero delle mura interne. Si scorgeva la strada maestra, che tagliava a metà Kur, mai interrotta e sempre dritta. Partiva dall'ingresso principale di Kur e si srotolava fino al ponte levatoio. Era perennemente pattugliava da almeno 4 manipoli di soldati, che, al minimo movimento sospetto, si mettevano in guardia.

Quella mattina Alina si era seduta sul balconcino, incurante dell'altezza, mentre si spazzolava i capelli e parlava con Annebeth, la domestica che si occupava solamente della principessa e di nessun altro.

"Principessa, vi prego, scendete. Vi faccio portare dei cuscini se volete rimanere fuori, ma non sul balconcino, potreste scivolare, e sia mai, preferirei venir giù con voi che rimanere ancora in vita, anche se voi non vi faceste nulla."

La domestica percorreva una breve tratta, non più di 2 metri, avanti ed indietro, mentre si crucciava le mani preoccupata.

"Anne, stai calma ti dico! Non è la prima volta, e se mio padre provasse a farti qualcosa, se la vedrebbe con me ti dico!" Rispose la principessa, fermando la mano che usava per spazzolarsi.

Si issò poi di scatto sul balcone, perfettamente in equilibrio, e balzò giù, di fronte Annebeth.

"Scendo solo perché inizio ad avere caldo sotto questo sole. Se solo potessi abbandonare queste vesti..." e si diresse dentro la stanza, con al seguito Annebeth, col viso bianco dallo spavento.

"Signorina Alina, dovete pre-prepararvi, il Re ha chiesto di voi e di vostra sorella...".

La voce della domestica era quasi un sussurro, ancora non si era ripresa del tutto dopo l'acrobazia della ragazza.

Alina però, continuava a guardarsi allo specchio, cercando di capire come scappare da quell'impegno al quale non voleva partecipare.

Il palazzo era in festa, stava per arrivare il compleanno della Regina, anche se scomparsa da anni.

Alina e la sorella erano rimaste orfane di madre a causa di una malattia che aveva portato via la madre.

Tale malattia colpiva principalmente le donne.

"Parlate se sapete dove si trova!" Il tono del Re incuteva terrore alle 2 guardie che aveva di fronte.


"Mio sire..." iniziò a parlare la guardia col grado maggiore.

"E' stata trovata penzoloni all'albero dove le vostre figlie giocano spesso..."


Il Re cadde. Cadde sulle ginocchia, le braccia distese lungo il corpo.

Gli occhi si stavano pian piano spegnendo, e al tempo stesso, bagnando di lacrime.


"Che le stanno facendo?...". Il Re guardava verso il soffitto della sala del trono con sguardo perso.
"Mio sire, si trova con i medici, stanno effettuando i riti per il passaggio, presto sarà pronta dicono..."


Entrambe le guardie si avvicinarono al re, vedendo che egli aveva allungato una mano verso di loro.

Il regno perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora