No One Ever Thought That Knowing All Would Have Hurt Like This

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Harry aveva sempre avuto le sue piccole, adorabili prese di posizione.

Dormiva in un certo modo, sempre su un fianco, un braccio sotto il cuscino, l'altro attorno a Louis, l'espressione arricciata. Tagliava la frutta sempre a spicchi, prendeva il tea solo come lo preferiva lui e se fatto da lui, o da Louis, aveva un rituale specifico di skincare e un'organizzazione personale dei due scaffali con i faldoni del suo ufficio, oltre che un'ordine mentale per i vestiti nel suo armadio, e uno per la cura delle sue unghie. Louis era sempre stato meno schematico, ma come ogni cosa si erano incastrati, in quello, e anzi, comprendeva e amava i suoi piccoli rituali in cui il suo fidanzato si rilassava, e lo lasciava nel suo silenzio confortevole. Fare il contrario sarebbe stato stupido: Harry non era un carattere facile, e lo aveva imparato a sue spese. Non era né stupido né ingenuo, era solo incredibilmente calmo e gentile, spesso troppo pacato e paziente, tendente all'ascolto, comprensivo, accomodante, tutte cose che chiaramente Louis non sapeva essere. Il problema era farlo arrabbiare o, peggio, ferire l'orgoglio gigantesco che si ritrovava dietro: essendo loro due sempre a contatto, ed essendo quelli che erano, prima o poi esplodeva qualcosa, una sorta di scintilla sempre silenziosamente innescata. Louis alzava la voce, ed Harry lo fissava silenzioso, pallido, le braccia incrociate, le labbra tese. Litigare con il suo ragazzo significava affrontare ore di silenzio e occhiatacce— Harry non gli dava mai la soddisfazione di urlare, ma anzi isolava le sue parole come rumore bianco, evitando persino di guardarlo, sdegnoso. Louis non si scusava mai solo perché voleva che la smettesse, ma solo perché aveva torto, ed Harry prima o poi capiva i suoi errori e cedeva, e si avvicinava con quegli occhi feriti e dispiaciuti, un po' delusi da sé stesso. ''Scusa, amore'' pigolava con tono colpevole, guardandosi le mani. Louis stava zitto un attimo, poi allungava il braccio e lo attirava a lui: ''Vieni qui'', mormorava, tirandoselo in braccio. Harry ridacchiava, crollando su di lui mentre gli stringeva piano il viso ''E dammi un bacio'', aggiungeva, avvicinandosi alle sue labbra schiuse.

Quindi, la testa dura di Harry. Louis ne ha il primo esempio, da dopo l'incidente, nel peggiore dei modi possibili.

Era uscito vivo da casa di Zayn per qualcosa di molto simile a un miracolo. Allie era rimasta accoccolata a lui, stringendogli la testa, i capelli, poi Louis le aveva chiesto di accendere la luce, e insieme si erano alzati, lei aveva premuto l'interruttore e poi aperto l'acqua, e l'aveva aiutato a sciacquarsi la faccia, prima di prendere l'asciugamano grigia del bagno e passargliela. ''Esco per prima'' gli aveva detto, sistemandogli la frangetta ''Distraggo tutti— Distraggo Harry. Non lo so, posso ballare sul tavolo, se vuoi, posso— Prendere la saponetta e lanciarla proprio sulla faccia di Natalie.''

''No, non ti darò questa scusa'' aveva provato a scherzare, pulendosi le guance gonfie. Allie aveva fatto spallucce, alzando un angolo delle labbra:

''Ci ho provato. Sta andando molto meglio di quanto pensassi, credimi, tesoro. Stai andando alla grande. Ce ne andiamo insieme, va bene? Non ti lascio da sola con lui.''

"Oddio, Al, Harry non è un brutto mostro. Ti prometto che posso gestirla. Sono solo un altro paio d'ore. Sto bene."

Si era riseduto a tavola con le gambe rigide, accomodato sulla sedia imbottita per lui improvvisamente scomoda, la faccia di Zayn preoccupata alla vista dei suoi occhi gonfi. Aveva scosso la testa, sistemandosi nervosamente la frangia mentre gli occhi di Harry, prima sul portatile per qualsiasi ragione, ritornavano con pulita, innocente insistenza su di lui. L'aveva guardato solo una volta: Harry stava facendo quella cosa di quando si toccava il lobo, distratto, ma di nuovo, lo stava fissando. Aveva alzato un angolo delle labbra a sorridergli, e Louis aveva sentito caldo ovunque, fino a quando, al momento di separarsi, non era quasi scappato via. Aveva preso la sua giacca e ci si era gettato dentro, salutando con la testa bassa. Allie si era fatta subito dietro di lui, circondandolo con un braccio mentre salutava, dopo aver dato un bacio sulla guancia a Zayn e un abbraccio ai suoi migliori amici. Harry l'aveva guardata, prima lei, poi Louis, ma non aveva detto niente, salutandolo in coro con gli altri.

I Was Thinking About Who You Are ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora