La famiglia naturale NON ESISTE: la famiglia è un costrutto sociale. Riproduzione sessuale e cura, educazione di un figlio NON sono fenomeni spontanei e consequenziali negli esseri umani, ma derivanti da usi e costumi introdotti; gli esseri umani sono promiscui.
La consapevolezza di essere geneticamente promiscui e non monogami la ritroviamo non solo nella nostra istintiva attrazione verso tutti coloro che, in contemporanea, ci affascinano sessualmente nel corso della nostra vita, ma nelle stesse promesse matrimoniali di fedeltà al coniuge. Se fossimo predisposti alla monogamia, non sarebbe in alcun modo necessario promettere e/o impegnarci di non tradire sessualmente il partner o di trascorrere accanto a lui tutta l'esistenza (addirittura fino alla morte!).
Con l'avvento dei social, è ritornata in auge la retorica stucchevole su famiglia e genitorialità, rappresentata da quelle migliaia di foto e video melensi con cui comuni cittadini e personaggi famosi violano sistematicamente la privacy dei figli, postandola al mondo intero iscritto (e su ignoti server, da cui è arduo cancellare i dati personali).
Se da un lato troviamo influencer, politici, religiosi che non si fanno problemi a sfruttare l'immagine di minori per costruire e mantenere un alto tenore di vita, dall'altro abbiamo un piccolo gruppo di falliti, che resiste a tutte le intemperie, aggrappandosi a concetti astratti di 'famiglia naturale' per poter ricevere più fondi possibile dai partiti conservatori.
Nelle società non ancora Civili, costruite su disvalori patriarcali, la promessa di fedeltà, seppur pronunciata da entrambi gli sposi, riguarda soltanto la donna: alla donna non è concessa promiscuità, per il ruolo imposto di accudimento della famiglia - talvolta anche prima di incontrare il compagno per la vita.
La moralità cattolica muove ancora pressioni affinché le donne vengano educate, fin da bambine, secondo stereotipi patriarcali; la figura che incarna quell'idea di donna privata d'ogni tipo di potere e volontà, completamente sottomessa al maschio dominante, è la 'vergine maria': una figura femminile molto giovane (bambina) dal vestiario pesante, atto a togliere nell'osservatrice (nella ragazzina indottrinata al cattolicesimo), ogni riferimento alla sua libertà sessuale, alla sana vanità, al diritto all'autodeterminazione.
Il volto 'estasiato', fisso verso un punto immaginario, con cui spesso vediamo dipinta o scolpita la madonna, allude a quel dovere per le donne di allontanare da se stesse ogni pretesa di passione, di piacere umano, di recriminazione, per uniformarsi ad un gregge di donne sconfitte, dallo sguardo vuoto e dal comportamento spesso isterico (anche nei confronti dei propri figli) causato dalla forte repressione morale.
Le donne che decidono (o sono costrette per problemi economici) di diventare suore, si conformano ai disvalori patriarcali: si vestono in modo da risultare sessualmente inappetibili e svolgono ruoli secondari nella vita della chiesa cattolica - dove ogni decisione e funzione religiosa è affidata solo a uomini, che possono indossare paramenti pittoreschi per evidenziare, man mano che la scala gerarchica sale, quale è il loro potere sugli inferiori di quella scala.
E' un mondo vecchio, retrogrado, infimo per una donna quello della chiesa cattolica: di questa lugubre, tediosa setta di sciamani, parassiti della società umana; è un mondo in declino quello cattolico, che vive di passato: che disconosce ancora l'intelligenza delle donne - ma che saranno le stesse donne a distruggere definitivamente, mettendo fine ad ogni tipo di pregiudizio anche nei loro confronti.
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LA RIVOLUZIONE E' DONNA
AçãoE' un mondo vecchio, retrogrado, infimo per una donna quello della chiesa cattolica: di questa lugubre, tediosa setta di sciamani, parassiti della società umana; è un mondo in declino quello cattolico, che vive di passato: che disconosce ancora l'in...