You've became my ceiling

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You've became my ceiling.

"Andiamo Louis, non puoi essere serio. Vi mangiate con gli occhi!" la sua risata riecheggiò nella casa. Era l'unica cosa che si sentiva in quel momento, ma Louis sbuffò, anche se poterla ascoltare ancora gli riempiva il cuore.
"Smettila con queste frasi del cazzo e fatti una vita. Siamo amici, accettalo" gli passò la canna e lui la prese con il pollice e l'indice, proprio come faceva sempre. Era una cosa che apparteneva solo a lui, e Louis lo ricordava benissimo.
"A volte mi chiedo per quanto tempo ancora tu debba negare l'evidenza"
"Lui non ricambia. E poi si scrive con Nick, quel ragazzo è molto più bello di me"
"Sì, ma non è te" Louis scosse la testa e l'altro rise ancora "Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui voi due capiate quanto siate innamorati l'uno dell'altro"
...

-Lou- lo richiamò Harry, e lui si svegliò -Ehi, tutto bene? Stavi parlando nel sonno ed ho avuto paura. Sembravi spaventato- gli mise una mano sul fianco, proprio nel punto in cui la maglia era alzata, toccando direttamente la sua pelle.
-Tutto bene, solo...ricordi-  Harry annuì e mosse il viso ancora più vicino a quello di Louis.
-Mi spiace averti svegliato. Pensavo stessi facendo un incubo- disegnò dei cerchi con l'indice, facendo rabbrividire Louis.
-No. No, tutto tranne che quello- la sua mano si mosse sopra la gamba di Harry e il riccio sussultò, stringendo la pelle di Louis.
-Scusami- disse subito.
-Tutto okay. Non mi dà fastidio- prese la gamba di Harry e la mise sulla sua, dimenticando per un attimo il fatto che quello non fosse una cosa che si fa tra amici.
-Cosa stavi sognando?- Louis lo guardò, e nell'oscurità i suoi occhi erano appena visibili, ma Harry ne riuscì a distinguere ogni tratto tanto conosceva bene il ragazzo che aveva di fronte.
-Una delle nostre ultime conversazioni-
-Con me?- chiese Harry.
-No, non con te- sorrise, facendo risalire la mano dalla gamba alla coscia, toccando un punto dietro al ginocchio di Harry.
-Oh, scusami-
-Smettila di scusarti-
-Sì, scusa-
-Harry-
-Sc...oh, vaffanculo- il riccio rise e Louis fece altrettanto.

-Credi che, se ci fossimo incontrati in un momento diverso, noi saremmo ugualmente qui?- fu una domanda inaspettata quella di Louis, ma Harry l'apprese con il cuore alla gola.
-Non avrei voluto incontrarti in nessun altro modo- ammise Harry, avvicinandosi così tanto da lasciare che i loro nasi si toccassero.
-Eravamo ancora troppo immaturi. Forse, se ci fossimo incontrati un po' d'anni dopo, le cose sarebbero state diverse-
-Non ti piace come stanno adesso le cose?- chiese Harry.
-Sì. Sì, adoro come siano adesso le cose- disse subito -Ma a volte credo che, se fossimo state persone diverse, adesso saremmo...- insieme.
-Cosa?-
-Mh?-
-Non hai finito la frase, Lou. Cosa saremmo?- la mano di Harry risalì, toccando i fianchi di Louis e salendo ancora.

Louis prese un respiro profondo, ma non rispose. Si allontanò da Harry e si girò dall'altro lato.
-Lou..-
-Dormi Harry- disse -È tardi- il riccio sospirò, poi chiuse gli occhi e ascoltò il respiro dell'altro, cercando di fare più silenzio possibile.
Dopo pochi minuti dormiva già, ma mentre si rigirava sentì una mano sul suo viso e sospirò quando sentì delle labbra sulla sua guancia.
Era in pieno sonno, eppure sentì una voce riecheggiare nella sua testa.
"Smettila, ti prego. Rendi tutto complicato" 
Ma cosa rendeva complicato? Non lo sapeva, e non aveva tempo di chiederselo, perché la sua mente si spostò da un posto all'altro e presto sognò qualcosa di indefinito e confuso, che caratterizzava i suoi sogni.
Quando si svegliò, la mattina seguente, Louis non c'era più, ed Harry era rimasto solo nella camera da letto dell'altro, chiedendosi cosa avesse sbagliato.
Chiedendosi cosa potesse fare per fare in modo che tutto potesse rimettersi al suo posto.

Scese dal letto ed andò in cucina, vedendo la mamma di Louis che era intenta a preparare il caffè.
-Ciao tesoro- disse Joh, -Louis è appena andato via, ma sto preparando il caffè per te e ci sono ancora dei waffle se li vuoi. Mio figlio sa che quando ti svegli sei affamato- Harry sorrise e si sedette.
-Però siediti con me- disse il riccio.
-Certo. Mi piacerebbe chiacchierare con te- spostò la sedia e porse il caffè ad Harry, per poi prenderne una tazza per sé. Si sedette di fronte al riccio ed Harry gli sorrise mentre prendeva un waffle e lo addentava. Louis li aveva fatti con le gocce di cioccolato, proprio come piacevano ad Harry.

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